CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERPELLANZAN. 47/A
INTERPELLANZA SANJUST - LA SPISA sui profili di irregolarità e sui problemi della sicurezza pubblica in relazione ai lavori sulla Strada statale 195.
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I sottoscritti,
premesso che:
- le Istituzioni regionali hanno il dovere di verificare la
correttezza delle procedure utilizzate nell'esecuzione di lavori di
pubblica utilità e di porre in essere i necessari controlli sulla
legittimità delle stesse, anche in considerazione delle gravi
responsabilità imputabili per l'inosservanza delle misure di legge,
con particolare riferimento ai problemi della sicurezza
pubblica;
- per la realizzazione dei lavori sulla S.S. 195 verso Capoterra,
la Regione sarda è l'istituzione che deve erogare la maggior parte
dei finanziamenti necessari, e che pertanto la stessa ha il dovere
di esercitare estesi controlli affinché il denaro pubblico sia
correttamente utilizzato secondo criteri di efficienza e di
efficacia;
considerato che, da precise informazioni assunte dagli
interpellanti e dall'analisi della legislazione applicabile alla
materia in oggetto, risulta che:
- la S.S. 195, arteria di primaria importanza nell'asse costiero
sud-occidentale della Sardegna, è ben nota per i tristi problemi
legati alla viabilità e alla sicurezza che perdurano da oltre un
decennio durante il quale la popolazione di Capoterra è
costantemente cresciuta registrando il "trend" più alto in
Sardegna;
- occorre finalmente precisare interventi strutturali e abbandonare
il metodo della sola adozione di misure temporanee che non
risolvono il problema e che anzi il più delle volte lo
aggravano;
- il progetto del nuovo tracciato stradale è ancora bloccato in
attesa della definizione della procedura di VIA (valutazione
d'impatto ambientale) e la pubblicazione d'avvio della citata
procedura è stata effettuata nell'ultima settimana di novembre
2004;
- oltre ai ritardi dovuti alla scelta del tracciato definitivo
(sono tre le originarie ipotesi di tracciato), non possono tacersi
le gravi responsabilità dell'Assessorato regionale competente in
relazione alla mancata definizione delle procedure di VIA, in
quanto gli incarichi di progettazione sono di esclusiva competenza
degli organi operativi della Regione sardegna, ed è quindi la
Regione che allo stato può - e deve- intervenire per chiudere
l'iter relativo i progetti, così come è sempre di competenza
regionale l'onere di seguire l'intero iter della VIA, anche
attraverso puntuali sollecitazioni nei confronti del competente
Ministero e dell'Ufficio progetti dell'ANAS S.p.A.;
- quanto illustrato non spiega comunque le ragioni per le quali si
sia dato corso ai lavori che da alcuni mesi intralciano
pericolosamente la circolazione sul primo tratto a due corsie della
S.S. 195 per una finta messa in sicurezza della Statale esistente,
vale a dire realizzando lavori di facciata che non determinano
alcun beneficio sull'attuale tracciato;
- i citati lavori sulla viabilità esistente, oltre ad aver reso
l'attuale sede stradale più pericolosa, sono stati improvvisamente
estesi anche sulle pertinenze stradali, e in particolare sulla
spiaggia, aggiungendo così notevoli danni ambientali e
paesaggistici;
rilevato che gli attuali lavori presentano gravi
profili di irregolarità, con particolare riferimento alla sicurezza
e all'incolumità pubblica per via delle seguenti motivazioni
tecniche:
- i lavori, contrariamente alle apparenze, non conducono né
all'allargamento della carreggiata, né alla creazione di una corsia
d'emergenza, né sono finalizzati a realizzare una pista ciclabile
ma si riducono alla cementificazione di circa un metro di banchina
su ogni lato della strada in assenza di comprensibili motivi
tecnici e senza alcun vantaggio per l'utenza;
- la pericolosità della strada in "allargamento" è dettata inoltre
dalla realizzazione di inspiegabili cordoli laterali di cemento,
che si ergono rispetto alla sede stradale per una altezza superiore
a quella consentita dalle norme relative alla progettazione, così
che in caso di urto coi cordoli le auto o ribalterebbero uscendo
fuori strada o - peggio ancora - verrebbero rispedite nella stessa
carreggiata con risultati catastrofici, in quanto coinvolgerebbero
anche altri veicoli che transitassero in quel momento;
- qualunque possibilità di parcheggio al di fuori della strada sarà
preclusa con gli inevitabili disagi conseguenti, dato che non sarà
più possibile, in caso di guasto e incidente parcheggiare fuori
della statale in condizioni di sicurezza;
- la fascia di terreno presente lateralmente rappresentava invece,
un'importantissima via di fuga in caso d'incidente dato che
consentiva di portare le macchine fuori dal sedime stradale;
- tali inutili ed anzi dannosi lavori si svolgono inspiegabilmente
negli orari di punta e, oltre a causare file interminabili da e per
Cagliari e disagi ingiustificabili per l'utenza, implicano profili
relativi alla sicurezza stradale,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione
e l'Assessore dei lavori pubblici per sapere:
-quali misure intendano porre in essere per bloccare l'ulteriore
compimento dei detti lavori considerati i profili di pericolosità
sopra citati;
-quali interventi intendano porre in essere per verificare e
denunciare nelle sedi competenti i profili di illegittimità
relativi a detti lavori;
-se, in ogni caso, non ritengano almeno di dover adottare, nelle
more dell'istruttoria, i provvedimenti necessari affinché i lavori
siano svolti solo negli orari compatibili con l'esigenza
dell'utenza e non nelle fasce di punta;
-perché la Regione, che ha predisposto il progetto originario che
ha determinato i citati problemi di sicurezza, essendo anche
l'organo di controllo in ordine ai detti interventi, non si attiva
presso l'ANAS per correggere e migliorare i problemi della
viabilità e per predisporre urgentemente le necessarie
misure.
Cagliari, 1° dicembre 2004