CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Interpellanza n. 135/A
INTERPELLANZA BALIA - MANINCHEDDA - MASIA - SALIS - SERRA, sul trasferimento dei crediti da Banca CIS ad altre società.
I sottoscritti,
premesso che:
- nel 1998 viene costituita Intesa Gestioni Crediti Spa (IGC), società iscritta all'albo delle banche con capitale sociale interamente detenuto da Banca Intesa, con lo scopo di recuperare i crediti in sofferenza delle banche del gruppo (Cariplo, Carime, Comit, ecc.);- per il raggiungimento dello scopo sociale Banca Intesa Spa acquisisce - e poi trasferisce a Intesa Gestioni Spa - circa seicento dipendenti volontariamente confluiti ed originariamente allocati nelle diverse banche del gruppo;
- nell'anno 2001 Banca CIS cede ad Intesa Gestioni Credito Spa, oltre a 14 dipendenti che operano nell'ufficio contenzioso, il ramo d'azienda che si occupa dell'attività di recupero crediti;
- la cessione del ramo d'azienda da parte di Banca CIS a favore di IGC comporta anche il trasferimento di crediti in sofferenza pari a circa 1.200 miliardi di vecchie lire, ed imputabili a circa 2000 aziende, principalmente sarde;
- il valore originario dei crediti ceduti da Banca CIS ed IGC viene svalutato di circa l'80%;
- Banca CIS, oltre alla cessione dei crediti sopra richiamati, affida in gestione ad IGC anche 170 milioni di euro di crediti della Regione autonoma della Sardegna, gestiti sulla base di leggi regionali e di convenzioni e per i quali mantiene la titolarità dei rapporti nei confronti della Regione;
- la Regione Sardegna, nonostante l'avvenuto passaggio di gestione, non può ovviamente riconoscere interlocutori diversi da Banca CIS in virtù di un rapporto di mandato contrattualizzato, strettamente fiduciario, legato ad una banca regionale della quale la stessa Regione detiene una quota azionaria consistente. La RAS paga il costo del servizio a Banca CIS che, a sua volta, trasferisce le commissioni ad IGC;
- nel mese di maggio del corrente anno Banca Intesa informa i sindacati che IGC trasferirà le attività di gestione delle sofferenze (l'81% dell'attività complessiva svolta da IGC) ad una nuova società, la Castello Gestione Crediti Srl;
- la Castello Gestione Crediti Srl, da informazioni fornite da Banca Intesa, detentrice sino a dicembre dell'intero pacchetto azionario che verrà poi trasferito ad una società terza, partecipata in consorzio da Merril Lynch e Fortress per l'81%, non è una azienda bancaria, ma una società veicolo a cui Banca Intesa ha ceduto un pacchetto di propri crediti in sofferenza per un valore lordo di 9 miliardi di euro;
- una ulteriore circostanza aggravante è costituita dal fatto che l'acquirente finale della Castello Gestione Crediti Srl non sarà neanche Merril Lynch o Fortress, ma una società terza della quale però si ignorano natura, progetti, piani industriali ed area contrattuale, e che dovrà provvedere alla cartolarizzazione dei crediti;
tutto ciò premesso, è necessario considerare, peraltro, come risulta da una interrogazione presentata alla Camera dall'On. Violante:
- una operazione con passaggi così complessi potrebbe dissimulare, a fronte della conclamata esigenza di "miglioramento della qualità dell'attivo", la volontà di escludere dal contratto del credito circa 600 lavoratori, 14 dei quali operavano, prima del passaggio ad IGC, nel vecchio ufficio contenzioso di Banca CIS;
- una tale procedura appare di dubbia legittimità alla luce della giurisprudenza comunitaria, vista anche la sentenza della Corte di Giustizia della Comunità europea (VI sezione, 24 gennaio 2002, C51/00) che ha affermato che, benché il trasferimento del contratto di lavoro si imponga sia per il datore di lavoro sia per il lavoratore, è in ogni caso fatta salva la facoltà per quest'ultimo di rifiutare che il suo contratto di lavoro sia trasferito al cessionario (vedi sentenza 16 dicembre 1992, cause riunite C132/91, C138/91, C139/91);
nello specifico, e per quanto specificatamente attiene all'interesse della Regione autonoma Sarda, ha rilevato:
- i crediti ceduti dal CIS si riferiscono a migliaia di aziende sarde che operano nel settore industriale, artigianale e commerciale che subiscono spesso una situazione di momentanea difficoltà e la cui esistenza rischia di essere definitivamente compromessa da questa operazione;
- la società alla quale vengono trasferiti i crediti in sofferenza da parte di Banca CIS ha come unico obbiettivo quello di massimizzare i profitti, e non certo quello di accompagnare le aziende sarde nel processo di crescita, alleviando e aiutandole a superare anche situazioni di momentanea difficoltà;
- la nuova società che acquisisce i crediti in sofferenza di Banca CIS non è oggetto di alcun tipo di controllo o indirizzo, decide modalità, tempi e le aziende nei confronti delle quali avviare le procedure esecutive, col rischio che consistenti patrimoni immobiliari, spesso sensibili perché interessano anche il comparto turistico, originariamente offerti dalle aziende ora in sofferenza a garanzia dei crediti ottenuti, anche per la prevista operazione di cartolarizzazione dei crediti, siano oggetto di una colossale operazione di redistribuzione;
verificato che già Intesa Gestione Crediti non ha svolto in forma pienamente "adeguata" il proprio compito, oltre che per la duplicazione dei passaggi autorizzativi, anche per le difficoltà ad assorbire le problematiche connesse per una società che nasce con una accentuata vocazione commerciale;
evidenziato che il successivo trasferimento dei crediti della Regione autonoma della Sardegna gestiti da Banca CIS ad altra società con sedi operative situate in continente e con vocazione aziendale difficilmente conciliabile con quella necessaria alla gestione di crediti collegati ad investimenti di aziende di medie e piccole dimensioni, sostenute da fondi pubblici, con vincoli di destinazioni d'uso, è quantomeno difficile da armonizzare con lo spirito che ha animato il legislatore regionale quando ha previsto modelli e forme di incentivazione per lo sviluppo dell'impresa e del lavoro in Sardegna,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore dell'industria per sapere se:
1) ritengano opportuno ed utile avviare una riflessione che porti la Regione a farsi promotrice di un confronto con Banca Intesa e Banca CIS affinché quest'ultima gestisca direttamente i crediti regionali di sua competenza, evitando quelle forme di triangolazioni ostative per una gestione armonica e che introduce ulteriori elementi di caducità nel sistema economico isolano;
2) ritengano necessario avviare una riflessione sull'intera gestione delle "sofferenze" e sul ruolo complessivo di Banca CIS anche in vista di scelte strategiche future che comportano un ragionamento anche in relazione alla partecipazione della Regione al capitale di Banca CIS;
3) sia utile, infine, verificare, per quanto di pubblico interesse, al fine di tutelare i livelli occupazionali, la conformità delle operazioni di trasferimento o cessione d'azienda alla normativa comunitaria in materia.
Cagliari, 25 novembre 2005