CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interpellanza n. 99/A

INTERPELLANZA DIANA sul potenziamento del sistema museale della Sardegna.


Il sottoscritto,

premesso che:

- la Regione autonoma della Sardegna esercita la vigilanza su musei, sulle raccolte museali e sui siti culturali degli enti locali e d'interesse locale in base allo statuto che le assegna in questo ambito la competenza primaria (titolo II, articolo 3) e che il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante codice dei beni culturali e del paesaggio, chiama le regioni e gli altri enti pubblici territoriali, tra cui le province e i comuni, alla cooperazione con il Ministero per i beni e le attività culturali in materia di tutela del patrimonio culturale (articolo 5), al coordinamento, l'armonizzazione e l'integrazione con il Ministero per i beni e le attività culturali, delle attività di valorizzazione dei beni pubblici (articolo 7), oltreché ad assicurare la valorizzazione (articolo 112) e la fruizione (articolo 102) e la promozione di attività di studio e di ricerca, anche con il concorso delle Università (articolo 118) dei beni culturali;

- nella relazione di accompagnamento all'elenco dei progetti (punto 6.1 della delibera CIPE 20/04) dell'APQ (Accordo Programma Quadro) beni culturali tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione autonoma della Sardegna, la linea strategica 2 (recupero del patrimonio storico, culturale e paesaggistico) è prioritariamente rivolta alla realizzazione e al potenziamento dell'offerta museale finalizzata alla creazione della rete regionale dei musei, che sarà costruita intorno a poli tematici costituiti oltrechè tramite la riqualificazione dell'esistente, con la creazione di alcune nuove iniziative;

- il più cospicuo dei nuovi interventi previsti nell'APQ è costituito dal museo regionale della cultura nuragica e fenicia e dell'arte contemporanea, da realizzarsi a Cagliari, mediante uno studio di fattibilità tramite concorso di idee per un milione di euro e con la progettazione esecutiva e la realizzazione del 1° lotto funzionale per euro 10.650.000; tale museo regionale dovrebbe comprendere spazi per esposizioni, eventi, produzione e sperimentazione, dovrebbe svolgere un'attività di ricerca, di scambio, di promozione e didattica tramite l'utilizzo di metodologie innovative e di tecnologie multimediali. La sede del museo dovrebbe essere realizzata ex novo con progettazione ad opera di una figura di rilievo nel panorama internazionale;

- nell'ambito della rete museale della provincia di Oristano ad Oristano dovrebbe essere realizzato il museo della cultura medievale, dedicato in particolare al periodo giudicale e che tale museo dovrebbe creare una sinergia con l'Antiquarium arborense e con altre istituzioni presenti ad Oristano come i musei ecclesiastici recentemente potenziati con fondi POR;

considerato che:

- appare necessario, nel quadro della normativa regionale e nazionale, riaffermare il ruolo di programmazione della Regione sarda, anche nel settore dei beni museali e culturali in genere, al quale ruolo rimandano pure le linee guida sui Musei locali e il prossimo disegno di legge sui Musei e sul sistema museale regionale, e che appare importantissimo il richiamo ad esperienze internazionali nel campo dell'architettura contemporanea per la creazione di nuove strutture museali, consacrando così il valore dell'architettura che interagisce con il valore dell'ambiente;

- se da un lato appare ineccepibile sul piano strettamente formale che la regione attui gli strumenti di programmazione in accordo con il Ministero per i beni e le attività culturali e per esso con la direzione regionale dei beni culturali, dall'altro lato appare politicamente indispensabile una concertazione con gli enti pubblici territoriali, tra cui le province e i comuni, ai quali (insieme alle regioni) il codice per i beni culturali e il paesaggio demanda funzioni di valorizzazione e fruizione dei beni culturali coordinate a quelle del Ministero per i beni e le attività culturali;

constatato che:

- l'Accordo di Programma Quadro dei beni culturali non risulta sia stato ancora firmato dal Ministro per i beni e le attività culturali e il Presidente della Regione e che nella relazione di accompagnamento si dichiari che la nuova struttura museale di Cagliari viene provvisoriamente indicata come museo regionale della cultura nuragica e fenicia e dell'arte contemporanea;

ribadito che:

- le amministrazioni provinciale e comunale di Oristano hanno formalmente rappresentato all'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione autonoma della Sardegna la volontà di costituzione di un museo della civiltà fenicia della Sardegna in una nuova sede in Oristano, che costituisca la riqualificazione dell'esistente Antiquarium Arborense, ossia di una delle più prestigiose collezioni principalmente di documenti della civiltà fenicia e in quanto tale museo prestatore di reperti archeologici alle più importanti mostre fenicie internazionali tra cui "I Fenici" di Palazzo Grassi (Venezia 1988), Hannibal ad Portas (Karlsruhe 2004), " I Fenici: l'Oriente in Occidente" (Milano 2005);

- le Amministrazioni provinciale e comunale di Oristano vedono nel museo della cultura medievale di cui all'APQ il compimento di una volontà manifestata unanimamente dalle Amministrazioni suddette nel corso degli ultimi trent'anni e che il Prof. Francesco Cesare Casula, Cattedratico di Storia Medievale nell'Ateneo cagliaritano, nell'introduzione al Catalogo della Mostra "Castella Arborensia", tenutasi nell'Antiquarium Arborense di Oristano tra il 10 novembre 2001 e il 30 giugno 2002, ha dato voce a questa volontà: "Oristano, capitale del Regno d'Arborea, che oggi grazie agli scavi archeologici in Pîazza Manno riscopre con emozione i segni architettonici della Port'a Mari e delle mura medioevali, deve rivendicare una struttura stabile della memoria di questo suo passato glorioso. In un museo specifico, che accolga i documenti prestigiosi presentati nella Mostra sui Castelli, accanto alle nuove testimonianze dei quattro regni giudicali di Càlari, Torres, Gallura e Arborea, sarà serbato il ricordo della più grande conquista politica e morale dei Sardi del Medioevo: la loro storia statuale";

- le amministrazioni provinciale e Comunale di Oristano, fermo restando che ai sensi dell'APQ la Regione autonoma Sardegna è soggetto proponente e soggetto attuatore del museo della cultura medievale, intendono proporre alla Regione autonoma della Sardegna un rapporto strutturale al fine di coordinare, armonizzare ed integrare la fruizione e la valorizzazione dei beni culturali che costituiranno l'essenza del museo della cultura medievale, mediante un accordo con il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione autonoma della Sardegna, ai sensi degli articoli 102 e 112 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante codice dei beni culturali e del paesaggio, sia in rapporto alla surrichiamata volontà di Oristano, capitale dell'ultimo e più importante Giudicato Sardo, di essere soggetto del museo e sia in rapporto alla necessità di un accordo strutturale tra Regione autonoma della Sardegna e gli enti locali territoriali della Provincia e del Comune di Oristano, onde definire una struttura nel cuore storico di Oristano come sede del museo, non potendosi ipotizzare che con 1 milione di euro si possa acquisire una sede museale e allestire il detto museo,

chiede di  interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, spettacolo e sport  per conoscere:

1) se l'Amministrazione regionale intenda stabilire per il sistema museale della città di Oristano un rapporto strutturale con l'Amministrazione comunale e provinciale di Oristano, mediante un accordo sottoscritto anche con il Ministero per i beni e le attività culturali, che preveda: una riqualificazione, in altra sede rispetto all'attuale, dell'Antiquariun Arborense come "museo della civiltà fenicia del Mediterraneo", in tale ipotesi dovrebbe essere rimodulato l'APQ relativamente alla denominazione e al contenuto del nuovo museo cagliaritano che diverrebbe " museo dell'arte nuragica e contemporanea della Sardegna", in considerazione della possibilità ideale di saldare l'arte nuragica e l'arte contemporanea, in base all'antitesi delle due arti (nuragica e contemporanea); la nascita del museo della cultura medievale ugualmente mediante un accordo tra il Ministero, la Regione, la provincia e il comune, che preveda la disponibilità di beni culturali sia statali (Patrimonio indisponibile dello Stato ex articolo 826 Codice Civile), sia del Comune di Oristano, sia di altri enti, in una sede messa a disposizione dagli enti territoriali locali;

2) se l'Amministrazione della Regione autonoma della Sardegna con altre risorse rispetto all'APQ ed eventualmente con la misura 2.1 del POR Sardegna (sistema museale regionale) intenda intervenire per la riqualificazione dell'Antiquarium Arborense come museo della civiltà fenicia del Mediterraneo.

Cagliari, 29 giugno 2005