CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Presentati i volumi degli atti parlamentari dei viceré Pimentel (1631-32) e Doria (1641-43) compresi negli Acta Curiarum, la poderosa iniziativa editoriale del Consiglio regionale, che copre quattro secoli di storia (dal Trecento al Seicento) degli Stamenti sardi. Un’ampiezza documentaria che poche altre aree storiche possono vantare.

 

Cagliari, 10 ottobre 2008 - Presentati questa mattina, nell’aula del Consiglio regionale, altri due volumi degli Acta Curiarum, la poderosa ricerca documentale degli atti dei parlamenti sardi dal Trecento al Seicento, che il Consiglio ha promosso oltre vent’anni fa (1984).
Riguardano il parlamento del viceré Gerolamo Pimentel. Marchese di Bayona e di Gaspare Prieto, presidente del Regno (1631-1632) e quello del viceré Fabrizio Doria, duca d’Avellano (1641-1643).
Il piano dell’opera prevede la pubblicazione degli atti di ventitré Parlamenti. Con i libri presentati oggi, siamo poco meno che a metà strada (undici), ma in questa legislatura – ha ricordato il vicepresidente del Consiglio, on. Rassu, che ha presieduto l’incontro con il mondo scientifico – è stata data una accelerazione. Gli atti di alcuni parlamenti sono in fase di stampa e si prevede di completare le pubblicazioni entro i primi mesi della prossima legislatura.
La complessità della ricerca e l’ampiezza documentaria (poche altre aree possono vantare tanto materiale, ha ricordato il professor Giovanni Muto, dell’Università di Napoli, che ha illustrato gli atti di Gerolamo Pimentel) hanno richiesto tempi superiori alle previsioni. A opera conclusa, tuttavia, il ritardo è ben pagato dal valore monumentale dell’iniziativa, che dimostra la sensibilità istituzionale del Consiglio, nell’affidare all’opera importanti memorie della vita sociale e politica della Sardegna in un ampio arco di tempo; memorie che contribuiranno a meglio definire l’identità dell’isola.
Gli atti due due Parlamenti sono stati curati, rispettivamente, dai professori Gianfranco Tore e Giovanni Murgia, dell’Università di Cagliari.
Si ricava, dagli atti, il profilo di una Sardegna afflitta dalla crisi economica, che vede riesplodere la piaga del banditismo, il cui sviluppo è condizionato dal gravoso impegno finanziario dei donativi alla Corona, la quale, peraltro, risponde picche a molte richieste degli stamenti orientate ad ottenere autorizzazioni anche di carattere commerciale (in particolare per i cereali) evitando che fossero i commercianti esterni (perlopiù genovesi) ad essere agevolati.
Pagine di grande interesse non solo per gli specialisti, con alcune curiosità che dimostrano come, in certi periodi, i Parlamenti sardi fossero molto affollati, più di quelli napoletani, ad esempio, che contava su una popolazione tre volte superiore.
Le relazioni ufficiali sono state tenute dal professor Muto (Fabrizio Dora) e dal professor Francesco Benigno (Gerolamo Pimentel). Sono intervenuti gli autori. (adel)