CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

DOCUMENTO N. 17/A

 

Richiesta di parere sulla proposta di legge costituzionale n. 1606, relativa a
"Disposizioni concernenti la procedura per la modifica degli statuti delle regioni a statuto speciale"


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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AUTONOMIA - ORDINAMENTO REGIONALE - RAPPORTI CON LO STATO - RIFORMA DELLO STATO - ENTI LOCALI - ORGANIZZAZIONE REGIONALE DEGLI ENTI E DEL PERSONALE - POLIZIA LOCALE E RURALE - PARTECIPAZIONE POPOLARE

composta dai Consiglieri

PINNA Stefano, Presidente e relatore - MORO, Vice Presidente - URAS, Segretario - BIANCAREDDU, Segretario- BALIA - CORRIAS - CUGINI - FLORIS Mario - LA SPISA - ORRÙ - PITTALIS - SANNA Francesco - SECCI

pervenuta il 23 gennaio 2007

Nella seduta del 16 gennaio la Prima Commissione ha, a maggioranza, deciso di proporre al Consiglio di esprimere parere contrario, ai sensi dell'articolo 54 dello Statuto, sulla proposta di iniziativa parlamentare per la modifica dello Statuto.

La proposta nasce da un'iniziativa non maturata in Sardegna e mira a modificare tutti gli statuti speciali con un'unica legge. Sotto questo profilo è criticabile, perché tende a rendere ordinaria una procedura che già ha suscitato perplessità in precedenti occasioni e che non sembra compatibile con una visione compiuta della specialità. Ciascuno Statuto speciale si caratterizza, infatti, come "speciale" e differenziata disciplina dell'autonomia che appartiene alla singola regione.

Inoltre il ricorso alla legge unica rende di difficile applicazione lo stesso procedimento basato sull'intesa che si tende a rafforzare con la proposta.

Nel merito la proposta può essere condivisa solo in parte. Rispetto all'attuale Statuto, rafforza la posizione della Regione nel procedimento di modifica poiché:
- estende la necessità di una pronuncia del Consiglio regionale a tutte le iniziative (e non solo a quelle governative o parlamentari);
- prevede conseguentemente che il Consiglio si pronunci quando il testo ha già avuto un'approvazione in prima deliberazione da parte di entrambe le Camere, consentendo di valutare una posizione che si è già definita nel Parlamento (perciò anche su modifiche intervenute riguardo a iniziative regionali);
- prevede la possibilità del Consiglio regionale (a maggioranza di due terzi) di esprimere il diniego alla "proposta di intesa" (e perciò, si deve ritenere, di impedire il seguito del procedimento).

Per questi aspetti essa riprende il medesimo contenuto delle proposte Atti Camera n. 203, n. 980 e n. 1241 di cui al documento n. 16 su cui la Commissione ha proposto al Consiglio di esprimere parere favorevole.

La proposta è, però insoddisfacente in quanto circoscrive l'intesa ad un'accettazione o diniego della modifica già maturata in sede parlamentare, senza prendere in considerazione una fase antecedente di interlocuzione e non prevedendo, a tal fine, alcuno strumento procedurale (obbligo di presa in esame, definizione concordata di contenuti ecc.) e ciò anche per le proposte di iniziativa consiliare.

Inoltre, là dove prevede l'indizione del referendum popolare, darebbe luogo a un testo non coerente non risultando chiari i meccanismi, le modalità e gli effetti del referendum stesso, né il modo in cui si compongono il parere preliminare sulla prima deliberazione delle Camere ed il diniego di intesa dopo la prima approvazione e la trasmissione obbligatoria al Consiglio.

In ogni caso il potere di intervento regionale si riduce sostanzialmente ad un potere di veto rispetto ad iniziative, o all'introduzione di modifiche, non "gradite" dalla Regione. Si acquisisce così solo un profilo parziale della natura pattizia dello Statuto. La materia necessita dunque di una disciplina più articolata che può trovare una compiuta regolamentazione in una più ampia proposta di modifica dello Statuto della Regione autonoma della Sardegna.

La Commissione pertanto, considerato che le proposte di legge Atti Camera n. 203, n. 980 e n. 1241 (di cui al documento 16 e sulle quali ha proposto al Consiglio parere favorevole) prevedono un testo più chiaro e lineare, propone al Consiglio di esprimere parere contrario sulla proposta di Legge costituzionale n. 1606.

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