CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Sui lavori del G8 interviene Forza Italia: imprese sarde penalizzate da procedure poco chiare e molto discrezionali. Insufficiente il ruolo di garanzia della Regione.
Cagliari, 8 agosto 2008 - Dei 250 milioni finora assegnati per i
lavori relativi al G8, soltanto 34 sono andati alle imprese sarde, e tutti
(escluso un caso) in subappalto, dove si registrano margini di profitto sono
molto bassi rispetto alle condizioni degli appalti diretti. Quella che doveva
rappresentare il volano per l’economia, si rivela un’operazione molto modesta.
Alle proteste economiche di Confindustria, che ha denunciato “la pesante
emarginazione delle imprese del nord Sardegna”, si aggiungono quelle, politiche,
di Forza Italia, che chiede alla Regione di esercitare un controllo efficace ed
un ruolo di garanzia perché “tutte le imprese siano poste sullo stesso piano”.
La soddisfazione manifestata da Soru per la fetta di torta (“ma si tratta di
briciole”) assegnata agli imprenditori sardi preoccupa soprattutto in previsione
dei finanziamenti ancora da spendere: 600 milioni. “Non si tratta di violare le
leggi sugli appalti per favorire alcuni a danno di altri, ma di stabilire
procedure che non escludano, in partenza, imprese che potrebbero assicurarsi i
lavori”, ha detto oggi il capogruppo La Spisa, nel corso di una conferenza
stampa.
Il fatto che i progetti preliminari siano stati assegnati a uno studio
piemontese, determina il disagio di chi, in 10 giorni, deve presentare le
offerte – spiega l’on. Pileri – ; di conseguenza molte imprese non sono
tecnicamente in grado di competere”. La strada del subappalto “fa rientrare
dalla finestra le imprese che non hanno avuto accesso dalla porta”, commenta il
coordinatore degli azzurri, Cappellacci.
La vigilanza della Regione, per Forza Italia, è indispensabile se si tiene conto
che, nell’assegnazione dei lavori, non si seguono procedure ordinarie: l’urgenza
e il segreto di Stati che vincola alcuni lavori per motivi di sicurezza rendono
il potere di discrezionalità senza controllo. I meccanismi richiesti dovrebbero,
perlomeno, mettere in condizione le associazioni temporanee di imprese di poter
concorrere alla pari.
Il 15 febbraio scorso, in una fase ancora preliminare, Forza Italia presentò
un’interpellanza – ricorda La Spisa – nella quale si chiedeva che fossero
coinvolte “professionalità, imprese e maestranze sarde” per evitare che “la
pioggia di milioni lasciasse solo una minima traccia sull’economia locale”.
Vi sono opere, come la Sassari-Olbia a quattro corsie – dice il capogruppo di
Forza Italia – che non sembrano rivestire l’urgenza perentoria della scadenza
del vertice G8. Si tratta di un’opera importante, nella quale le imprese sarde
voce in capito per competenze acquisite. E’ preferibile che i lavori si
concludendo un anno dopo, ma i vantaggi ricadano sull’economia dell’isola.
Quanto ai subappalti, ha concluso La Spisa, il 20 per cento “che gratifica
Soru”, è al di sotto del parametro normativo nazionale (30 per cento). Insomma,
la imprese sarde “hanno motivo di lagnarsi”. (adel)