CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZAN. 250/A

INTERPELLANZA VARGIU - LA SPISA - RANDAZZO Alberto - ARTIZZU - LADU - FARIGU- GALLUS - PISANO - LIORI - RANDAZZO Vittorio - LICANDRO - CONTU - PETRINI - CASSANO - CAPPAI - DEDONI sulla grave situazione dell'Azienda ospedaliera Brotzu.

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I sottoscritti,

considerato che:
- l'Azienda ospedaliera Brotzu rappresenta il fiore all'occhiello della sanità sarda garantendo un'assistenza di elevata qualità non soltanto all'area vasta cagliaritana, ma ai pazienti dell'intera Isola che necessitano di risposte sanitarie raffinate e qualificate nei settori più delicati della medicina e della chirurgia, in particolare offrendo un vitale presidio nell'area dei trapianti d'organo;
- sono sempre più frequenti gli episodi riguardanti disservizi sanitari che hanno come protagonista l'Azienda Brotzu; tali episodi, riportati ampiamente dalla stampa e dalle televisioni, sono indicativi di un'oggettiva situazione di sofferenza e rischiano di incrinare la fiducia dei pazienti sardi nell'intero sistema assistenziale regionale e, in particolare, nelle sue punte di eccellenza;
- anche l'ultimo episodio relativo al trapianto di fegato, saltato nei giorni scorsi per l'assenza di adeguate quantità di sangue per le necessarie trasfusioni, non concorre certo a tranquillizzare sul grado di efficienza della struttura e delle sue procedure di organizzazione interna;
- sono ormai trascorsi nove mesi dalla lettera di protesta sottoscritta da gran parte dei primari dell'ospedale Brotzu, che denunciavano il rischio di scadimento qualitativo dell'assistenza e l'inadeguatezza dei trasferimenti finanziari relativi all'aggiornamento tecnologico;
- la qualificazione delle risorse umane e la disponibilità di risorse economiche per l'aggiornamento tecnologico rappresentano invece l'unica garanzia per il mantenimento del livello di eccellenza delle risposte sanitarie dell'Azienda Brotzu;
- lo stesso intervento del direttore del Dipartimento cuore dell'Azienda, nel corso della visita ufficiale del Ministro Turco, tenutasi lunedì 21 maggio, ha pubblicamente ribadito le criticità e le sofferenze a tutti ben note,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se risponda al vero che il clima aziendale sta significativamente peggiorando, come dimostrerebbero le numerose proteste dei medici e del restante personale sanitario in ordine ai carichi di lavoro, talora insopportabili, e in ordine alle progressioni stipendiali e di carriera, con particolare riferimento alle revoche per presunte illegittimità di numerosi incarichi che parrebbero invece assolutamente compatibili con la normativa vigente;
2) se risponda al vero che la causa del mancato trapianto di fegato dei giorni scorsi sia attribuibile alla carenza di scorte di sangue per le trasfusioni e, in ogni caso, quanti siano gli organi perduti negli ultimi due anni per carenza di medici, o di infermieri o di sangue o per qualsiasi altra causa e, inoltre, quali siano le motivazioni per cui il Piano sangue non risulta ancora predisposto da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, nonostante siano ampiamente trascorsi i sessanta giorni di tempo per la redazione, assegnati dal Piano sanitario regionale, approvato il 19 gennaio scorso;
3) se risponda al vero che anche il settore cardiologico dei trapianti d'organo sconti importanti sofferenze che avrebbero portato negli ultimi due anni ad una significativa crescita percentuale dei rifiuti degli organi proposti al Centro di Cagliari, causata da un organico insufficiente di tecnici perfusionisti, infermieri e medici e dalla mancata concessione della reperibilità ad hoc;
4) se risponda al vero che le liste d'attesa dell'ospedale Brotzu si stanno allungando oltre ogni tollerabilità e in particolare:
a) se risponda al vero che si sono allungate tutte le liste d'attesa della ecografia e della radiologia (risonanza magnetica: circa 4-5 mesi contro 1 mese di due anni fa, TC: circa tre mesi, mentre erano intorno ai 10 giorni due anni fa);
b) se risponda al vero che una parte importante di tale allungamento delle liste d'attesa sia da attribuirsi alla carenza del personale tecnico e medico e che macchine ad alta obsolescenza ed elevato costo tecnologico, come le TC e le RM, proprio a causa della carenza di operatori dedicati non sempre svolgano turni di lavoro completi nelle 12 ore diurne;
c) se risponda al vero che in cardiochirurgia si stia riducendo il numero degli interventi settimanali da 12 a 8-9, con una previsione su base annua di 500 interventi, a fronte dei 700-800 interventi necessari;
d) se risponda al vero che, sempre in cardiochirurgia, la lista d'attesa ordinaria abbia ormai raggiunto i due mesi, con pazienti prenotati per interventi d'elezione che vengono rinviati più volte a causa delle urgenze, con la ovvia conseguenza della ripresa dei cosiddetti "viaggi della speranza", indegni di un'assistenza di qualità e assai più costosi per la sanità isolana;
5) se risponda al vero che nell'Unità operativa di ostetricia e ginecologia si sia ridotto del 20 per cento il numero dei parti dal 2005 al 2006;
6) se risponda al vero che in medicina nucleare sia stato paventato il rischio dell'interruzione dell'attività di routine convenzionale a far data dal 26 di giugno prossimo, a causa della carenza di personale tecnico e ci sia il rischio della riduzione dell'attività dell'unica PET presente in Sardegna, in conseguenza del mancato raggiungimento degli accordi integrativi con l'Azienda di service;
7) se risponda al vero che la struttura di degenza dell'Unità operativa di neuroriabilitazione, inaugurata ufficialmente nell'autunno 2005 alla presenza dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, pur adeguatamente dotata di posti letto, pur nell'estrema carenza nel Sistema sanitario regionale di attività specializzata nel settore, operi ancora oggi esclusivamente in regime di Day Hospital, con un numero complessivo di prestazioni nel 2007 davvero irrisorio;
8) se risponda al vero che la struttura di degenza dell'Unità operativa di cardioriabilitazione, anche questa inaugurata ufficialmente dall'Assessore alla Sanità nell'autunno 2005, anche questa dotata di un numero adeguato di posti letto e di strutture ad alto contenuto tecnologico e di altissimo costo (due ecocardiografi, monitoraggio telemetrico centralizzato), per la quale sono stati assunti ulteriori tre medici ed un' intera equipe infermieristica, oltre ai due medici già in servizio, non sia ancora operativa, mentre il servizio opera esclusivamente in regime di Day Hospital, non garantendo la possibilità di una riabilitazione cardiologica in regime di degenza ai pazienti operati o con gravi patologie cardiache;
9) se risponda addirittura al vero che l'ubicazione delle Unità operative di neuro e cardioriabilitazione, nonostante i locali fossero stati inizialmente allestiti in modo completo e definitivo al terzo piano, dove è infatti avvenuta l'inaugurazione alla presenza dell'Assessore, sia stata successivamente trasferita al settimo piano, in locali strutturalmente assai meno idonei;
10) se risponda al vero che, nonostante l'attivazione della seconda sala di neurochirurgia e nonostante gli impegni ufficiali che ponevano l'obiettivo aziendale intorno agli 800-900 interventi/anno, il numero degli interventi neurochirurgici non superi i 600/anno e resti pertanto inferiore alle esigenze e alle attese;
11) se risponda al vero che le liste d'attesa per (endoscopia digestiva si siano notevolmente dilatate (da 6 giorni a circa un mese) e che ci sia persino una carenza di strumentario adeguato, in particolare per quanto attiene alla endoscopia digestiva pediatrica e a quella interventistica;
12) se risponda al vero che per una prestazione di urologia oncologica sia necessaria un'attesa di circa 35 giorni e che per una prestazione di urodinamica si debba attendere sino al prossimo mese di novembre;
13) se risponda al vero che i lavori per il Trauma center procedano a rilento, con un ritardo di quasi un anno rispetto alle aspettative;
14) se risponda al vero che le liste d'attesa per un cateterismo cardiaco nell'Unità operativa di cardiologia pediatrica si siano dilatate da 1-2 mesi (un anno fa), sino agli attuali 5-6 mesi;
15) se risponda al vero che la carenza di personale infermieristico di sala operatoria in chirurgia generale, nelle ultime tre settimane, abbia determinato ripetuti rinvii di interventi chirurgici di oncologia mammaria, con comprensibile sofferenza delle pazienti in attesa;

e ancora chiedono di sapere:
1) se risponda al vero che in data 22 dicembre 2005, l'Assessore Dirindin abbia sostenuto che il numero dei sanitari operante presso l'ospedale Brotzu fosse eccessivo e, in tal caso, quali siano stati gli interventi di riduzione d'organico effettuati e quali eventuali effetti negativi essi abbiano avuto sulla qualità dell'assistenza;
2) se sia diminuito il numero dei medici con contratto atipico operante presso l'Azienda Brotzu oppure se, come risulterebbe, esso sia cresciuto da 31 a 35 dalla fine del 2005 ad oggi;
3) se risponda al vero che in data 22 dicembre 2005, l'Assessore Dirindin in visita al Brotzu abbia segnalato il malcostume legato al personale infermieristico impropriamente attribuito a funzioni di carattere amministrativo e, in tal caso, quante siano le professionalità che sono state riportate all'interno dei turni di servizio nei reparti e quali fossero le motivazioni per cui erano stati assegnati ad altre mansioni;
4) se l'Assessorato, in collaborazione con il management aziendale, abbia predisposto un censimento delle carenze di personale amministrativo e sanitario non medico all'interno dell'Azienda e, nel caso, a quanto ammontino tali carenze e quali siano le azioni poste in essere per porvi urgente rimedio;
5) se esista un censimento dell'Assessorato sull'età media degli operatori medici e sanitari che lavorano presso l'ospedale Brotzu e, di conseguenza, se esista una valutazione della maggior incidenza dell'assenza per malattia (o per i benefici delle leggi di tutela, come la legge n. 104 del 1992, l'allontanamento dalle guardie etc.) legata all'età anagrafica avanzata e se esista un programma per il turn over graduale del personale;

e chiedono inoltre di sapere se risponda al vero che ci sia una grave e progressiva obsolescenza degli strumenti e delle attrezzature tecnologiche dell'Azienda e, in particolare:
1) se risponda al vero che negli ultimi due anni non è stata bandita nessuna gara relativa al rinnovo del parco delle apparecchiature tecnologiche di maggior rilievo dell'Azienda, a fronte di una media annua sopra il milione di euro nel quinquennio precedente;
2) se risponda al vero che negli ultimi due anni non sia stata bandita neppure una nuova gara di adeguamento strutturale e impiantistico, a fronte di una spesa di oltre 31.000.000 di euro nel quinquennio precedente;
3) se risponda al vero che dei cinque ecografi in dotazione all'Unità operativa di cardiologia, due sarebbero definitivamente fuori uso, senza che sia economico prevedere la riparazione, mentre altri due sarebbero decisamente obsoleti rispetto agli standard;
4) se risponda al vero che l'attuale fuori uso dell'ecocardiografo della cardiochirurgia impedisce l'esecuzione autonoma di ecografie transesofagee e costringe alternativamente la cardiologia e la cardiologia pediatrica a prestare un proprio strumento per le esigenze di tale reparto;
5) se risponda al vero che nell'Unità di terapia intensiva coronarica (UTIC) manchi l'impianto di monitoraggio centralizzato;
6) se risponda al vero che all'Unità operativa di cardiochirurgia siano stati destinati negli ultimi due anni soltanto 70.000 euro di investimenti per rinnovamento tecnologico, nonostante la macchina cuore polmoni sia già vecchia di sette anni e i contropulsatori siano addirittura fuori produzione per cui è sostanzialmente impossibile ripararli in caso di guasto;

e, infine, chiedono di sapere se:
1) non ritengano che, a fronte della previsione discendente dal Piano sanitario regionale, che prevede la chiusura degli ospedali SS. Trinità e Marino e la riconversione del Binaghi e, a fronte delle ripetute dichiarazioni della Giunta regionale sulla obsolescenza ed inadeguatezza del presidio ospedaliero S. Giovanni di Dio, non sia ancora più inquietante la sensazione che va diffondendosi tra gli addetti ai lavori e i pazienti di sostanziale dequalificazione dell'Azienda ospedaliera Brotzu, con le inevitabili ricadute negative per la percezione della qualità dell'assistenza e per la complessiva affidabilità del Sistema sanitario regionale;
2) non ritengano di dover disporre, d'intesa con la direzione generale dell'Azienda Brotzu, un urgente piano di investimenti straordinari per la stessa Azienda Brotzu, che abbia come obiettivo la dotazione di adeguate risorse economiche per (aggiornamento tecnologico, il rinnovamento e l'adeguamento strutturale), nonché un aumento della assegnazione finanziaria annuale che consenta la dotazione di adeguate risorse professionali specialistiche mediche, tecniche, infermieristiche ed amministrative, anche tramite la puntuale pianificazione del turn over del personale, la creazione di adeguate misure d'incentivo che possano far crescere lo spirito di condivisione della mission aziendale, consolidando l'immagine di un'offerta sanitaria di eccellenza che rischia oggi invece di essere irrimediabilmente compromessa.

Cagliari, 19 giugno 2007