CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interpellanza n. 167/A

INTERPELLANZA CUCCU Franco Ignazio - CAPELLI - OPPI - AMADU - BIANCAREDDU - CAPPAI - MILIA - RANDAZZO sull'acquisizione al patrimonio regionale del patrimonio immobiliare degli IACP.

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I sottoscritti,

premesso che la repentina presentazione del disegno di legge n. 94 - collegato alla finanziaria 2005 e recante "Disciplina di riordino degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) mediante la loro trasformazione nell'Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)" - aveva fatto ritenere che la riforma del settore dell'edilizia residenziale pubblica fosse una priorità dell'attuale Giunta regionale;

preso atto che all'opposto, a tutt'oggi, detto disegno di legge non è stato neppure inserito all'ordine del giorno delle competenti commissioni consiliari, mentre sono state approvate varie norme di legge, adottate deliberazioni e diramate circolari che dispongono - per di più in maniera contraddittoria - dei beni di proprietà degli Istituti;

appurato infatti che, con deliberazione n. 9/13 del 9 marzo 2005, la Giunta regionale autorizzava 1'IACP di Sassari ad alienare l'intero patrimonio immobiliare di sua proprietà e ad avviare le "procedure di vendita del patrimonio valutando la possibilità di affidare i relativi adempimenti a società qualificate anche attraverso forme di cartolarizzazione";

rilevato che in seguito, in forza dell'articolo 39 della legge regionale n. 7 del 2005, la Regione Sardegna succedeva nei beni e nei diritti del patrimonio immobiliare degli IACP;

preso atto che, con circolare n. 246 del 23 maggio 2005, gli Assessori degli enti locali, finanze e urbanistica e dei lavori pubblici disponevano di contro e del tutto illegittimamente l'esclusione del patrimonio di edilizia pubblica di proprietà degli Istituti dall'applicazione dell'articolo 39 sopra richiamato, sull'assunto che "il tenore letterale dell'articolo 39 sembra (?)... escludere la novella contenuta nell'articolo 5 della legge regionale n. 11 del 2002 che ha recentemente (anno 2002!) inserito gli IACP nell'elenco degli enti regionali ai fini dell'applicazione agli Istituti delle norme di disciplina del personale regionale", nonché in quanto detto patrimonio "in ragione delle finalità sociali cui è destinato, non è suscettibile di formare oggetto di dismissione o cartolarizzazione";

rilevata anzitutto l'assoluta incompetenza dei predetti Assessori a fornire interpretazioni autentiche delle norme di legge, soprattutto se finalizzate a ridurne la portata precettiva, escludendone dall'applicazione - come nel caso che qui interessa - taluni soggetti;

attesa inoltre la grave insipienza giuridica e politica dimostrata dai medesimi nel richiamare - a giustificazione degli indirizzi operativi forniti agli Istituti - il testo della legge regionale n. 31 del 1998 previgente alla novella del 2002;

considerato altresì che la Giunta regionale - con la sopra richiamata deliberazione n. 9/13 del 9 marzo 2005 - aveva già riconosciuto l'assoggettabilità degli alloggi di ERP a procedure "di dismissione o cartolarizzazione";

atteso che comunque, di fatto, detta circolare ha illegittimamente ed illecitamente impedito l'acquisizione al patrimonio regionale del patrimonio immobiliare degli IACP;

visto infine il comma 7 dell'articolo 10 della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4, che autorizza l'Assessore regionale dei lavori pubblici a trasferire "il patrimonio degli IACP destinato a uso pubblico ai comuni ed alle province che ne facciano richiesta al prezzo simbolico di euro 1";

rilevata l'incompetenza funzionale dell'Assessore dei lavori pubblici in materia di dismissione del patrimonio regionale;

preso atto che il succedersi delle varie disposizioni legislative predette e la distorta, proditoria ed abusiva interpretazione dell'articolo 39 della legge regionale n. 7 del 2005 fornita dagli Assessori degli enti locali, finanze e urbanistica e dei lavori pubblici con la circolare sopra richiamata ha determinato grande e grave confusione in ordine alla reale titolarità del patrimonio abitativo pubblico;

considerata infine l'immobilità della maggioranza in ordine alla riforma del settore dell'edilizia residenziale pubblica,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica e l'Assessore dei lavori pubblici per conoscere:

1) quali siano i reali intendimenti della Giunta regionale in ordine alla riforma del settore dell'edilizia residenziale pubblica;

2) quali atti siano stati adottati o si intendano adottare in vista dell'acquisizione al patrimonio regionale del patrimonio immobiliare degli IACP, in forza dell'articolo 39 della legge regionale n. 7 del 2005;

3) se si sia proceduto o si intenda procedere al ritiro immediato della circolare n. 246 del 23 maggio 2005, a firma degli Assessori regionali degli enti locali, finanze e urbanistica e dei lavori pubblici;

4) quali ragioni abbiano determinato l'emendamento del testo dell'articolo 8 del disegno di legge n. 216/A - ora articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2006 - dopo la sua approvazione da parte delle competenti commissioni consiliari, al fine di autorizzare l'Assessore regionale dei lavori pubblici - sfornito della necessaria competenza - a trasferire "il patrimonio degli IACP (rectius della RAS!) destinato a uso pubblico ai comuni ed alle province che ne facciano richiesta".


Cagliari, 1° giugno 2006
 

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