CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interpellanza n. 93/A

INTERPELLANZA CHERCHI Silvio - FLORIS Vincenzo - MATTANA - MARROCU - BARRACCIU - CALLEDDA - CORRIAS - CUGINI - LAI - ORRU' - PACIFICO - PIRISI - SANNA Alberto - SANNA Francesco sulla inadeguatezza e disfunzioni del servizio elettrico pubblico, provocate dalla carenza delle infrastrutture per il trasporto e dalla distribuzione dell'energia elettrica in Sardegna, e sulla precarietà e degrado progressivo delle reti.


I sottoscritti,

premesso che i lavoratori del gruppo ENEL della Sardegna e le loro rappresentanze sindacali unitarie hanno più volte denunciato in questi anni la inadeguatezza del servizio elettrico nell'Isola a causa della carenza di infrastrutture elettriche di trasporto e di distribuzione, e lo stato di precarietà e il progressivo degrado delle infrastrutture esistenti, che causano gravi inefficienze e pesanti disfunzioni del servizio elettrico pubblico nella nostra Regione;

ricordato che a causa di un insufficiente collegamento con la rete di trasporto nazionale, in diverse occasioni nel recente passato, si è manifestata la fragilità dell'intero sistema di trasporto e distribuzione dell'energia elettrica, con black-out che hanno interessato ampie zone della Sardegna causando pesanti disagi all'utenza civile e, talvolta, notevoli danni a quella industriale;

costatato che, dai dati forniti dal GRTN, che controlla per la quasi totalità la rete alta tensione a 380 KV, 220KV e 150KV, di trasporto e distribuzione, la stessa ha in Sardegna, dal 1999 al 2003, un indice di disalimentazione totale superiore ai 230 minuti contro un totale medio nazionale di 32 minuti, con una media in Sardegna nei cinque anni di 46,36 minuti d'interruzione contro i 6,57 minuti di media nazionale, che hanno provocato una mancata erogazione di 6.074 MWh su un totale nazionale di 26.775 MWh, pari al 22,7 % del totale nazionale;

osservato che nell'Isola la rete di trasporto a 380 e 220KV controllata dal gestore e gestita da Terna è di soli 851 Km pari al 3,9% della dotazione nazionale, pari a 21.760 km , con una densità di 35,3 m/Kmq contro i 72,2 m/Kmq di media nazionale;

costatato, inoltre, che dai dati forniti dall'Authority per l'energia con un comunicato stampa del 3 maggio 2005 "sulla continuità del servizio elettrico per gli anni dal 1998 al 2004, durata cumulata di interruzione comprensiva di tutte le interruzioni subite dai clienti bt in minuti persi per utente per anno", la Sardegna è in presenza di un miglioramento negli anni indicati, passando da 287 minuti a 115 minuti d'interruzione per utente bt, ma nettamente al di sopra della media nazionale che è passata da 186 minuti del 1998 a 91 minuti nel 2004;

tenuto conto che dagli stessi dati dell'Authority risulta che l'85% delle interruzioni senza preavviso si verificano per guasti nella rete di media tensione a 15.000 volts, e soprattutto su quelle aeree;

osservato che in Sardegna queste gravi carenze hanno origine sia dalle caratteristiche degli impianti fino ad oggi costruiti, che vedono prevalere le linee aeree (oltre il 74%), rispetto a quelle in cavo sotterraneo, meno soggette a guasti, sia dalla insufficiente estensione delle linee, che nell'Isola raggiungono la lunghezza complessiva di 17.047 Km, pari ad una densità di 0,71 Km di linea MT per Kmq, quindi con una densità molto inferiore a quella dell'Italia continentale, che è pari a 1,19 Km di linea per Kmq;

rilevato che pesa ancora nel disservizio l'eccessiva estensione delle singole linee di media tensione a 15.000 Volts, in media di 23,08 Km contro i 14,88 della media nazionale; con linee nelle zone interne che superano addirittura i 99 km;

evidenziato che incide ancora il basso numero delle cabine primarie di trasformazione 150.000/15.000 Volts, che nell'Isola è pari a 82 cosiddetti "impianti equivalenti", con una densità di 3,50 impianti su kmq per 1000, contro i 7,01 di media, degli impianti analoghi installati nel resto dell'Italia;

rimarcato che appare evidente come le interruzioni del servizio ed il divario di qualità rispetto ai livelli nazionali dipendano da un'insufficienza di dotazioni infrastrutturali, da investimenti non adeguati e da carenze nelle manutenzioni e nel presidio del territorio, che vedono Enel Distribuzione preferire il pagamento delle penalità comminate dall'Autorità per il mancato raggiungimento degli standard di qualità, piuttosto che realizzare l'investimento, e addirittura Terna non pagare nessuna penale nel caso di fuori servizi, in quanto la legge non sanziona i guasti che derivano dal malfunzionamento della rete di trasporto nazionale;

considerato che, nella forte precarietà e arretratezza del sistema e del servizio elettrico della Sardegna, rischia di generare effetti ancor più penalizzanti per la nostra Isola la liberalizzazione del mercato elettrico in una situazione nella quale l'ENEL, non avendo ancora adempiuto nella nostra Regione alla "missione elettrica di pubblico servizio" che ne aveva giustificato la sua nascita con la nazionalizzazione del settore elettrico, si trova a competere sul mercato in una logica esclusiva di profitto;

appreso che dal bilancio di esercizio 2004 del Gruppo ENEL Spa, il cui capitale è ancora controllato per il 62% dal Ministero del Tesoro, a fronte di un utile netto di 3.419 milioni di euro, contro i 2.509 milioni di euro del 2003, si registra una contrazione degli investimenti, che nel settore mercato infrastrutture e reti è pari a 1.711 milioni di euro nel 2004 contro i 1.967 milioni di euro del 2002;

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore dell'industria per sapere se non ritengano di dover urgentemente porre in essere tutte le opportune iniziative per attivare un confronto ed una trattativa con il Governo nazionale, con l'ENEL e con il GRTN al fine di ottenere:

1) un programma pluriennale di investimenti, eventualmente cofìnanziato anche attraverso i fondi del POR Sardegna, in grado di adeguare la rete di trasporto e di distribuzione dell'energia elettrica, comprese le cabine primarie e secondarie, agli standard delle restanti regioni italiane, allo scopo di eliminare le attuali pesanti disfunzioni che penalizzano l'utenza civile e industriale della Sardegna con l'obiettivo di far corrispondere alla tariffa unica nazionale dell'energia elettrica un servizio di pari qualità ed efficienza come prescritto dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas;

2) un piano industriale dell'ENEL per la Sardegna che, assieme al richiamato programma di investimenti, assicuri una qualificata e diretta presenza dell'ente elettrico nazionale in grado di mantenere e rafforzare il presidio del territorio per la gestione locale della rete di trasporto e di distribuzione dell'energia, salvaguardando il patrimonio professionale a tutti i livelli, disponibile presso le diverse sedi e articolazioni aziendali della Sardegna, rafforzando in modo particolare il management locale nelle responsabilità di gestione e nella programmazione degli investimenti, tenendo conto dell'esigenza di assicurare il servizio pubblico nella peculiarità della Sardegna e, comunque, svincolandoli da logiche esclusivamente reddituali e di mercato.

Cagliari, 15 giugno 2005