CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Interpellanza n. 160
INTERPELLANZA - ATZERI sull'importazione di agnelli rumeni spacciati per sardi.
Il sottoscritto,
premesso che da tempo denuncia l'intollerabile situazione dell'importazione illegale di animali provenienti da altri paesi e, più in generale, della necessità che siano compiuti i controlli di legge sul fenomeno, sia a tutela degli operatori sardi, sia a tutela dei consumatori;
considerato che da informazioni assunte personalmente dall'interpellante e da fonti del Servizio veterinario della ASL n. 8 risulterebbe che:
- giovedì 27 aprile c.a., un autotreno per trasporto bestiame, con targa CK197AA, di proprietà della ditta autotrasporti Leoni Umbro di Colle Albano Terni, ha percorso la S.S. 131 da Olbia a Cagliari;
- sono stati trasportati nel detto mezzo 690 agnelli da latte provenienti dalla Romania, caricati presso il centro di raccolta di Turnu da dove poi sono partiti il 25 aprile, e destinati alla ditta I.M.A. Carni srl di Manca Marco, titolare del macello di Settimo San Pietro n. CEE 2769/M;
- il viaggio si è svolto attraverso l'Ungheria e l'Austria fino a Gorizia e si è concluso il 26 aprile, mentre gli animali sono stati destinati alla stalla di sosta "Stag" dove si sono trattenuti solo per un paio d'ore;
- con nuovi documenti (modello 4, foglio rosa) è continuato il viaggio per la Sardegna con l'imbarco a Piombino in direzione Olbia, dove si è registrato l'approdo il 27 aprile, per poi proseguire altre 4 ore nella S.S. 131 sino alla destinazione finale di Settimo San Pietro,
chiede di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) cosa intenda fare per contrastare l'elusione della normativa vigente in tema di trasporti animali, in quanto il viaggio descritto viene in realtà presentato come consistente in due distinti trasporti, uno dalla Romania a Gorizia e uno da Gorizia a Settimo San Pietro;
2) se non giudichi grave il fatto che, anziché importare agnelli già macellati nei luoghi di origine, gli stessi animali risultino macellati e bollati come sardi;
3) se non ritenga che ciò costituisca un danno economico per gli operatori del settore e, in tal caso, quali iniziative immediate intenda disporre a loro tutela, tenendo presente che i nostri allevatori sono sottoposti a severi controlli sanitari che comportano costi in termini economici e di tempo;
4) se non ritenga che la situazione così prospettata costituisca anche un problema che vizia il principio della leale concorrenza;
5) se non giudichi gravissima una situazione che non tutela il diritto dei consumatori sardi di conoscere l'esatta provenienza degli agnelli da latte, e tanto più in presenza dell'obbligo di indicazione geografica protetta;
6) se non ritenga estremamente pericoloso permettere tali azioni, in quanto con tali trasporti si corre il rischio di importare nuove malattie;
7) se non ritenga che tale situazione danneggi l'immagine dell'identità gastronomica isolana;
8) quali iniziative immediate e urgenti intenda porre in essere per verificare la carenza di controlli che, anche in questa circostanza, risultano inadeguati;
9) infine, se non ritenga che sia prioritario impegnarsi in concreto per intensificare i controlli non solo sulla provenienza dei carichi, ma anche sul trattamento riservato agli animali trasportati, con particolare riferimento al rispetto del decreto legislativo n. 532 del 1992.
Cagliari, 2 maggio 2006