CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Interpellanza n. 71/A
INTERPELLANZA BALIA - MARROCU - BIANCU - PINNA - LICHERI - CACHIA sulle determinazioni del comitato misto paritetico per le servitù militari in merito alle attività militari in Sardegna.
I sottoscritti,
premesso che i componenti di nomina regionale del comitato misto paritetico per le servitù militari (CoMiPa) già dal primo febbraio hanno imposto il "congelamento" delle attività militari, per un periodo di almeno sei mesi, nei comuni sardi militarizzati per il mancato risarcimento alle popolazioni che vivono nelle aree contigue ai poligoni delle forze armate;
appurato che detto risarcimento rappresenta quasi un obolo, appena 200 delle vecchie lire, per ogni ettaro occupato dai militari e che è solo una teorica compensazione per l'impossibilità di utilizzare quei territori ai fini dello sviluppo economico;
considerato che le forze militari in Sardegna controllano oltre 37 mila ettari di territorio distribuiti tra il Salto di Quirra utilizzato anche da forze armate americane, tedesche, francesi, inglesi oltre che da aziende produttrici d'armi le quali, per le loro sperimentazioni di ordigni bellici, sopportano notevoli sacrifici finanziari che non vanno certo a beneficio delle popolazioni isolane di Capo Teulada, La Maddalena, Tavolara, Poglina, Perdas de Fogu, etc.;
visto che oltre agli ettari occupati a terra si riscontra anche un pesante condizionamento e forti limitazioni per lunghi tratti di mare dove viene interdetta la navigazione per lunghi periodi di ogni anno;
accertato che lo Stato è debitore nei confronti della Regione di circa 15 milioni di euro che andrebbero, se e quando incamerati, ridistribuiti proporzionalmente al territorio occupato fra i comuni sui quali grava questa pesante servitù;
constatato che il danno economico che subisce la Sardegna non trova certo giusta compensazione, né con le poche decine di posti di lavoro, né con l'impegno, peraltro non onorato, di accreditamento di un obolo che tra l'altro nelle verifiche quinquennali previste dalle norme vigenti è stato ridotto dai 27 miliardi del 1990-1994 ai 15 del quinquennio 1995-1999;
definito che il problema non è certo quello della ricontrattazione con mire al rialzo per spuntare un prezzo più congruo e capace di compensare il reale danno derivante dal mancato utilizzo economico del territorio e dalla sua conseguente compromissione ambientale e paesaggistica;
stabilito il legittimo diritto ad incassare i crediti già maturati più per un atto di forza maggiore che per libera scelta e volontà dei cittadini sardi;
rilevato il silenzio del Ministero della Difesa rispetto alle decisioni di blocco definito dal CoMiPa ed i rischi di tensione fra Istituzioni statali e regionali,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere:
1) quali iniziative intenda assumere nei confronti del Governo centrale affinché il credito maturato da molti comuni della Sardegna venga onorato;
2) e soprattutto se non ritenga necessario ed urgente promuovere rapidamente un negoziato col Governo centrale per un tempestivo alleggerimento delle servitù militari in Sardegna.
Cagliari, 17 febbraio 2005