CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 1

presentata dal Consigliere regionale 

VARGIU - CASSANO - DEDONI - PISANO

il 14 luglio 2004

La lingua inglese per lo sviluppo della Sardegna. "Sardegna speaks english"


RELAZIONE DEL PROPONENTE

La Regione Sardegna presenta peculiarità storiche e geografiche assolutamente uniche.
Essa è infatti un'isola assai vasta (la seconda nel Mar Mediterraneo), con una superficie di circa 24.000 kmq e con una popolazione relativamente ridotta (circa 1.600.000), per la maggior parte concentrata in alcune grandi città, ma, in misura non insignificante, anche dispersa in un territorio che ha grandi problemi di viabilità e comunicazioni interne.
Nel corso della sua storia la Sardegna ha vissuto brevi momenti di autonomia, alternati a lun-ghi periodi di dominazione (romana, pisana, spagnola, piemontese) che ne hanno condizionato fortemente lo sviluppo culturale ed economico.
Abituati nei secoli a temere il mare perché portatore di invasori, i sardi hanno fortificato le lo-ro città costiere e si sono spesso ritirati verso l'interno, per meglio difendere la propria indipendenza.
Ciò ha contribuito ad accentuare i caratteri dell'isolamento derivanti dalla separazione dalla terraferma e ha comportato l'ulteriore nascita di "isole nell'isola", caratterizzate da impervietà geografica e da chiusura culturale, economica, genetica.
Anche nei tempi più moderni, nel corso dell'ultimo secolo del primo millennio, la Sardegna ha continuato a scontare le difficoltà nei collegamenti con il resto dell'Italia e ha conosciuto uno sviluppo economico e sociale decisamente rallentato rispetto alla penisola.
Non certo per caso i temi della continuità territoriale sono da sempre ai primi posti dell'agenda della politica sarda, ad indicare quanta attenzione è stata costantemente rivolta alla necessità di garantire sempre maggiori scambi, pacifici e produttivi, con le realtà d'oltremare.
Dal secondo dopoguerra in poi il clima culturale sardo è decisamente mutato. E' cresciuta la consapevolezza di doversi confrontare con sistemi sociali diversi dal nostro, è cresciuta la consapevolezza dell'arricchimento che discende dal confronto tra diversità, sono decisamente migliorati i collegamenti marittimi ed aerei che hanno facilitato immensamente le politiche di scambio.
La stessa, forte, emigrazione sarda è diventata un valore aggiunto, perché ha consentito nuovi rapporti tra i residenti in Sardegna e il "popolo sardo separato" e ha attivato virtuose osmosi con realtà complessive molto differenti da quella isolana.
La crescita degli scambi commerciali e delle esportazioni, il boom del settore turistico a partire dagli anni '50, l'avvento delle logiche del mercato globale e l'esplosione della "rete" hanno ulteriormente contribuito ad accelerare la crescita culturale della Sardegna, ponendola improvvisamente da-vanti alla necessità di parlare con il mondo, arricchendosi così di nuove esperienze e conoscenze.
In particolare il mondo di internet rappresenta la prima, vera continuità territoriale raggiunta dai sardi che, per la prima volta nella loro storia millenaria, si trovano di fronte ad una nuova scom-messa economica, in continua espansione, che non penalizza gli abitanti dell'isola perché non è stret-tamente legata a logiche di tipo geografico e territoriale.
A questo proposito forse non è una caso che una delle più prestigiose aziende mondiali della "rete" abbia solide radici proprio in Sardegna.
A questo punto resta da completare l'ultima parte della scommessa: quella finalizzata a fornire a tutti i sardi le conoscenze di base per potersi sentire cittadini del mondo, per potersi confrontare e per poter competere ad armi pari nei mercati globalizzati, anche sfruttando pienamente tutte le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
Da queste premesse nasce l'attuale proposta di legge che si propone un obiettivo strategico di medio periodo: quello dell'introduzione nel contesto sociale della nostra Regione delle conoscenze della lingua inglese necessarie a comunicare con rapidità e semplicità con il resto del mondo, anche attraverso lo strumento informatico che tante aspettative accende nell'intera comunità sarda.
La scelta della lingua inglese non rappresenta dunque il rischio di una nuova sudditanza culturale, ma è invece l'individuazione ferma e decisa dello strumento indispensabile per aprire ai sardi la porta del mondo, fornendo loro la possibilità di usare la lingua mondiale della comunicazione.
E' ben vero infatti che altre lingue hanno diffusione parlata paragonabile a quella della lingua inglese ed è altrettanto noto che i programmi della Comunità Europea mirano al multilinguismo e riconoscono propria dignità a tutte le 20 lingue ufficiali della Comunità.
Ma è altrettanto vero che la lingua inglese è diventata nel tempo la lingua di comunicazione tra i non anglofoni e rappresenta dunque la seconda opzione della maggior parte dei cittadini del mondo che non siano di madre lingua inglese.
L'inglese è la lingua di scambio della scienza, della diplomazia, del commercio, dell'industria, del turismo. L'inglese è la lingua di Internet. Paradossalmente l'inglese non è più esclusiva proprietà dei Paesi di cultura anglosassone, ma è un veicolo di comunicazione al servizio del mondo.
La scelta della lingua inglese per la Sardegna non sottintende dunque giudizi di nessun genere sul background storico-culturale di riferimento, ma intende soltanto sottolineare la necessità per i sardi di appropriarsi velocemente di una competenza di comunicazione utile ad accelerare attraverso gli scambi ogni prospettiva di sviluppo sociale ed economico della nostra terra.
La scelta dell'inglese non si contrappone ovviamente né alla valorizzazione della lingua sarda già intrapresa da questa Regione, né alla diffusione e all'uso costante della lingua italiana: essa mira invece a dare ai sardi una indispensabile chance in più, necessaria per annullare velocemente i gap e i ritardi di sviluppo che ancora oggi sconta la nostra Isola.
La scelta di importanti investimenti economici sulla diffusione della lingua inglese in Sardegna, di cui è portatrice la presente proposta di legge, non contrasta neppure con le indicazioni della Comunità Europea a favore del multilinguismo (obiettivo per i cittadini europei: parlare la propria lingua madre + 2 altre lingue comunitarie). Siamo infatti convinti che la crescita della consapevolezza dell'utilità dello strumento linguistico tenderà a favorire l'apprendimento delle altre lingue e, all'interno dello stesso, attuale, strumento legislativo abbiamo comunque previsto la presenza di premialità finalizzate alla diffusione del multilinguismo.
Tutte le attività previste dalla presente proposta vanno dunque verso il coinvolgimento dell'intera popolazione sarda nelle dinamiche dell'apprendimento linguistico dell'inglese, attraverso l'introduzione di logiche di premialità che, dal mondo dell'infanzia e della scolarità, sino a quello delle attività istituzionali, economiche e culturali spingano i sardi ad accelerare noti percorsi, peraltro parzialmente già in essere, di acquisizione dello strumento linguistico.
Il meccanismo che la presente proposta intende mettere a regime è dunque rappresentato da una sorta di circuito virtuoso dell'apprendimento che, pur in assenza di obblighi individuali, favorisca in tutti i modi l'acquisizione rapida e diffusa della pratica linguistica inglese, incoraggiando in tutti i modi il raggiungimento di livelli di conoscenza che possano essere validati e scienticamente certificati attraverso i "threshold levels" raccomandati dallo stesso Consiglio d'Europa.
Il raggiungimento dell'obiettivo è naturalmente subordinato alla complessiva scientificità dell'approccio, che è garantito dal coinvolgimento diretto nella realizzazione del progetto del prestigioso British Council e dalla collaborazione del mondo universitario sardo (e dei Paesi anglofoni), del mondo della scuola, della cultura e dell'economia, tutti ampiamente coinvolti nella programmazione e nella gestione delle attività di diffusione linguistica.
In particolare, l'articolo 1 della proposta di legge ne illustra le finalità e gli obiettivi, individuando il parternariato culturale e scientifico del British Council e ribadendo la complessiva integrazione del progetto, pur nella sua assoluta peculiarità e eccezionalità, nell'ambito delle azioni di merito e dei sistemi di certificazione previsti dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Consiglio d'Europa.
L'articolo 2 entra nel dettaglio delle "Azioni" che rappresentano le direttrici lungo le quali si dispiega l'azione innovatrice dell'intero progetto.
L'articolo 3 stabilisce la creazione di una "authority" regionale per la lingua inglese, dotata di struttura amministrativa e di poteri esecutivi e ne disciplina i rapporti con la Commissione Scientifica, che rappresenta la vera guida operativa e scientifica dell'intero progetto.
Gli articoli 4 e 5 definiscono i compiti della Commissione scientifica e regolano l'organizzazione e la convocazione della Conferenza dei servizi, che rappresenta lo strumento individuato per garantire il rapporto di stretta collaborazione e di condivisione tra tutti i soggetti operativamente coinvolti nella realizzazione del progetto.
L'articolo 6 stabilisce gli stanziamenti di bilancio necessari per il funzionamento della legge: le cifre che appaiono nella norma finanziaria non sono certo di poco conto. La loro cospicua entità aiuta a dare compiutamente il messaggio sull'importanza che la Regione Sardegna intende accreditare alla profonda rivoluzione culturale, con indubbie ricadute "a cascata", che si intende realizzare attraverso questo strumento legislativo.

TESTO DEL PROPONENTE

 

TESTO DELLA COMMISSIONE

Art. 1
Finalità

1. La Regione Sardegna, nell'ambito dell'adozione delle  politiche volte a favorire un programma di sviluppo della popolazione della Sardegna sul piano culturale, sociale ed economico, riconosce, garantisce e promuove la diffusione capillare della lingua inglese, considerata strumento minimo indispensabile per un reale superamento dell'isolamento di larga parte della società sarda.

2. La Regione, in collaborazione con il British Council, ente britannico per le relazioni culturali con l'estero, assume un ruolo attivo promuovendo e coordinando, secondo modalità sistematiche, gli interventi di diffusione della lingua inglese che, attraverso un progetto globale articolato per obiettivi di breve, medio e lungo periodo, garantiscano la comprensione e l'uso della lingua inglese per tutti i cittadini sardi, con una considerazione prioritaria per i bambini, della fascia prescolare e scolare e i giovani.

3. La Regione realizza tali obiettivi attraverso un sistema integrato di premialità e di verifiche avvalendosi anche della collaborazione degli enti certificatori del Progetto Lingue 2000, individuati nel protocollo d'intesa n. 883 siglato tra i medesimi enti e il Ministero della Pubblica Istruzione il 16 gennaio 2002.

4. La Regione ricerca, inoltre, ogni possibile forma di cofinanziamento da parte dei privati e promuove tutte le forme di raccordo e di cooperazione nazionale e internazionale, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e secondo le indicazioni contenute nel documento "Guide for the Development of Language Education Policy in Europe", adottato dal Language Policy Division del Consiglio d'Europa nell'aprile 2003.

   

Art. 2
Azioni programmatiche della Regione

1. Per il conseguimento delle finalità  di cui all'articolo 1, la Regione adotta le azioni programmatiche che  rappresentano le indicazioni di indirizzo per la stesura dei piani annuali e pluriennali di intervento, coordinati con le misure previste dalle singole leggi di settore. Tali azioni, adottate sulla base di una specifica programmazione annuale e pluriennale nell'ambito del budget assegnato, sono individuate dagli organi di cui all'articolo 3 tra le seguenti:

a) "Azione infanzia - progetto prescolare": è finalizzata a moltiplicare le occasioni di apprendimento della lingua inglese in età prescolare, in particolare attraverso azioni di apprendimento certificate, anche sperimentali,  all'interno degli asili nido e delle scuole materne;

b) "Azione infanzia - progetto scolarità": è finalizzata all'introduzione all'interno delle scuole elementari pubbliche e private di progetti sperimentali per l'insegnamento della lingua inglese;

c) "Azione scolarità": è finalizzata ad attivare scambi tra scuole di lingua italiana e inglese, ad incentivare progetti sperimentali che vedano la presenza di insegnanti di madrelingua inglese, che sostituiscano (progetti CLIL) o affianchino  i docenti delle singole materie di insegnamento e a realizzare premialità per gli studenti che superino gli esami certificati di apprendimento della lingua inglese;

d) "Azione Università": è finalizzata, con il concorso dei Centri Linguistici di Ateneo, all'uso della lingua inglese nella docenza e nella discenza e prevede l'istituzione di premialità economiche e curricolari per tutti coloro che conseguano gli obiettivi certificati di apprendimento della lingua inglese;

e) "Azione Istituzioni":  ha come obiettivo la graduale introduzione della lingua inglese tra quelle ufficiali della Pubblica Amministrazione regionale, prevede l'incentivazione degli enti pubblici e delle strutture private che favoriscano il conseguimento di livelli certificati di apprendimento della lingua inglese da parte dei propri dipendenti, copertura delle spese sostenute per il conseguimento dei certificati di apprendimento da parte di qualsiasi cittadino sardo, l'introduzione dell'obbligo della conoscenza della lingua inglese nella concorsualità pubblica e la possibilità di istituzione di premialità salariali per coloro che partecipano a programmi certificati di apprendimento della lingua inglese e incentivi economici agli enti locali per la modulistica e la cartellonistica bilingue;

f) "Azione Mass media": prevede la possibilità di incentivare, anche attraverso sponsorizzazioni, le testate giornalistiche e televisive che introducano rubriche di apprendimento e di divulgazione della lingua inglese nell'ambito della loro attività di informazione e incentiva la diffusione della stampa e dei programmi televisivi in lingua inglese;

g) "Azione Informatica": prevede l'incentivazione dell'utilizzo dello strumento informatico e della rete internet attraverso azioni di promozione generale e settoriale e premialità individuali finalizzate all'apprendimento dell'inglese;

h) "Azione Cultura": prevede la redazione di un piano annuale di affiancamento e sponsorizzazione dei progetti finalizzati alla diffusione della lingua inglese presentati da istituzioni e associazioni pubbliche e private, senza fini di lucro;

i) "Azione Formazione e Mantenimento": prevede incentivi per la formazione permanente degli insegnanti di inglese e per il mantenimento dei livelli raggiunti di apprendimento della lingua inglese;

l) "Azione Trasporti": prevede la realizzazione di sistemi di incentivazione diretta e indiretta nei trasporti delle persone e delle merci verso paesi anglofoni;

m) "Azione multilinguismo": prevede la programmazione annuale di un piano di incentivi economici rivolti alla diffusione delle altre lingue straniere, con particolare attenzione per quelle emergenti  quali l'arabo, il russo e il cinese.

   

Art. 3
Autorità interassessoriale regionale per l'inglese

1. La Regione, al fine di attuare e coordinare le politiche ed azioni di cui all'articolo 2, istituisce un'Autorità interassessoriale per l'inglese presieduta dal Presidente della Regione e composta dagli Assessori competenti nelle materie della pubblica istruzione, del lavoro e formazione professionale.

2. L'Autorità per l'inglese è costituita con decreto del Presidente della Regione ed esercita le seguenti funzioni:

a) individuazione, pianificazione e coordinamento delle azioni di cui all'art. 2 che s'intendono adottare attraverso gli strumenti programmatici e di bilancio annuali e pluriennali. A tal fine, in sede di presentazione della proposta di manovra finanziaria e di bilancio pluriennale, l'Autorità presenta una proposta di programma pluriennale contenente le azioni programmatiche che si ritiene di dover adottare sulla base degli stanziamenti di bilancio disponibili;

b) raccordo con organismi e programmi nazionali e internazionali;

c) garanzia dell'integrazione fra i diversi strumenti di ricerca della Regione.

3. L'Autorità per l'inglese si avvale di una struttura amministrativa che opera presso la Presidenza della Giunta regionale e di una commissione scientifica, nominata dal Presidente della Regione, e composta da cinque membri di comprovata esperienza scientifico-didattica, scelti di concerto con l'ente britannico per le relazioni culturali con l'estero (British Council Italy).

4. La Commissione è presieduta da un coordinatore scientifico designato, a maggioranza dei membri presenti, nella prima seduta, convocata dal Presidente della Regione trenta giorni dopo la costituzione della commissione.

5. Qualora non ne facciano parte di diritto, alle riunioni della Commissione sono sempre invitati a partecipare il direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Sardegna, un delegato dei Centri risorse territoriali ed i Rettori delle Università della Sardegna.

   

Art. 4
Proposta e coordinamento delle azioni

1. La Commissione scientifica svolge le seguenti attività:

a) fornisce il supporto scientifico all'Autorità per l'inglese nella definizione delle linee generali di lavoro coordinate e coerenti con le finalità  della legge e, sulla base del budget assegnato nell'anno precedente, elabora la proposta  di piano annuale e pluriennale di intervento;

b) indica le vincolanti metodologie scientifiche attuative delle linee generali e dei singoli settori di intervento;

c) effettua il monitoraggio dei risultati dei progetti;

d) predispone una relazione annuale sullo stato di attuazione del progetto.

   

Art. 5
Conferenze dei servizi

1. L'Autorità per l'inglese di cui all' articolo 3, al fine di attuare efficacemente le azioni programmatiche e i progetti individuati dalla commissione scientifica e per favorire la più ampia collaborazione e raccordo tra gli enti e le istituzioni pubbliche e private indìce, con cadenza semestrale, una Conferenza di servizi a cui partecipano tutti i soggetti coinvolti nell'attuazione dei progetti individuati.

   

Art. 6
Norma finanziaria

1. Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 50.000.000 per ciascuno degli anni dal 2004 al 2014; alle stesse si fa fronte con pari quota delle risorse regionali che saranno iscritte nelle competenti UPB dei bilanci della Regione per ciascuno dei predetti anni.