CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 324/A
INTERPELLANZA LA SPISA - AMADU - CHERCHI Oscar - CONTU - LICANDRO - LOMBARDO - PETRINI - PILERI - PITTALIS - RASSU - SANJUST sul trasporto ferroviario delle merci in Sardegna.
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I sottoscritti,
premesso che:
- nella legge finanziaria nazionale del 2008 non compare parte dei
fondi destinati ai cosiddetti "servizi universali" delle FS;
- la cifra mancante dovrebbe essere di 300 milioni di euro, di cui
24 milioni di euro riguarderebbero il trasporto delle merci da e
per la Sardegna;
- Trenitalia, dal 1° luglio 2008, ha deciso di interrompere il
traghettamento delle merci, in parte minima per la Sicilia e in
misura totale per la Sardegna;
- in Sardegna sarà completamente assente tale modalità in quanto
non esiste trasporto ferroviario interno per le merci e
l'origine-destinazione è sempre Sardegna-Continente e
viceversa;
considerato che:
- fino ai primi anni '90, il collegamento Sardegna-Continente era
garantito da sei navi miste (carri ferroviari, auto e passeggeri)
che hanno consentito di raggiungere punte di due milioni di
tonnellate annue trasportate;
- in seguito alla progressiva dismissione delle navi, mai
sostituite, dal 2003 è in funzione la sola Garibaldi, con una
capacità di circa 40 carri merci;
- la stessa risulta essere poco efficiente, obsoleta, molto costosa
e con lunghi periodi di fermo per manutenzione e, col passare del
tempo, la merce annua trasportata, composta prevalentemente da
minerali (argilla, sabbie e feldspati per Modena-Sassuolo, granito,
prodotti chimici di Ottana e Porto Torres) si è ridotta a meno di
600.000 tonnellate;
- il traghettamento ferroviario ha un costo interno di circa il
doppio rispetto alla concorrenza privata, e per ovviare a questo,
il 21 aprile 1999, con un accordo di programma quadro è stato
finanziato uno studio di fattibilità per razionalizzare il
trasporto ferroviario merci in Sardegna e trovare soluzioni
alternative al traghettamento del carro;
- lo studio, affidato nel 2001, è stato consegnato nel marzo
2003;
- esso si propone, dopo un'analisi dei costi delle modalità di
trasporto interno ed esterno, di realizzare le strutture che
consentono l'intermodalità diretta ferro-nave dai due principali
porti del nord Sardegna, innanzitutto Olbia (porto industriale) e
in seconda battuta Porto Torres, e di attuare il trasporto interno
all'Isola con carri ferroviari atti al trasporto di contenitori e
semirimorchi;
- inoltre, propone anche la realizzazione di un centro intermodale
a Borore che consentirebbe di servire tutta la zona di Ottana e il
comprensorio delle argille di Orani;
- lo studio evidenzia la poca utilità del centro intermodale di
Porto Torres lontano dal porto e dalla stazione ferroviaria,
approvato e finanziato negli anni '90;
- la soluzione è stata accolta e condivisa dalla Regione Sardegna
che si è dichiarata disponibile a finanziare il progetto, ma questo
è stato accantonato proprio dal gruppo FS che, contrariamente a
quanto disposto dalla Regione, non doveva sostenere alcun
costo;
- infine, l'applicazione dello studio consentirebbe non solo di
dimezzare i costi di traghettamento delle merci, evitando l'attuale
trasporto marittimo del vagone che incide per oltre il 30 per cento
del peso trasportato, ma anche di utilizzare il libero mercato
delle navi private con la possibilità di scegliere i porti di
destinazione più opportuni;
evidenziato che:
- dette strutture sono indispensabili perché la Sardegna possa
avere le condizioni operative e logistiche che consentano di
abbattere i costi di trasporto;
- la Sardegna, già penalizzata per via dell'insularità, è l'unica
regione d'Italia a non avere i porti e le zone industriali
collegati con la ferrovia;
- a Olbia, dove si concentra circa l'80 per cento delle merci in
ingresso e in uscita del mercato di trasporto privato, riguardanti
prevalentemente il sud Sardegna, collegato via camion (circa 600
pezzi al giorno), non esiste alcun raccordo ferroviario col porto,
per realizzare il quale occorre una linea di 4 chilometri e un
fascio di binari sul porto industriale;
- a Porto Torres esiste un collegamento ferroviario oggi
inutilizzato, di proprietà dell'Area di sviluppo industriale, che
arriva a poche centinaia di metri dal porto commerciale, per cui
l'intervento di collegamento non sarebbe costoso;
- il porto di Golfo Aranci non ha gli spazi necessari per
realizzare l'intermodalità e l'autorità portuale ha già deliberato,
su richiesta del comune, di spostare l'attracco della nave FS al
porto industriale di Olbia, per destinare Golfo Aranci a servizi
passeggeri e turistici;
preso atto che:
- dopo la scelta dell'interruzione del trasporto da parte di
Trenitalia parrebbe che il Presidente della Regione e
l'amministratore delegato del gruppo FS abbiano convenuto sulle
stesse conclusioni già esposte attraverso lo studio commissionato
nel 2001 e reso pubblico cinque anni fa;
- la Regione si sarebbe dichiarata disponibile a finanziare il
collegamento al porto di Olbia, ma Trenitalia non intenderebbe
attenderne la realizzazione ribadendo la decisione di interrompere
il servizio di trasporto dal prossimo 1° luglio;
- il Consorzio industriale nord est di Olbia ha commissionato da
tempo, allo studio Corrao di Cagliari, il progetto del raccordo
ferroviario e del Centro intermodale nel porto industriale;
- detto progetto è stato esaminato e condiviso da una commissione
mista FS-Regione;
- il costo stimato dal progettista è 75 milioni di euro e comprende
4 chilometri di linea, il centro intermodale, le gru per il carico
dei contenitori e l'invasatura per una nave FS;
- la Regione dispone attualmente di 35 milioni di euro di fondi POR
(secondo quanto dichiarato), da impegnare entro il 2008 e spendere
entro il 2010, ma parrebbe che la Regione intenda far finanziare
l'intera opera nell'ambito del prossimo G8 a La Maddalena;
evidenziato, altresì, che:
- è urgente far sopravvivere il trasporto ferroviario in Sardegna
fino alla realizzazione delle opere, il cui tempo preventivato è di
circa due anni;
- si renderebbe necessaria un'intesa, che non possa prescindere dai
fondi finanziari, tra il Ministro competente e l'amministratore
delegato di Trenitalia;
- occorre tener presente che aziende come la Keller di Villacidro e
l'Equypolimers di Ottana, che utilizzano la ferrovia, rischiano la
chiusura;
- l'Associazione degli industriali di Nuoro, ha presentato
all'Assessorato regionale dell'industria una relazione con cui
dimostra l'impossibilità della sopravvivenza dell'Equypolimers di
Ottana in caso di chiusura del trasporto ferroviario;
- stesso discorso va fatto per la Keller di Villacidro;
chiedono di interpellare il Presidente della Regione
per sapere:
1) quali iniziative concrete intenda attivare a sostegno del
trasporto merci da e per la Sardegna dopo il 1° luglio prossimo,
quando Trenitalia concretizzerà la decisione di interrompere il
servizio;
2) se l'Amministrazione regionale intenda dar corso a quanto
programmato nello studio di fattibilità commissionato nel 2001 e
finanziato dall'accordo di programma quadro del 21 aprile
1999;
3) quali ulteriori iniziative intenda portare avanti per far sì che
il sistema di trasporto ferroviario in Sardegna possa non solo
continuare a servire la nostra Regione e le importanti aziende che
utilizzano la rete ferroviaria, ma essere potenziato e
regolamentato a prezzi competitivi.
Cagliari, 12 giugno 2008