CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Audizione in commissione Sanità sulla delibera della giunta “Requisiti per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture e dei servizi educativi per la prima infanzia”.
Cagliari, 14 ottobre 2008 - Audizione, stamattina, in commissione
Sanità dei rappresenti della FISM (Federazione italiana scuole materne) e del
Co.re.si (Comitato Servizi dell’infanzia) sulla delibera della giunta regionale
“Requisiti per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture e dei servizi
educativi per la prima infanzia”.
L’organismo consiliare, presieduto da Nazareno Pacifico (Pd), prima di dare il
parere, non vincolante, sul documento ha deciso di sentire gli operatori del
settore.
Il parere della Fism e del Co.re.si è sostanzialmente positivo perché si segue
la strada giusta che è quella del miglioramento della qualità dei servizi. I
parametri previsti nella delibera della giunta però sono troppo alti.
“Attenzione – hanno detto Paola Appeddu e Manuela Pinna del Comitato dei servizi
dell’infanzia – se si dovessero applicare i criteri previsti dalla delibera i
costi per ogni bambino salirebbero del 50%. Le rette, dunque, crescerebbero e
sarebbero a carico delle famiglie”.
La Fism e il Coresi hanno chiesto alla commissione di proporre alla giunta dei
parametri più bassi soprattutto per quanto riguarda il personale ausiliario e i
metri quadri per bimbo.
Grande attenzione è stata chiesta anche per quanto riguarda il titolo di studio
necessario per chi esercita la funzione di educatore. “Nella delibera – ha detto
Marcella Addis, responsabile del settore Prima Infanzia della FISM – si prevede
che la funzione di educatore possa essere svolta solo da chi sia in possesso di
una laurea triennale così si rischia di chiudere le porte a tutti i diplomati
che magari hanno grande esperienza nel settore”.
Inoltre, la rappresentante della FISM ha giudicato “pericolosissime” le
strutture educative a domicilio (come la mamma accogliente e l’educatore
familiare) che, se non fatte bene, potrebbero mettere a rischio i bimbi. (R.R.)