CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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I socialisti: no a una coalizione imposta da Roma. E promuove una campagna (con proposta di legge) per ritornale al voto di preferenza. Altrimenti gli elettori sono privati di un diritto democratico.

 

Cagliari, 7 agosto 2008 - Il Partito socialista (“non chiamateci più Sdi”, dice il segretario regionale on. Balia) farà la sua rentree politica ad alto livello con la “campagna d’autunno”: quattro grandi temi (una proposta di legge sul nuovo statuto dei lavoratori con riferimento ai precari; una riforma istituzionale che, partendo dalla “cornice” preveda una legge elettorale con la reintroduzione delle preferenze; alcuni nodi della giustizia e i diritti civili) per coinvolgere una “Repubblica senza partecipazione”, qual è quella che affida alle centrali dei partiti la scelta degli eletti ed al voto popolare – è Balia che parla – il rito quasi inutile della ratifica.
Sassari è stata tra le città-campione che il 20 luglio scorso hanno avviato un incontro per spiegare i motivi delle proposte e il ruolo che il partito socialista, “laico, ma non laicista”, intende svolgere. “Abbiamo parlato con la gente, che ha detto di apprezzare le iniziative che proponiamo, soprattutto quella che prevede il voto di preferenza”, ha detto l’on. Masia. Adesioni, ha sottolineato, che provengono anche da altre aree politiche. In autunno i consiglieri comunali del Psi proporranno, nei rispettivi Consigli, un ordine del giorno, che prevede “di restituire ai cittadini la facoltà di decidere i propri rappresentanti in Parlamento”, mentre i consiglieri regionali Balia, Masia, Ibba e Caligaris presenteranno, alla ripresa dei lavori consiliari, una proposta di legge nazionale che, se approvata, sarà discussa a livello parlamentare. Intanto, il 28 agosto, si terrà, a Roma, un sit-in per evitare uno sbarramento alto (che escluderebbe in partenza i piccoli partiti) e (si dice) l’abolizione della preferenza.
Fin qui i discorsi di prospettiva. Ma quali sono i rapporti dei socialisti rispetto ad un centrosinistra che abbia a capo Soru? “No a una coalizione che sia governata dai diktat romani né alla sconcertante arroganza di Veltroni”, risponde l’on. Caligaris. E’ un atteggiamento intollerabile, “che dà un segnale di debolezza”. Al Pd, aggiunge, non è bastata la lezione delle elezioni politiche, “sta facendo di tutto per perdere le elezioni in Sardegna”.
Il guaio è che parla di leader e non di programmi e che “il vento autoritario”,ha detto l’on. Ibba, rischia di fare passare in secondo piano alcuni adempimenti, come il nuovo Statuto, la cui riscrittura è fondamentale “anche per stare in Europa”. La politica italiana deve riconoscere il deficit di democrazia ed adoperarsi a porvi rimedio. (adel)