CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZAN. 316/A

INTERPELLANZA LA SPISA - AMADU - CHERCHI Oscar - CONTU - LICANDRO - LOMBARDO - PETRINI - PILERI - PITTALIS - RASSU - SANJUST sullo smantellamento dei macchinari all'interno dello stabilimento Unilever di Cagliari.

 ***************

I sottoscritti,

premesso che:
- i lavoratori dello stabilimento della Unilever di viale Marconi a Cagliari da tempo manifestano contro le scelte della dirigenza aziendale e hanno dovuto subire la chiusura della fabbrica;
- in data 18 dicembre 2007, la società anglo-olandese, la Regione, l'amministrazione provinciale, Confindustria regionale e i sindacati hanno sottoscritto un accordo per prorogare la cassa integrazione fino al 31 dicembre 2008, individuando in questo arco di tempo una possibilità di salvezza dell'attività della fabbrica e dei dipendenti;
- detto accordo venne ritenuto deludente dai lavoratori in quanto, se alla scadenza del prossimo 31 dicembre non dovesse farsi avanti un acquirente, la situazione sarebbe ben peggiore di quella esistente al momento della sottoscrizione dell'accordo stesso;

considerato che:
- tra i punti più importanti dell'accordo era stata posta la questione della mobilità che scattava immediatamente solo per chi era già in possesso dei requisiti per la pensione;
- l'Unilever si impegnava a garantire il trasferimento di 20 dipendenti nello stabilimento di Caivano (Campania) e a realizzare "azioni di sostegno per la ricollocazione dei lavoratori attraverso alcuni corsi della durata di 12 mesi";
- a seguito della firma dell'accordo, veniva consentito ai tecnici di mettere in sicurezza gli impianti del freddo, eliminare l'ammoniaca contenuta nelle tubazioni, potenziale bomba ecologica, per poi dare il via allo smantellamento di alcune linee di produzione;
- per le valvole di dosaggio e i macchinari che realizzavano gelati (bomboniere, torte e coppe) era previsto il trasferimento a Caivano, dove l'azienda ha inteso concentrare la produzione dell'Algida;
- le parti che hanno trattato con l'azienda hanno fermamente sostenuto la necessità di "vigilare per evitare che parti importanti dello stabilimento vengano smantellate e destinate altrove, cosa che impedirebbe di fatto il riavvio più veloce delle attività produttive sotto altre e più motivate insegne";
- in particolare, appariva fin da subito preoccupante un passaggio dell'accordo firmato dove si afferma che: "L'azienda, nell'ipotesi di vendita, ferma ovviamente la propria discrezionalità sul punto, porrà in essere, per quanto di propria competenza, le iniziative tecniche ed amministrative opportune al fine di riattivare l'impianto di refrigerazione";

preso atto che:
- in data 18 aprile 2008, a seguito di una verifica nella fabbrica, oramai disattivata, è emerso che, contraddicendo gli accordi firmati il 18 dicembre 2007, alcuni macchinari sarebbero stati trasferiti sicuramente in altri siti di proprietà della Unilever;
- detti macchinari non sono stati semplicemente smontati, ma addirittura tranciati nei collegamenti;
- anche le attrezzature informatiche, quali personal computer e fotocopiatori sarebbero stati trasferiti in altre sedi;

verificato che:
- sarebbe in atto, da parte della dirigenza della Unilever, una sistematica volontà di mancato rispetto degli accordi sottoscritti, evidenziati dal prosieguo dell'opera di smantellamento degli impianti della fabbrica di viale Marconi;
- la preoccupazione che sta assalendo tutti i dipendenti avrebbe origine dalla mancata attenzione da parte delle istituzioni sulla vigilanza nel prosieguo della vertenza e dalla "distrazione" con cui la Regione avrebbe trattato con la Unilever le sorti dei dipendenti dopo che la stessa azienda ha potuto attingere a cospicui contributi regionali che hanno pienamente soddisfatto i propri piani industriali per poi chiudere lo stabilimento che, con l'introduzione delle metodologie di gestione TPM nel corso dell'anno 2000, si era posto a pieno titolo come fabbrica di punta del gruppo Unilever;
- il mancato rispetto degli accordi sottoscritti non fa altro che umiliare non solo gli ex dipendenti, ma si ripercuote negativamente per l'intera popolazione sarda,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere quali iniziative istituzionali intenda assumere allo scopo di imporre alla dirigenza della Unilever il pieno rispetto degli accordi sottoscritti lo scorso 18 dicembre 2007.

Cagliari, 15 maggio 2008