CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERPELLANZAN. 263/A
INTERPELLANZA CAPELLI - RANDAZZO Alberto - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - MILIA - RANDAZZO Vittorio sul gravissimo episodio di violenza verificatosi nel reparto di psichiatria del Presidio ospedaliero Santissima Trinità e sulla necessità di ripristino del servizio di vigilanza armata.
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I sottoscritti,
premesso che:
- nella giornata del 3 settembre 2007 si è verificato, nel reparto
di psichiatria del Presidio ospedaliero Santissima Trinità un
gravissimo episodio di aggressione a un medico da parte di un
paziente affetto da problemi psichici;
- tale aggressione ha cagionato al predetto medico gravi danni
fisici (fratture del coccige, lividi ed escoriazioni varie) che
hanno reso necessario il suo ricovero per le dovute cure;
- tale episodio di aggressione rappresenta, in realtà, uno dei
molteplici che si sono verificati negli ultimi tempi a danno dei
medici;
- il rischio di ulteriori aggressioni a medici è perennemente
incombente, soprattutto nei reparti di psichiatria, stante il tipo
di paziente che viene ricoverato, spesso potenzialmente pericoloso
perché affetto da disturbi mentali che lo rendono aggressivo e,
comunque, a elevato rischio di comportamento violento;
- il direttore generale dell'ASL n. 8 di Cagliari ha tentato di
minimizzare il predetto episodio di violenza, in realtà gravissimo,
affermando che, come riportato tra virgolette nei quotidiani, si
sarebbe trattato di "caso isolato: negli ultimi tempi non ci sono
mai stati episodi di questo genere";
- tale dichiarazione non rispecchia, tuttavia, la realtà, in quanto
sono frequenti, e peraltro ben noti, i casi in cui l'incolumità e
la sicurezza dei medici e in genere del personale ospedaliero sono
state messe a repentaglio a causa di comportamenti aggressivi da
parte di pazienti o altre persone aggressive e violente;
- a ben vedere il direttore generale sembra voler mascherare la
gravissima decisione di aver eliminato la presenza di guardie
giurate negli ospedali e nei presidi della ASL n. 8, guardie
giurate che, in realtà, costituiscono un importante, e forse
decisivo, deterrente contro le aggressioni subite dai medici;
- l'eliminazione delle guardie giurate è stata operate
dall'Amministrazione regionale e da vertici delle ASL nell'ottica
di un risparmio della spesa pubblica;
- tale decisione, tuttavia, è stata presa senza considerare che la
tutela dell'incolumità dei medici e, in genere, di qualunque
cittadino, rappresenta un interesse che deve prevalere rispetto a
qualunque altro, soprattutto se di natura economica;
- il risparmio che consegue all'eliminazione delle guardie giurate
è minimo e, comunque, tale da non giustificare affatto il venir
meno del servizio di vigilanza armata assicurato dalle guardie
giurate;
- è, comunque, contraddittorio invocare, per giustificare
l'eliminazione del servizio svolto dalle guardie giurate, principi
di economicità dell'azione amministrativa, se si tiene conto delle
centinaia di migliaia di euro spesi dalla Regione Sardegna e dalle
ASL nell'attribuzione di incarichi e consulenze a soggetti estranei
all'amministrazione,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione
e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza
sociale per conoscere:
1) se intendano prendere provvedimenti urgenti soltanto quando si
verificherà una nuova aggressione a un medico, più grave di quella
sopra riferita;
2) per quali ragioni sia stato deciso di eliminare o, comunque,
diminuire la presenza delle guardie giurate in reparti ad alto
rischio di episodi violenti, quali sono quelli di psichiatria,
oltre che nei vari presidi sanitari della Sardegna;
3) quali siano stati gli effettivi risparmi di spesa conseguenti
alle determinazioni di eliminare o diminuire la presenza di guardie
giurate;
4) se non ritengano opportuno, al contrario, rafforzare il servizio
di vigilanza armata, necessario per tutelare e salvaguardare la
sicurezza e l'incolumità del personale medico.
Cagliari, 12 settembre 2007