CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Interpellanza n. 112/A
INTERPELLANZA ATZERI sul pericolo che gli scarti industriali pericolosi prodotti in Lombardia siano destinati ad essere stoccati e trattati in Sardegna.
Il sottoscritto,
premesso che la Sardegna sopporta un altissimo indice di trattamento e stoccaggio di materiali pesanti, tossici e pericolosi per l'ambiente e la salute pubblica;
rilevato che il problema dell'inquinamento da produzioni industriali si pone come gravissimo ostacolo allo sviluppo ecocompatibile della Sardegna;
atteso che tra i programmi-cardine della Giunta è posta in primo piano la tutela dell'ambiente e che le stesse politiche industriali sono sottoposte ad un radicale ripensamento del proprio ruolo e della propria natura;
constatato che la sola ipotesi che in Sardegna possano essere surrettiziamente stoccati scorie, rifiuti e materiali tossici, in ogni caso incompatibili con la tutela ambientale e la salute pubblica, costituisce una grave offesa alla sovranità e alla dignità del popolo sardo;
appreso di recente, da una qualificata fonte giornalistica nazionale, che sarebbe in corso di attuazione il progetto di stoccare in Sardegna le scorie dell'impianto di San Rocco in Lombardia in seguito a gravi e circostanziati episodi di inquinamento da metalli pesanti;
considerato che tale situazione è stata qualificata come vera e propria emergenza, in quanto lo scarico degli acidi prodotti dagli scarti di lavorazione di cromo, nichel e altri metalli pesanti ha inibito processi biologici destinati a contenere e supportare l'attività di depurazione;
appreso che la Giunta comunale milanese ritiene di non dovere più autorizzare l'utilizzo di tali sostanze in agricoltura, data l'estrema pericolosità e tossicità dei detti materiali;
accertato inoltre che la stessa Unione Europea è orientata a vietare tali forme di utilizzo in agricoltura;
ritenuto che l'ipotesi di impiegare tali fanghi essiccati come combustibili in un cementificio, unitamente alla notizia che collega tale nuova destinazione allo stoccaggio in Sardegna, rappresenta un fatto intollerabile che esige la massima chiarezza e trasparenza;
rilevato infine che in Sardegna i cementifici compatibili con tale grave progetto possono ragionevolmente ridursi a due,
chiede di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale dell'igiene sanità e assistenza sociale per sapere:
1) come sia stato possibile che il Sindaco Albertini possa aver rilasciato tali notizie se non evidentemente in presenza di precisi dati di fatto finora sconosciuti;
2) se tali rifiuti siano stati effettivamente stoccati in Sardegna e, in caso di risposta affermativa, in base a quali accordi e per quali finalità;
3) se siano a conoscenza dei mezzi di trasporto con i quali detti rifiuti siano stati stoccati in Sardegna;
4) se siano a conoscenza dell'esatta ubicazione e destinazione finale dei detti rifiuti;
5) se non ritengano che notizie di tale gravità debbano essere comunicate tempestivamente alle amministrazioni locali e ai cittadini isolani;
6) quali controlli siano stati predisposti e quali misure particolari di sicurezza siano state poste in essere per garantire l'incolumità pubblica e scongiurare danni ambientali;
7) quali conseguenze dannose effettive siano ricollegabili al trasporto, alla stabile presenza, al trattamento e persino al possibile utilizzo di detti rifiuti;
8) se non ritengano invece, nell'ipotetico caso che la notizia sia priva di fondamento, di dover informare tempestivamente e con tutti i mezzi idonei la popolazione sarda circa l'infondatezza di quanto riportato;
9) se non ritengano, nella medesima ipotesi, di dover chiedere spiegazioni ufficiali alle competenti autorità, e in particolare alla Giunta comunale milanese, per il procurato allarme.
Cagliari, 26 agosto 2005