CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZAN. 289/A

INTERPELLANZA ATZERI - MANINCHEDDA sulla mancata operatività della Conservatoria delle coste.

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I sottoscritti,

premesso che:
- la conservazione, valorizzazione e gestione degli ambiti costieri regionali di maggior pregio e interesse naturalistico, paesaggistico e storico-culturale rappresenta uno dei punti strategici dello sviluppo eco-compatibile della Sardegna;
- una nuova politica ambientale in linea con le maggiori e più rilevanti esperienze internazionali deve passare dalle enunciazioni di principio alla predisposizione di solidi strumenti operativi;
- le riforme strutturali sono quelle che predispongono risorse, personale e strumenti operativi rispetto a documenti normativi che altrimenti rischiano di restare sulla carta;
- la Conservatoria delle coste, anche a prescindere da gravi rilievi sul merito relativi alla sua attuale traduzione normativa, è senza dubbio un passaggio qualificante per ripensare l'identità ambientale e paesaggistica della Sardegna come volano dello sviluppo;
- a legislazione vigente appare sottovalutato il ruolo centrale delle autonomie locali nella gestione dei litorali, a differenza di quanto accade con l'esperienza del Conservatoire du littoral;
- sono ormai passati tre anni da quando l'argomento è entrato a far parte del dibattito politico senza che lo strumento in questione abbia avuto la possibilità di operare e senza che, in particolare, l'opinione pubblica sia stata realmente messa al corrente di tali fondamentali innovazioni;
- gli strumenti normativi sono ormai in vigore e necessitano perciò, con urgenza, di atti dell'Esecutivo perché possano dispiegare i propri effetti;

visti in particolare:
- la deliberazione della Giunta regionale n. 9/2 del 9 marzo 2005 (istitutiva della Conservatoria delle coste);
- la deliberazione della Giunta regionale n. 36/1 del 26 luglio 2005 (istitutiva del Servizio della Conservatoria delle coste e contenente l'approvazione del primo piano di attività);
- la legge regionale 24 febbraio 2006, n. 2, e in particolare lo Stato di previsione dell'entrata 01, Presidenza della Giunta, Servizio 09 (Conservatoria delle coste), UPB S01.076 (Gestione integrata zone costiere), diviso in tre capitoli (01176-00: spese per l'assunzione di gestione dei beni regionali di interesse per la Conservatoria; 01176-01: spese per studi e progetti in collaborazione con l'Università; 01176-02: spese per ricerche in collaborazioni con enti pubblici e privati) e UPB S01.077 (Studi, ricerche e attività di promozione e informazione sulla tutela e conservazione delle coste);
- la legge regionale 29 maggio 2007, n. 3, e in particolare lo Stato di previsione della spesa, Strategia 04, Funzione obiettivo 04, Difesa delle coste, UPB S04.04.001 (Tutela e difesa delle coste) - con previsione di euro 1,5 milioni per il 2007; di euro 1,6 milioni per il 2008; di euro 1,6 milioni per il 2009, oltre a 1,027 milioni di residui per il 2007, e UPB S04.04.002 (Tutela, difesa e valorizzazione delle coste - Investimenti), con previsione di euro 2,216 milioni per il 2007; di euro 1,6 milioni per il 2008; di euro 1,6 milioni per il 2009, oltre a euro 1,127 milioni di residui per il 2007;
- l'articolo 16 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (che, pur risultando a tutti gli effetti norma intrusa, è da considerarsi ormai vigente), e in particolare il comma 12 che stabilisce in euro 1,5 milioni gli oneri di applicazione dell'articolo in questione (UPB S04.04.001 - cap. SC04.1022);

considerati altresì:
- la legge regionale 5 novembre 1985, n. 26;
- la legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45, e successive modificazioni;
- la direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, resa esecutiva con decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 e successive modificazioni;
- la Convenzione europea del paesaggio approvata dal Consiglio d'Europa il 20 ottobre 2000;
- l'Accordo tra il Ministero per i beni e le attività culturali e le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in materia di paesaggio adottato con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (atto n. 1239 del 19 aprile 2001);
- il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
- la legge regionale 25 novembre 2004, n. 8, e le relative norme tecniche di attuazione approvate con decreto del Presidente della Regione 7 settembre 2006, n. 82;
- la legge regionale 12 giugno 2006, n. 9;
- la legge regionale 20 settembre 2006, n. 14;
- il Documento strategico regionale approvato con deliberazione della Giunta n. 5/34 del 7 febbraio 2007;
- il Programma regionale di sviluppo 2007-2009 approvato dal Consiglio regionale il 23 maggio 2007;

valutati infine, tra gli altri:
- i princìpi della gestione integrata delle zone costiere di cui alla Convenzione di Barcellona del 1995;
- il Blue plan, dossier del MAP (Piano d'azione per il mediterraneo) dell'UNEP (Programma per l'ambiente delle Nazioni unite),

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere:
1) se sia stato mai operativo il primo piano di attività del Servizio della Conservatoria delle coste, e in caso affermativo in quali attività, spese e risultati si sia concretato;
2) quali azioni, quante risorse e quali risultati siano stati conseguiti al 2007, e in particolare se siano stati pagati consulenti, e in caso affermativo chi siano, attraverso quali trasparenti criteri siano stati scelti, cosa abbiano prodotto, a quanto ammontino i compensi;
3) se non ritengano urgente ottemperare all'art. 16 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2, e in particolare a quanto disposto nel comma 11, che avrebbe dovuto obbligare la Giunta, entro il 29 agosto 2007, ad approvare lo statuto dell'Agenzia, a nominarne gli organi e a stabilirne la dotazione organica;
4) se siano stati elaborati gli indirizzi e i criteri di cui all'articolo 43, comma 1, lettera a), della legge regionale n. 9 del 2006, e quindi se e in quale misura siano state coinvolte le autonomie locali in tale fondamentale processo di riforma;
5) se esista un elenco di beni sui quali la Regione possa esercitare il diritto di prelazione ai sensi dell'articolo 16, comma 3, lettera e), della citata legge regionale n. 2 del 2007, e in caso affermativo in base a quali criteri trasparenti sia stato compilato, quali tempi siano previsti per l'acquisto di tali beni e quante risorse siano state destinate allo scopo;
6) se esista un elenco di beni sui quali la Regione abbia programmato o disposto l'esproprio e/o l'acquisto ai sensi dell'articolo 16, comma 3, lettera f), della legge regionale n. 2 del 2007, e in caso affermativo in base a quali criteri trasparenti sia stato compilato, quali tempi siano previsti per l'esproprio e/o l'acquisto, e quante risorse siano state destinate allo scopo;
7) se non ritenga che la possibilità di espropriare aree e beni, oltre ad aprire la porta a possibili abusi e a intollerabile discrezionalità amministrativa in quanto nella legge si fa solo riferimento alla individuazione di aree e beni di una qualità ambientale e paesaggistica "tale da ritenere necessaria la loro conservazione e salvaguardia", non confligga con i princìpi di cui alla deliberazione n. 9/2, istitutiva della Conservatoria, che correttamente non prevede l'utilizzazione dello strumento dell'esproprio;
8) se, in base a quanto affermato dal Presidente della Regione il 26 aprile 2006, sia stato predisposto "l'inventario dei beni regionali situati sulle coste" da affidare alla Conservatoria delle coste, e in caso affermativo quali siano e quali criteri trasparenti siano stati scelti allo scopo;
9) se non ritenga urgente e indifferibile dotare di strumenti operativi la Conservatoria delle coste, anche in ragione dell'esigenza di evitare che per l'ennesima volta i cittadini sardi si trovino di fronte ad una riforma di facciata, o peggio pervertita rispetto alle sue originarie funzioni;
10) infine, entro quale data ritenga di assicurare i cittadini sardi circa l'operatività della Conservatoria delle coste.

Cagliari, 29 ottobre 2007