CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Intensa giornata di audizioni in Commissione Sanità. Sulla delibera 197 della giunta regionale “Rete ospedaliera regionale: ripartizione tendenziale dei posti letto per acuti per specialità tra le aziende sanitarie”. Allarme unitario: “Dal 2020 saremo costretti ad importare i medici”. In apertura di seduta l’on. Vargiu (Riformatori) ha chiesto formalmente di riunire la commissione al Brotzu per capire cosa sta succedendo nell’ospedale cagliaritano.

 

Cagliari, 20 novembre 2008 - Intensa giornata di audizioni oggi in commissione sanità.
L’organismo consiliare, presieduto da Nazareno Pacifico (Pd), ha sentito in audizione, sulla delibera 197 della giunta regionale “Rete ospedaliera regionale: ripartizione tendenziale dei posti letto per acuti per specialità tra le aziende sanitarie”, il preside della facoltà di medicina e chirurgia della facoltà di Sassari, il direttore della clinica chirurgica dell’università di Sassari, il direttore generale della Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, il preside della facoltà di medicina di Cagliari, il direttore generale dell’azienda mista di Cagliari e il direttore generale dell’ospedale Brotzu di Cagliari.
La commissione dovrà dare il parere di competenza alla delibera della giunta entro mercoledì. Nella prima audizione sono stati sentiti Giulio Rosati, preside della facoltà di medicina e chirurgia della facoltà di Sassari e Giuseppe Dettori, direttore della clinica chirurgica dell’università di Sassari.
Sulla delibera della giunta, il preside è stato chiaro: Non è in discussione il numero globale dei posti letto – ha detto Rosati – ma la distribuzione dei posti letto per specialità. Se il quadro dovesse essere questo – ha aggiunto – potrebbero essere chiuse le scuole di specializzazione. Il punto più urgente da rivedere hanno detto sia Rosati che Dettori riguarda la terapia intensiva dopo i posti sono stati ridotti da 12 a 4. Un numero totalmente insufficiente a fare fronte alle emergenze della zona. E’ stata chiesta flessibilità e sensibilità per non chiudere corsi di studio. “Cerchiamo di evitare – hanno aggiunto – di formare medici eccellenti che poi sono costretti a lasciare il nostro paese e vanno a lavorare altrove. Tra pochi anni saremo costretti ad “importare medici”. Ha posto l’accento sulla chirurgia generale, Giuseppe Dettori, direttore della clinica chirurgica dell’università di Ssssari. “Attualmente – ha detto – in Chirurgia generale abbiamo 91 posti letto. Anche se siamo convinti che ci sia la necessità di un ridimensionamento del 30%, non possiamo condividere la decisione della giunta che ha previsto per la chirurgia generale dell’azienda ospedaliera universitaria di Sassari appena 36 posti (-61%). E’ stato poi sentito in audizione Renato Mura, direttore generale della Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, che ha affermato che quello dei posti letto è un falso problema e che sono necessarie poche correzioni (uno spostamento di 10 – 15 posti tra Asl n. 1 e azienda ospedaliera universitaria) per rendere ottimale la situazione.
Nella prima audizione pomeridiana sono stati sentiti Mario Piga, preside della facoltà di medicina e Pietro Paolo Murru, direttore generale dell’azienda mista di Cagliari. “In Sardegna – ha detto il preside della facoltà di medicina – non possiamo permetterci il lusso di chiudere le scuole di specializzazione. Nel 2020 in Italia avremo bisogno di medici. Se non dovessero cambiare le cose saremo costretti a farli arrivare dall’estero”. Sulla delibera della giunta Mario Piga e Pietro Paolo Murru hanno suggerito alcuni aggiustamenti. L’esecutivo ha previsto circa 100 posti letto in meno rispetto a quelli previsti nel protocollo d’intesa firmato tra la Regione e le Università. Tra le criticità segnalate alla commissione i posti letto per la cardiologia (ne sono necessari 8 in più rispetto a quelli previsti), per la chirurgia pediatrica (almeno sei posti sono indispensabili), per la terapia intensiva (necessari altri 4 posti letto rispetto a quelli previsti) per l’oncologia (almeno 20 posti letto contro i 6 previsti nella delibera). Nell’ultima audizione è stato sentito Mario Selis, direttore generale del Brotzu. Nel più importante ospedale cagliaritano a fronte di una richiesta dell’azienda di 566 posti letto ne sono stati assegnati 579. Un aumento spesso non giustificato e non richiesto. Diminuiscono , invece, i posti per la cardiochirurgia (la richiesta fatta alla commissione è che rimangano gli attuali 34), per ostetricia e ginecologia (sono stati ridotti di 4 unità nonostante il trend del reparto sia in crescita), per urologia (-2). Attualmente nella struttura cagliaritana ci sono 550 posti letto. Ne sono mediamente utilizzati 481 con una percentuale dell’88,47%.
Proprio la situazione del Brotzu è stata al centro di una richiesta da parte dell’opposizione in apertura di seduta.
I lavori, infatti, si sono aperti stamattina con la richiesta formale da parte della minoranza al presidente Pacifico di convocare la commissione presso l’ospedaoe Brotzu per capire quale è la reale situazione del più importante ospedale cagliaritano.
“Le parole del Direttore generale dell’azienda Brotzu Mario Selis dette qualche giorno fa – ha affermato a nome dell’opposizione Pierpaolo Vargiu (Riformatori) - secondo cui in questi anni all’Azienda Brotzu non sarebbero state fornite le risorse economiche necessarie per perseguire i propri obiettivi di alta specializzazione e di sanità di eccellenza ci preoccupano. La commissione deve andare a vedere che cosa sta realmente succedendo”.
La commissione dopo un acceso dibattito ha deciso, a maggioranza, non un sopralluogo ma di esaminare la situazione del nosocomio del capoluogo sardo in una seduta straordinaria che si terrà la prossima settimana.
Sulla decisione che i problemi dell’ospedale Brotzu si affrontino in commissione e non in trasferta è favorevole anche l’on. Paolo Pisu (Prc) che ha ribadito che i problemi della struttura devono essere affrontati in un’apposita audizione in commissione. Per Pisu esiste un problema delicato di scontro che non deve essere incoraggiato. (R.R.)