CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZAN. 264/A

INTERPELLANZA LA SPISA sul mancato pagamento del fermo biologico 2006.

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Il sottoscritto,

premesso che, come tutti gli anni passati, anche per il 2006 si è effettuata un'interruzione tecnica della pesca per un periodo di 45 giorni, a fronte della quale doveva essere riconosciuta una indennità per ciascun membro d'equipaggio pari ad euro 1.600, oltre la restituzione dei contributi previdenziali;
verificato che risulta non essere previsto alcun premio per l'impresa, in quanto, così come evidenziato dagli organi regionali, non è stato considerato legittimo da parte dell'Unione europea;

considerato che, ancora oggi, a un anno di distanza dal provvedimento di riconoscimento del fermo biologico, l'Amministrazione regionale non ha provveduto a liquidare l'indennità riconosciuta e dovuta,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per conoscere:
1) quali siano le motivazioni che hanno indotto l'Amministrazione regionale a non procedere alle liquidazioni riconosciute, dietro presentazione di regolare documentazione;
2) se la Regione sarda abbia posto in essere tutte quelle procedure necessarie affinché l'interruzione della pesca non venga considerata illegittima dall'Unione europea (notifica del provvedimento, richiesta di autorizzazione preventiva del fermo);
3) quali siano le richieste dell'Unione europea e quali eventuali giustificazioni siano state evidenziate;
4) quali siano stati i tempi e le modalità di risposta da parte dell'Amministrazione regionale;
5) se non ritenga l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente (indipendentemente dal parere della Comunità europea) di poter legittimamente liquidare dette indennità a valere sul finanziamento "de minimis", che recentemente è stato stabilito in euro 30.000 per impresa nel territorio; si evidenzierebbero così quei risultati negativi che ricadrebbero unicamente su una categoria che da tempo denuncia sia la tutela delle risorse ittiche che quella dei lavoratori della pesca.

Pertanto sarebbe auspicabile che la misura dell'arresto temporaneo, insito in un contesto più articolato di effettiva tutela della risorsa, fosse gestita con la collegialità ed in collaborazione con tutte le categorie, al fine di trarne benefici sicuri per tutti gli operatori coinvolti nel settore pesca.

Cagliari, 17 settembre 2007