CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 321/A

INTERPELLANZA MATTANA - BIANCU - PINNA - CORDA - MANCA - PIRISI - SABATINI - CHERCHI Silvio - ESPA - MELONI - PACIFICO sulla situazione relativa all'interruzione dei lavori per la realizzazione della diga di Monte Nieddu.

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I sottoscritti,

premesso che, per far fronte alla grave emergenza idrica che affligge l'intero territorio regionale, con particolari problemi nell'area meridionale dell'Isola, nell'ambito del Programma operativo regionale (POR) dell'Obiettivo 1, la Regione Sardegna ha attribuito al Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale il finanziamento dei lavori di realizzazione della diga sul rio Monte Nieddu;

constatato che l'intervento interessa i Comuni di Sarroch, Villa San Pietro, Pula, Capoterra, Domus de Maria e Teulada e che lo stesso è finalizzato ad eliminare il deficit idrico, irriguo e potabile della fascia costiera sud-occidentale del golfo di Cagliari;

considerato che l'invaso di Monte Nieddu, per la sua consistenza, riveste una importanza strategica per gli usi idropotabili e irrigui non solo per l'area interessata, ma interviene in maniera funzionale all'ottimizzazione dello stesso sistema del Flumendosa;

premesso che:
- i lavori di cui trattasi sono stati aggiudicati all'associazione temporanea d'imprese Dragados y construcciones PO SA - Fomento de construcciones y contratas SA - Grandi lavori Fincosit Spa, la cui consegna è avvenuta il 21 gennaio 1998 e la loro ultimazione era fissata al 21 gennaio 2002;
- altresì, il Consorzio di bonifica, a causa di sopravvenute complicazioni di carattere tecnico, in particolare di natura geologica, aveva significato al Ministero dei lavori pubblici ed all'Assessorato regionale dei lavori pubblici l'impossibilità di rispettare il termine per il completamento degli stessi e la necessità, per completare l'opera, di integrare urgentemente le somme disponibili fino all'importo originario dell'appalto;

rilevato che, successivamente, il CIPE, nella seduta del 28 settembre 2004, approvava il rifinanziamento per euro 52.033.000 dei lavori per il completamento dell'opera;

constatato che, alla data del 18 dicembre 2001, l'impresa appaltatrice ha eseguito lavori pari al 30 per cento del totale appaltato e finanziato e il 19 dicembre 2001 la stessa ATI appaltatrice dei lavori ha proposto domanda di arbitrato contenente la richiesta di risoluzione del rapporto contrattuale e che, di conseguenza, si è instaurato un contenzioso tra impresa e Consorzio di bonifica che, a sua volta, ha richiesto la risoluzione del rapporto contrattuale de quo per fatto e colpa della ditta appaltatrice;

rilevato che da allora e, quindi, da circa cinque anni, i lavori risultano interrotti con grave danno per il territorio e serio pericolo di perdita dei finanziamenti ottenuti, con la conseguenza che circa 70 persone hanno visto pregiudicato il proprio posto di lavoro con gravi ripercussioni sul tessuto sociale del territorio;

ricordato che, nel mese di giugno 2007, per iniziativa dei sindaci dei comuni interessati, sono stati convocati nel luogo dove sorge il cantiere della erigenda diga i rispettivi consigli comunali, alla presenza del commissario straordinario del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale e dell'Assessore regionale dei lavori pubblici, che ha ribadito l'impegno della Regione per il completamento dell'opera, ritenuta strategica per lo sviluppo e la crescita del territorio;

rilevato che i mutati fattori climatici stanno determinando il ripresentarsi ciclicamente del fenomeno della siccità nella nostra Regione, come emerge dai dati sulle piogge registrati dal Servizio agro meteorologico (SAR), dal mese di ottobre 2007 al mese di aprile 2008, che evidenziano il verificarsi della terza annata consecutiva di siccità, quasi ai livelli record che si sono avuti tra il 1990 ed il 2001;

sottolineato che, in conseguenza dell'interruzione dei lavori, si è in presenza di una situazione del territorio di grave compromissione dal punto di vista ambientale in un territorio di grande pregio e la mancata ripresa dei lavori determinerebbe una situazione di scempio ambientale irreversibile, per cui si rende necessario ed urgente ultimare le opere e procedere ad una sistemazione del sito;

considerato che, successivamente alla riunione dei consigli comunali, si è attesa la conclusione dell'arbitrato che, purtroppo, ha avuto esito negativo non essendo stato raggiunto alcun accordo in quella sede tra l'ATI ed il Consorzio di bonifica;

sottolineato che, nonostante siano trascorsi altri mesi, non si hanno notizie in ordine all'affidamento dei lavori ad altra impresa o circa le prospettive esistenti per il completamento dell'opera, che si rivela ancora di più strategica per la risposta al fabbisogno idrico e per lo sviluppo del territorio,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per conoscere:
1) quale sia ad oggi il quadro giuridico e amministrativo riguardante l'opera in oggetto;
2) quali determinazioni intendano adottare il Presidente della Regione e la Giunta regionale affinché si possa addivenire in tempi rapidi ad una ripresa dei lavori per il completamento di un'opera, oggi ancora di più di importanza strategica, per dare risposta al fabbisogno idrico della Sardegna meridionale e per favorire lo sviluppo dei territori della costa sud occidentale.

Cagliari, 5 giugno 2008