CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Interpellanza n. 98/A
INTERPELLANZA CAPELLI - OPPI - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - BIANCAREDDU - RANDAZZO - AMADU sulla delegittimazione dell'Osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda.
I sottoscritti,
premesso che:
- in data 15 giugno 2005 si insediava l'Osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda, istituito a norma dell'articolo 5 della legge regionale 15 ottobre 1997, n. 26;
- il predetto Osservatorio è organo consultivo dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport con importanti poteri di proposta e di indirizzo per la promozione e la valorizzazione della cultura e della lingua sarda, individuati in particolare nei seguenti articoli della legge regionale n. 26 del 1997:
1) comma1, articolo 12:
"…..la Regione elabora, sentito l'Osservatorio, un Piano triennale di interventi";
2) comma 5, articolo 12:
"il Piano ….. contiene:
a) gli indirizzi programmatici generali delle aree di intervento e i progetti obiettivi in cui queste si articolano;
b) la tipologia, le modalità di attuazione e gli strumenti di verifica di ogni progetto obiettivo;
c) l'entità del finanziamento complessivo, la sua ripartizione per progetti obiettivo e per anno di finanziamento;
3) articolo 18:
"l'Assessorato regionale della pubblica istruzione ..…… predispone, su proposta elaborata dall'Osservatorio, indirizzi generali per le attività tese a valorizzare lo studio e la diffusione della cultura e della lingua sarda ..";
preso atto che nella stessa data del 15 giugno 2005, l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dava notizia a mezzo stampa dell'avvenuta predisposizione del Piano triennale di interventi per la promozione e la valorizzazione della cultura e della lingua sarda a norma della legge regionale n. 26 del 1997 e delle relative linee di indirizzo;
considerato pertanto che:
- il Piano triennale, contrariamente a quanto disposto dall'articolo 12 sopra citato, risulta essere stato elaborato autonomamente dall'Assessorato ancor prima dell'insediamento dell'Osservatorio;
- diversi membri dell'Osservatorio si sarebbero espressi criticamente sul testo proposto dall'Assessore, evidenziando, tra l'altro, la scarsità dei fondi programmati in funzione dell'attuazione di una seria e credibile politica culturale e linguistica;
- l'Assessore avrebbe replicato che il testo già predisposto fosse da intendersi come definitivo e non modificabile e che l'entità dei finanziamenti non fosse argomento all'ordine del giorno della seduta;
rilevato altresì che:
- senza previa consultazione dell'Osservatorio, già nel dicembre 2004 la Giunta Regionale aveva approvato il programma degli interventi per l'attuazione dei programmi didattici a tutela della cultura e della lingua sarda nel sistema scolastico regionale, a norma degli articoli 17, 19 e 20 della legge regionale n. 26 del 1997, su autonoma proposta dell'Assessore della pubblica istruzione;
- il predetto provvedimento è stato adottato in palese violazione dell'articolo 18 della legge regionale n. 26 del 1997;
considerato inoltre che:
- con provvedimento n. 20/15 del 9 maggio 2005, la Giunta regionale deliberava di istituire una commissione tecnico-scientifica per lo svolgimento, con l'ausilio di una non meglio precisata società demoscopica, di una indagine socio-linguistica sullo stato della lingua sarda, l'individuazione di un'ipotesi di codice linguistico in uscita dall'amministrazione regionale e la definizione di norme ortografiche comuni;
- l'immotivata istituzione di detta commissione, ovviamente gettonata e rimborsata, esautora di fatto l'Osservatorio delle funzioni e dei compiti ad esso espressamente conferiti dalla normativa vigente;
- della convenzione da stipularsi con la predetta commissione non si fa cenno né nel Piano triennale, né in alcun allegato dello stesso;
- quanto sopra contrasta con il dettato dell'articolo 16 della legge regionale n. 26 del 1997,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) se non ritengano i predetti atti e comportamenti adottati dall'esecutivo regionale gravemente lesivi delle competenze e del prestigio dell'osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda, la cui funzione viene di fatto delegittimata;
2) se l'istituzione della commissione tecnico - scientifica più sopra citata da parte della Giunta regionale sia derivata da una valutazione negativa sulla capacità e sulla professionalità dei membri dell'Osservatorio regionale;
3) se, stante l'illegittimità procedimentale e sostanziale dei provvedimenti adottati, non ritengano doveroso procedere ad una nuova stesura del Piano triennale che tenga conto delle osservazioni e dei suggerimenti espressi dall'Osservatorio regionale, nonché alla riadozione del programma degli interventi per l'attuazione dei programmi didattici a tutela della cultura e della lingua sarda di cui all'articolo 17 della legge regionale n. 26 del 1997 su proposta da elaborarsi da parte dell'Osservatorio;
4) se il Piano triennale predisposto autonomamente dall'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ed il programma di interventi adottato dalla Giunta su autonoma proposta del medesimo Assessore abbiano ottenuto, almeno ex post, il parere positivo "a sanatoria" dell'osservatorio regionale;
5) se ritengano lo stanziamento programmato per la promozione e la valorizzazione della cultura e della lingua sarda sufficiente a garantire alla Regione "di intervenire in maniera determinante nella definizione della quota formativa locale nella programmazione scolastica", così come più volte enfaticamente e pomposamente dichiarato dall'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;
6) se intendano fornire risposta all'interrogazione n.189/A presentata il 23 marzo 2005 dall'On. Roberto Capelli.
Cagliari, 29 giugno 2005