CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 121

presentata dai consiglieri regionali
IBBA - CALIGARIS

il 9 febbraio 2005

Interventi per la prevenzione della spina bifida e provvidenze per l'erogazione gratuita
dell'acido folico alle donne in periodo preconcezionale e nei primi mesi di gravidanza.
Integrazione della legge regionale 24 dicembre 1991, n. 39 (Finanziamenti in favore di diversi
soggetti e disposizioni varie), come modificata dalle leggi regionali 1° agosto 1996, n. 34 e
9 gennaio 1998, n. 2, riguardanti le prestazioni sanitarie-protesiche straordinarie.


RELAZIONE DEL PROPONENTE

L'acido folico, o vitamina B9, è una sostanza che non è prodotta dall'organismo e deve essere assunta perciò attraverso gli alimenti. Interviene nelle reazioni metaboliche della crescita e della moltiplicazione cellulare. E' utilissima per i tessuti caratterizzati da sviluppo e da un ricambio elevato.

In gravidanza il fabbisogno giornaliero aumenta fino a 0,4 mg. Con tale dosaggio diminuisce il rischio di spina bifida e dei difetti del tubo neurale, malformazioni cardiache, labiopalatoschisi, uropatie malformative e difetti degli arti.

Le cause che provocano questa grave malformazione sono in gran parte ancora sconosciute. Sembra che un importante fattore di rischio sia rappresentato dalla dieta materna povera di vitamine e, in particolare, di acido folico.

Gli studi hanno dimostrato la possibilità di ridurre l'incidenza della spina bifida attraverso supplementi d'acido folico somministrati alla futura mamma nel periodo preconcezionale. Tutti gli studi effettuati finora hanno riportato una riduzione di circa il 70 per cento dell'incidenza di spina bifida nei figli di donne trattate con acido folico da 2-3 mesi prima del concepimento fino a 2-3 mesi dopo. Questa vitamina può essere assunta senza problemi anche per lunghi periodi. Non ha effetti collaterali e la dose giornaliera consigliata è compresa tra 0.4 mg/die (prevenzione del rischio di occorrenza) e 4mg/die (prevenzione del rischio di ricorrenza e pazienti in trattamento con anticonvulsivi). In tutto il mondo, ad esclusione degli Stati Uniti dove il Senato ha approvato il 1° gennaio 1998 una legge che dispone la supplementazione delle farine e dei cereali da prima colazione con acido folico, non è stato finora realizzato alcun intervento centralizzato di prevenzione dei difetti congeniti con preparati contenenti acido folico. In diversi paesi sono attualmente in corso campagne di sensibilizzazione e di informazione delle donne sull'uso dell'acido folico nell'età fertile. Il costo mensile dell'assunzione di acido folico si aggira sui 6 euro.

La condizione di insularità e l'omogeneità del genoma sardo recano notevoli vantaggi nella valutazione dell'efficacia di una campagna di prevenzione primaria.

Secondo i dati del registro sardo sulle malformazioni congenite, ogni anno nascono in Sardegna circa 600 bambini con difetti congeniti di varia entità. Il 5 per cento (30 bambini) muore nel primo anno di vita. Il 30 per cento (180 bambini) vive, ma con gravi disabilità fisiche e/o psichiche permanenti. Tutti gli altri hanno bisogno di interventi medici e/o chirurgici e di frequenti ricoveri in ospedale nell'arco della vita. La prevenzione primaria con acido folico potrebbe eliminare il 50-70 per cento di queste malformazioni. Su circa 15.000 nati ogni anno, 1 su 1.000 è affetto da una grave malformazione congenita chiamata spina bifida (nel mondo intero la stima è di 300.000 casi accertati su tutti i nuovi nati).

Nonostante gli interventi neurologici riparativi, il danno al midollo spinale causa paralisi degli arti inferiori e degli sfinteri. Una disabilità complessa e permanente che richiede un'assistenza polispecialistica integrata continua. Il costo dell'assistenza per ogni bambino con spina bifida è complessivamente nell'arco della vita di circa euro 1.000.000.

La presente proposta di legge, al fine di prevenire le malformazioni congenite, detta norme affinché le Unità sanitarie locali autorizzino l'erogazione gratuita dell'acido folico a tutte le donne in età fertile e nel periodo preconcezionale.

La strada che si persegue è quella (articolo 2) della modifica dell'articolo 17 della legge regionale 24 dicembre 1991, n. 39 e successive integrazioni, riguardante le prestazioni sanitarie-protesiche straordinarie. Una strada già perseguita in passato dal legislatore (legge regionale 9 gennaio 1998, n. 2) per l'erogazione gratuita di prodotti farmaceutici ai soggetti affetti da sindrome di Alzheimer.

Le ultime ricerche dimostrano inoltre che l'acido folico, oltre a prevenire le malformazioni congenite, riduce in modo rilevante, in chi lo assume, il rischio di arteriosclerosi, infarto, ictus e tumori. Per questo motivo i proponenti ritengono utile che la Regione autonoma della Sardegna si faccia promotrice di una seria campagna di prevenzione e di informazione (comma 2, articolo 1) rivolta a tutti i cittadini sardi sugli effetti  protettivi dell'acido folico, non solo per quanto riguarda le malformazioni fetali, ma anche per una serie di patologie la cui incidenza aumenta con il trascorrere degli anni. In questo modo si potrebbe evitare la nascita ogni anno (ma non l'interruzione di gravidanza) di circa 10 bambini affetti da spina bifida, di altri 300 malformati e una diminuzione sensibile dei casi di infarto e ictus.

Non solo prevenzione e informazione, ma anche campagna di educazione alimentare rivolte a tutti ed, in particolare, alle donne in età fertile.

Per quanto riguarda la copertura finanziaria poiché questa proposta di legge ha un costo molto basso, visto che il trattamento richiesto per ogni gravidanza è di circa 30 euro, si prevede (articolo 3) che le aziende sanitarie locali facciano fronte mediante l'utilizzo dei mezzi finanziari loro assegnati dalla Regione.

E' da considerare prioritaria una campagna d'informazione dedicata alle diverse figure professionali (ostetriche, infermieri, vigilatrici d'infanzia, medici, assistenti sanitari) da portare avanti con i corsi d'aggiornamento professionale obbligatorio presso le Aziende sanitarie locali già contemplati dal programma d'educazione continua del Ministero della Salute.

In seconda istanza è da promuovere una campagna d'informazione nelle scuole secondarie della Regione, in accordo con i vari provveditorati, nell'ambito di un progetto obiettivo finalizzato regionale.

L'applicazione della presente proposta di legge non comporta oneri finanziari, in quanto sono largamente compensati dalle minori spese derivanti dalla mancata nascita di soggetti malformati e dalla diminuzione dei casi di infarto, ictus e tumori.

Tuttavia, tali benefici sono attesi a decorrere dal terzo anno di applicazione; pertanto nel primo biennio saranno necessarie nuove risorse, pari a euro 150.000 annuali.

TESTO DEL PROPONENTE

 

TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 1
Finalità

1. La Regione autonoma della Sardegna, in attuazione del principio costituzionale della tutela della salute, con la presente legge detta norme per l'erogazione gratuita e la somministrazione dell'acido folico a tutte le donne nel periodo preconcezionale e nei primi mesi della gravidanza, allo scopo di prevenire alcune malformazioni fetali e, in particolare, la spina bifida.

2. L'Assessorato regionale dell'igiene, sanità e assistenza sociale promuove ogni anno campagne di prevenzione, di informazione e di educazione alimentare su tutta la popolazione sarda circa gli effetti protettivi dell'acido folico su numerose malformazioni fetali e su alcune patologie legate, in particolare modo, alla terza età.
   

Art. 2
Erogazione gratuita dell'acido folico

1. Dopo il comma 2 bis dell'articolo 17 della legge regionale 24 dicembre 1991, n. 39, (Finanziamenti in favore di diversi settori e disposizioni varie) così come modificato dalla legge regionale 1° agosto 1996, n. 34 e dalla legge regionale 9 gennaio 1998, n. 2  riguardanti le prestazioni sanitarie-protesiche straordinarie è inserito il seguente:

"2 ter. Le Unità sanitarie locali autorizzano l'erogazione gratuita di prodotti farmaceutici contenenti l'acido folico (vitamina idrosolubile del gruppo B) a tutte le donne che intendono avere figli nei tre mesi prima del loro concepimento  e nei primi tre mesi di gravidanza, al fine della prevenzione delle malformazioni fetali e, in particolare, della spina bifida. L'erogazione è autorizzata nei confronti di tutte quelle donne che appartengono a un nucleo familiare con un reddito imponibile complessivo inferiore a euro 10.000, incremen-tato fino a euro 14.000 in presenza di un coniuge e in ragione di euro 500 per ogni figlio a carico. La sussistenza delle condizioni che legittimano l'erogazione di cui sopra deve essere certificata da una prescrizione medica specialistica."

   

Art. 3
Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono valutati in euro 150.000 per ciascuno degli anni 2005-2006. Nell'esercizio finanziario 2007 e negli anni successivi, detti oneri saranno compensati dalle minori spese derivanti dalle mancate nascite di bambini malformati.

2. Ai relativi oneri si fa fronte con il bilancio della Aziende sanitarie locali mediante l'utilizzo delle risorse finanziarie assegnate dalla Regione.