CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERPELLANZAN. 220/A
INTERPELLANZA LADU - GALLUS - MURGIONI sulla delega agli enti locali in materia di Siti di interesse comunitario (SIC).
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I sottoscritti,
premesso che:
- in questi giorni nell'Isola si sta sviluppando un intenso
dibattito in merito a quali tipi di attività economico-produttive e
sociali sia possibile svolgere all'interno dei Siti di interesse
comunitario (SIC);
- questo stato di indeterminatezza sta creando notevole
preoccupazione, sia per i comuni interessati che per i privati, in
quanto potrebbero essere pregiudicate importanti iniziative di
carattere economico;
- la Regione non può consentire il perdurare di questa confusione e
indeterminatezza, lasciando in capo ai comuni una enorme
responsabilità senza nessuna tutela;
atteso che:
- con propria deliberazione il soppresso Comitato nazionale per le
aree protette nazionali aveva incluso nella classificazione di tali
aree anche quelle di interesse comunitario e specificatamente SIC,
Zone di protezione speciale (ZPS) e Zone speciali di conservazione
(ZSC);
- per effetto di tale decisione veniva estesa a queste aree la
tutela prevista dalle norme della Legge 6 dicembre 1991, n. 394,
compresi il divieto di svolgere attività venatorie, di allevamento
e produttive;
rilevato che:
- il Governo della Repubblica, nel marzo del 2005, aveva rimosso
tale deliberazione con una apposito decreto del Ministro
dell'ambiente Matteoli che consentiva l'attività della caccia e
dell'allevamento;
- contro il decreto del Ministro dell'ambiente è stato presentato
un ricorso da parte di un'associazione di ambientalisti denominata
AVAS (Associazione verdi ambiente e società) al competente TAR del
Lazio che, nell'accogliere il ricorso, sospendeva gli effetti del
decreto ministeriale e ripristinava la situazione di divieto per
caccia, allevamento e attività produttive;
- tale sentenza del TAR è stata in seguito confermata dal Consiglio
di Stato;
considerato che:
- in Sardegna la Regione ha delegato ai comuni le funzioni
amministrative relative alle aree protette che ricadono negli
stessi territori;
- l'Amministrazione regionale, nel conferire tale potere delegato,
ha omesso di specificare se in tali aree SIC sia possibile o meno
svolgere l'esercizio venatorio e le attività produttive e di
allevamento;
- a causa di questa vacanza legislativa si sta creando nei comuni
interessati, che nel proprio territorio hanno le aree di interesse
comunitario, una situazione di difficile interpretazione che ha
determinato gravi tensioni sociali tutt'ora in essere,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se, alla luce di quanto sopra e per evitare possibili equivoci sull'applicabilità alle varie attività economiche e sociali dei limiti e dei vincoli previsti dalla normativa nazionale sulle aree protette e in particolare sulla possibilità di valorizzazione economica, turistica e sociale nelle aree di interesse comunitario, non ritengano necessario che la Giunta regionale affermi con atti ufficiali, possibilmente mediante la presentazione di un disegno di legge, che i vincoli relativi allo svolgimento della attività venatoria, produttiva e di allevamento non gravino sui Siti di interesse comunitario presenti in Sardegna.
Cagliari, 12 dicembre 2006