CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERPELLANZAN. 30/A
INTERPELLANZA CHERCHI Silvio - CALLEDDA - MARROCU - MATTANA sulla protesta delle marinerie di Teulada e Sant'Anna Arresi per rivendicare l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di pesca nelle zone militari interdette e sugli indennizzi previsti dalla Legge n. 898 del 1976.
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I sottoscritti,
premesso che col parere 875/98, adottato dal Consiglio di Stato il 14 luglio 1998, è stato ritenuto che gli indennizzi previsti dalla Legge n. 898 del 1976 spettino agli operatori economici danneggiati da esercitazioni militari, sia nell'ipotesi di sgombero e occupazione di immobili, che nell'ipotesi di sgombero di specchi d'acqua, ed è stato, quindi, riconosciuto il diritto al risarcimento per gli operatori del mare;
ricordato che per ratificare questo diritto il 9 agosto 1999 è stato siglato un protocollo d'intesa, tra la Regione sarda e il Ministero della Difesa di concerto con le organizzazioni di categoria, che prevede l'erogazione di un indennizzo per le giornate di effettivo sgombero e, comunque, per un massimo di 120 giorni all'anno, che è pari al 70 per cento della retribuzione netta mensile in considerazione del fatto che in quelle giornate di sgombero è possibile esercitare l'attività per alcune ore;
evidenziato che le marinerie coinvolte dagli sgomberi militari sono quelle del Sulcis-Iglesiente, in cui la base militare è situata a Teulada, del Sarrabus Gerrei e quelle dell'Ogliastra, con il Poligono di Capo San Lorenzo-Salto di Quirra;
sottolineato che le maggiori difficoltà si presentano ai pescatori di Teulada e Sant'Anna Arresi che durante gli sgomberi per le esercitazioni non possono lasciare il porto e perdono una intera giornata lavorativa e che, peraltro, prima dell'istituzionalizzazione dell'indennizzo, avevano il permesso tacito di lavorare anche nelle zone permanentemente interdette quando finivano le esercitazioni;
evidenziato inoltre come, in seguito a diversi incontri svolti presso il Ministero della Difesa e presso la Presidenza della Giunta della Regione sarda, tutte le marinerie coinvolte hanno sottolineato l'urgenza di stipulare un nuovo protocollo che riveda la disciplina della materia alla luce delle richieste avanzate e delle lacune evidenziate nel protocollo ancora in uso;
rimarcato come si siano posti con evidenza i maggiori problemi sopportati dalle marinerie di Teulada e di Sant'Anna Arresi le quali hanno chiesto che, in ragione di queste diverse problematiche, venga loro riconosciuto non solo il diritto all'indennizzo, ma anche la possibilità di esercitare la pesca sino al limite di 5 metri dal bagnasciuga nelle zone permanentemente interdette quando non ci sono le esercitazioni con ben determinate attrezzature da pesca;
ricordato che per quest'ultima vertenza nel corso di un incontro svoltosi il 23 gennaio 2004, tra la Regione sarda, il Ministero della Difesa, il Comando militare della Sardegna, la Marina militare e le organizzazioni sindacali di categoria delle marinerie interessate da servitù militari, si era convenuto che, sulla base di una proposta di queste ultime, si sarebbe proceduto ad una verifica della possibilità di consentire la riduzione delle limitazioni della pesca nelle aree interdette, anche consentendo l'uso di attrezzi passivi per l'esercizio dell'attività in tali zone;
preso atto che la vertenza, appoggiata anche dai sindaci dei due Comuni, è sfociata in una serie di manifestazioni di protesta, le cui ultime si sono svolte proprio nel corrente mese di settembre,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione
e l'Assessore regionale dell'ambiente per sapere quali
provvedimenti abbiano assunto o intendano urgentemente
assumere:
1) per sollecitare la stipula di un nuovo protocollo d'intesa tra
la Regione sarda e il Ministero della Difesa che tenga conto della
necessità di rivedere la materia alla luce delle richieste avanzate
e delle lacune evidenziate nel protocollo del 1999;
2) per riconoscere alle marinerie di Teulada e Sant'Anna Arresi
oltre al diritto all'indennizzo, il diritto all'esercizio
dell'attività di pesca nelle zone permanentemente interdette quando
non ci sono le esercitazioni.
Cagliari, 27 settembre 2004