CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Interpellanza n. 84/C-2
INTERPELLANZA URAS - CHERCHI Silvio - DAVOLI - PISU - CALLEDDA - PACIFICO sul peso rilevante di servitù militare che interessa vaste aree territoriali della Sardegna, e in particolare le zone costiere, tra cui quelle di capo Teulada, ove sono anche inibite, per gran parte dell'anno, le attività di pesca.
I sottoscritti,
richiamata la dichiarazione dell'intero territorio della Sardegna "terra di pace e di amicizia fra i popoli", pronunciata dal Consiglio regionale;
considerato che:
- la Sardegna è sottoposta ad un presenza militare qualitativamente e quantitativamente superiore all'insieme delle altre regioni italiane;
- in Sardegna risultano asservite a fini militari ampie zone di territorio pari a 37.374 ettari, di cui 23.766 demanio e 13.608 servitù militare (mentre le aree di servitù a mare superano la superficie dell'intera Sardegna), nelle quali sono interdette per gran parte dell'anno molte delle normali attività umane ed economiche, ivi comprese, nelle vaste porzioni di mare prospicienti le zone di esercitazione, quelle di ancoraggio e pesca;
premesso che:
- in questa legislatura, anche per il tramite di specifiche iniziative adottate dal Presidente e dalla Giunta regionale, è stato più volte richiesta al Governo la riapertura del confronto finalizzato alla ridefinizione complessiva della presenza militare in Sardegna, sia sotto il profilo della quantità che delle modalità di utilizzo del territorio e degli spazi marini ed aerei prospicienti gli insediamenti militari esistenti, nonché in relazione ai necessari interventi di bonifica delle zone adibite a poligono;
- non si registra, ancora, da parte del Governo nazionale, la disponibilità ad affrontare con l'urgenza e i contenuti necessari tale ridefinizione complessiva dei gravami militari in Sardegna;
considerato che:
- anche dal punto di vista dell'attuazione degli interventi in materia di indennizzo economico verso i lavoratori e le comunità locali colpite dalle procedure di interdizione adottate nei periodi di esercitazione, sempre più lunghi, in particolare per quanto attiene le attività di ancoraggio e pesca nella zona di Capo Teulada, si registrano tempi e modalità di attuazione inadeguati e un arretrato rilevante (circa 2 anni) nella erogazione degli indennizzi, peraltro previsti in misura insufficiente dal protocollo del Ministero della Difesa - Regione Autonoma della Sardegna del 9 agosto 1999;
- la proposta integrativa del predetto protocollo, elaborata nelle scorse settimane, risulta inadeguata sotto diversi profili, e in particolare in relazione alle operazioni di bonifica delle zone compromesse, della ampiezza degli spazi interdetti e della durata dei periodi di inibizione;
- la eventuale decisione di soprassedere alla stipula del protocollo integrativo non può determinare alcuna conseguenza negativa sui lavoratori del mare interessati agli indennizzi, ma al contrario deve trovare la Regione al loro fianco, per rafforzare le richieste più volte avanzate dagli stessi pescatori di riduzione degli spazi interdetti e di bonifica delle porzioni di mare e di territorio, teatro anche in questi giorni delle esercitazioni,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione per conoscere:
1) quali iniziative intenda intraprendere la Giunta regionale perché abbia concreta attuazione la dichiarazione, pronunciata dal Consiglio regionale, della Sardegna come "terra di pace e di amicizia fra i popoli";
2) se ritenga, comunque, di attivare ogni legittima azione nei confronti del Governo, con il coinvolgimento pieno anche delle Istituzioni locali, delle parti sociali, e delle rappresentanze parlamentari dei sardi, per la ridefinizione complessiva della presenza militare in Sardegna, sia sotto il profilo della quantità che delle modalità di utilizzo del territorio e degli spazi marini ed aerei prospicienti i poligoni e gli insediamenti militari, nonché in relazione ai necessari interventi di bonifica delle zone teatro di esercitazioni;
3) se ritenga, al contempo, di dover assumere, con urgenza, ogni necessaria iniziativa, con riferimento particolare alla specifica situazione dei pescatori di Teulada e Sant'Anna Arresi, atta a garantire il più libero esercizio dell'attività di pesca e il reddito da lavoro che non possono essere sostituiti da nessuna forma di indennizzo economico;
4) se ritenga di definire adeguate procedure di immediata anticipazione degli indennizzi a favore delle marinerie di Sant'Anna Arresi e Teulada, fatto salvo il diritto - dovere della Regione a rivalersi sullo Stato, per le responsabilità che allo stesso competono.
Cagliari, 16 maggio 2005