CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZAN. 5/C-6

INTERPELLANZA ATZERI sulla realizzazione delle reti di distribuzione dell'energia e sull'abbattimento dei costi sopportati dai sardi.
 
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Il sottoscritto,
 
premesso che i costi energetici sopportati dalle famiglie sarde e dalle imprese risultano, in assenza del metano, assolutamente sproporzionati rispetto ai costi medi nazionali, e che sul tema si sono registrate colpevoli inerzie sia da parte del precedente governo nazionale di centrosinistra, sia da parte dell'ultimo governo regionale di centrodestra;
 
considerato che, da informazioni assunte dall'interpellante, risulta che:
 
- con l'accordo di programma quadro firmato il 21 aprile 1999 tra il Governo nazionale e la Regione si prevedeva un intervento nel settore energia per complessivi 250 miliardi di vecchie lire, di cui 227 destinati alla progettazione e realizzazione di nuove reti di distribuzione di gas, oltre all'estensione di quelle esistenti nella prospettiva di una interconnessione delle reti in un sistema integrato;
- l'intesa stabiliva che veniva delegato alla gestione operativa del piano l'Assessore regionale dell'industria;
- il 30 giugno 1999, con deliberazione CIPE, venivano diramate le norme attuative per il completamento del programma generale di metanizzazione del Mezzogiorno, e in quel contesto venivano resi immediatamente spendibili i 150 miliardi di vecchie lire messi a disposizione per la Sardegna;
- con comunicazioni del 24 gennaio e del 9 luglio 2001 l'Assessore dell'industria ha chiesto ai singoli Comuni, al fine di procedere alla predisposizione di un piano di metanizzazione dei centri urbani, di fornire i dati relativi alle utenze servibili, alla fase di progettazione, alla gestione e ai costi d'opera, e in seguito a tale indagine ben 80 Comuni avevano già individuato il concessionario ed erano quindi in condizione di avviare operativamente il progetto;
- con deliberazione del 24 aprile 2001 la Giunta regionale approvava un primo stralcio di finanziamento delle reti urbane di distribuzione del gas, poi sospesa dal Comitato per l'attuazione dell'intesa istituzionale di programma, in quanto trattavasi di materia scarsamente approfondita;
- con successiva deliberazione del 4 dicembre 2001 la Giunta regionale, anche in considerazione dei rilievi dei Comitato, concordava sulla necessità di procedere ad una ridefinizione delle strategie relative alla adduzione di metano, mentre veniva rinviato ad uno studio sui bacini d'utenza l'avvio operativo del programma di realizzazione delle reti di distribuzione cittadine;
- nella citata comunicazione dell'Assessore dell'industria del 9 luglio 2001 si ventilava la possibilità che fosse preclusa la possibilità futura di accedere ai finanziamenti per tutti i Comuni che avessero dato avvio ai lavori di realizzazione della rete cittadina prima della diramazione delle direttive attuative, con il risultato di paralizzare qualsiasi iniziativa nel settore della realizzazione delle reti di gas cittadine stante l'assenza di apposite direttive;
- con delibera del 28 agosto 2002 la Giunta regionale conferiva alla società G e Fint SpA di Roma un incarico per la ridefinizione del piano per la metanizzazione della Sardegna, anche se poi la stipula formale dell'accordo porta la data del dicembre 2002; con successiva delibera del 10 ottobre 2002 la Giunta assumeva, in relazione al piano per la metanizzazione, alcune linee di indirizzo che però non consentivano di sbloccare l'avvio dei lavori sia per l'ambiguità delle disposizioni, sia perché tale delibera, per poter esplicare i propri effetti, doveva essere obbligatoriamente sottoposta all'approvazione del Comitato per l'attuazione dell'intesa istituzionale di programma;
- l'Assessore dell'industria decideva di attendere il completamento dello studio affidato alla G e Fint SpA, consegnato nella prima decade dell'agosto 2003, per poi sottoporre al Comitato un piano articolato d'intervento operativo;
- tuttavia, pur in assenza di un confronto con il Comitato Stato/Regione per l'attuazione dell'intesa istituzionale di programma, la Giunta regionale, con delibera del 3 maggio 2004 ha inteso disciplinare la materia della metanizzazione della Sardegna, facendo emergere ulteriori problematiche:
 
a) al primo punto il programma di metanizzazione della Sardegna deve passare attraverso percorsi indefiniti nei quali, oltretutto, il vettore energetico utilizzato non è il metano ma il GPL;
b) al secondo punto emerge che l'impianto della citata delibera è esemplata sul decreto legislativo n. 164 del 2000 (decreto Letta), che disciplina unicamente il gas naturale e non anche il GPL, così da determinare un significativo profilo di illegittimità della delibera della Giunta;
c) al terzo punto emerge la previsione che consente ai Comuni di operare delle gestioni dirette del servizio, ma si tratta di una disposizione illegittima essendo l'istituto della gestione diretta ormai espunto dal nostro ordinamento in materia di pubblici esercizi di rilevanza economica,
 
chiede di interpellare l'Assessore dell'industria e il Presidente della Regione per sapere:
 
1) quali azioni si intendano intraprendere per regolamentare la situazione esistente, caratterizzata dall'assenza di norme transitorie, in cui molti Comuni si sono organizzati autonomamente concedendo la progettazione, la costruzione e la gestione dei servizio di distribuzione del gas a diversi operatori;
 
2) se non si ritenga urgente operare affinché la Sardegna non risulti più l'unica regione d'Italia a non disporre del metano, e non gravino più sulle famiglie sarde e sulle imprese costi che superano del 40 per cento i costi sopportati da chi invece dispone del metano;
 
3) quali interventi si intendano assumere per incentivare l'occupazione in relazione alla costruzione delle reti cittadine dei gas, a fronte di investimenti nei settore stimabili in circa 250.000000 di euro nell'arco di un triennio, che rischiano altrimenti di essere persi;
 
4) se si intenda recepire i risultati dello studio della G e Fint SpA, convocando il Comitato per l'intesa e facendo approvare il contenuto della delibera di Giunta del 10 ottobre 2002 integrato con l'aggiornamento dei piano di metanizzazione;
 
5) se si ritenga opportuno diramare apposite direttive attuative per la realizzazione delle reti cittadine consentendo così l'avvio della spesa di 250 miliardi di vecchie lire destinati a diventare 500 in seguito ai cofinanziamento delle reti da parte dei Concessionari.
 
Cagliari, 26 agosto 2004