CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interpellanza n. 152/A

 

INTERPELLANZA - LADU - GALLUS - MURGIONI sulla società di gestione delle risorse idriche Abbanoa.


I sottoscritti, 

premesso che:

- con la creazione del nuovo soggetto unico per la gestione del sistema idrico, in base alle norme dettate dalla legge regionale n. 29 del 1997 e in armonia con la Legge 5 gennaio 1994, n. 36, gli unici soggetti gestionali riconosciuti sono i comuni e le province sarde;

- l'Autorità d'ambito della Sardegna (consorzio obbligatorio dei comuni e delle province), in applicazione alle leggi di settore, ha deliberato l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato ad una società costituita da enti locali, al fine di evitare il ricorso ad una gara internazionale (come previsto dalla Legge n. 36 del 1994) e optando per l'affidamento "in house"; 

rilevato che la Regione, in forza di una propria deliberazione (n. 53/22 del 23 dicembre 2004) che appare in contrasto con le norme contenute nella legge, ha stabilito di gestire l'uscita dalla neo costituita società Abbanoa in modo graduale nel tempo, preservando e mantenendo per sé una quota societaria pari al 16 per cento; 

considerato che:

- i rappresentanti dei cinque enti ESAF Spa, Govossai, SIM, SIINOS e Uniaquae (facenti parte del consorzio affidatario del servizio idrico integrato denominato SIDRIS) nell'atto costitutivo di fondazione della società per la gestione del sistema idrico Abbanoa, si sono auto-nominati componenti del consiglio di amministrazione per un periodo di tre anni, esautorando di fatto i comuni che avrebbero dovuto provvedere, nel loro ambito, ad eleggere il consiglio di amministrazione;

- con la creazione del nuovo ente gestore tutti i dipendenti facenti capo agli enti per la gestione delle risorse idriche della Sardegna permangono in una intollerabile situazione di precariato e di insicurezza per la stabilità dei loro posti di lavoro, in quanto la Regione ha disatteso i contenuti della legge regionale n. 10 del 2005 che prevede precisi impegni in materia di personale;

- l'esecutivo regionale non può permettere questa incresciosa situazione a danno dei diritti acquisiti dei lavoratori, 

chiedono di interpellare la Giunta regionale e in particolare l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:

1) quando e attraverso quali modalità avverrà il passaggio dei beni infrastrutturali, mobili e immobili che attualmente fanno capo all'ESAF Spa, verso la nuova società Abbanoa;

2) se risponda al vero che i rappresentanti degli ex gestori si siano auto-nominati amministratori nell'atto costitutivo della società Abbanoa e, in caso affermativo, se questo non costituisca una lesione dei diritti e una estromissione dei veri attori della società che sono i comuni sardi; 

3) se è vero che questo "illegittimo" consiglio di amministrazione di Abbanoa si sia aumentato l'indennità di circa il 30 per cento a fronte della drammatica situazione di precarietà del personale e dell'aumento della tariffa idrica che è passata da 0,80 euro a 1,14 euro al metro cubo. La quale tariffa, peraltro, sarà sicuramente soggetta ad un ulteriore aumento, in quanto l'attuale non basterà a garantire questa disinvolta gestione del bene acqua;

4) se la Giunta regionale intende adottare tutti gli opportuni provvedimenti necessari per garantire ai lavoratori provenienti dai vecchi enti per la gestione delle risorse idriche, la stabilità e la conservazione dei loro posti di lavoro e quando sarà ripristinata la legalità nel consiglio di amministrazione di Abbanoa.

 

Cagliari, 1° marzo 2006