CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZAN. 41/C-4

INTERPELLANZA BALIA - MASIA sui gravi rischi per il comparto dei servizi idrici e per i lavoratori che operano nel settore a seguito dell'individuazione di un nuovo soggetto gestore. 

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I sottoscritti,

premesso che la creazione, da parte dell'Autorità Ambito Territoriale Ottimale (ATO), di un soggetto nuovo che a partire dal 1° gennaio 2005 dovrebbe esercitare il ruolo di gestore unico del comparto dei servizi idrici, ossia la costituzione della società UNIAQUAE Spa, costituisce uno sconvolgimento degli attuali assetti, un vero e proprio salto nel buio che non offre alcuna garanzia di efficienza, efficacia ed economicità;

considerato che l'ipotesi di affidamento dei servizi idrici, fognari e depurativi in via esclusiva e per l'intero territorio regionale all'UNIAQUAE Spa potrebbe persino costituire una palese violazione della normativa comunitaria in tema di affidamenti;

constatato che il passaggio di tutte le competenze all'UNIAQUAE Spa a partire dal 1° maggio viola altresì le disposizioni della Legge n. 36 del 1994 (Legge Galli) che ha come principale obiettivo la razionalizzazione dei servizi idrici e che, all'articolo 10, comma 3, prevede espressamente che le società e le imprese consortili concessionarie di servizi alla data di entrata in vigore della legge sopraccitata ne mantengano la gestione fino alla scadenza delle relative concessioni;

preso atto che la Legge n. 36 del 1994 all'articolo 9, comma 4, contiene il principio di salvaguardia degli organismi esistenti, principio recepito e confermato anche dalla legge regionale n. 29 del 1997 che, all'articolo 1, comma 3, prevede la necessità di attuazione di un coordinamento del servizio, di organizzazione e di integrazione delle funzioni fra una pluralità di soggetti gestori;

sottolineato che l'affidamento dei servizi idrici all'UNIAQUAE Spa non offre le necessarie garanzie riguardo al personale dipendente degli enti e società che oggi gestiscono il servizio idrico, fognario e depurativo nell'ambito del territorio regionale;

rilevato che la gestione del servizio idrico ha rilevanza sociale estrema ed attiene ad una sfera di interessi che non può essere lasciata alla esclusiva determinazione dell'Autorità d'ambito ma deve costituire interesse primario della Regione,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore dei lavori pubblici, per conoscere:
- quali provvedimenti urgenti intendano adottare per ripristinare la legittima applicazione delle citate norme comunitarie, nazionali e regionali in materia di affidamenti, in particolare rispetto ai servizi pubblici essenziali con salvaguardia delle società di gestione oggi operanti nel rispetto della normativa vigente
- quali atti di controllo ritengano di attivare rispetto alla gestione del comparto idrico regionale da parte dell'autorità d'ambito;
- quali garanzie intendano offrire alle società ed agli enti che attualmente gestiscono il servizio idrico nel territorio regionale ed alle diverse migliaia di lavoratori che operano nel comparto.


Cagliari, 4 novembre 2004