CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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La legge istitutiva del Corecom, approvata dal Consiglio, prelude a una legge quadro sull’informazione che consentirà alla Regione di esercitare potere concorrente nella delicata materia. Maggioranza e opposizione soddisfatte dei risultati. Tagliate le indennità, ma si rimedierà in Finanziaria.

 

Cagliari, 25 luglio 2008 - Piena soddisfazione esprime l’on. Frau, presidente della Seconda commissione, per l’approvazione della legge che istituisce il Corecom (Comitato regionale per le Comunicazioni), colmando una colpevole lacuna durata undici anni. Legge di garanzia – sottolinea in conferenza stampa – che tutela i diritti dei cittadini. Sottolinea questo aspetto, che, a suo parere, è prevalente rispetto ai meccanismi tecnici di una norma che, unica in Italia, affida alla minoranza il presidente del Corecom. Tutela dei minori, diritto di rettifica, garanzie sulla veridicità dei sondaggi sono alcuni aspetti che meritano di essere evidenziati.
Tempi certi sulla nomina del nuovo organismo, che succede al Corerat. Entro il 15 settembre sarà pubblicato il bando per la presentazione delle domande. Ci saranno trenta giorni di tempo. Lo stesso tempo avrà la presidenza del Consiglio per valutarne l’ammissibilità. Il consiglio voterà salvaguardando i diritti della minoranza i cinque membri. Il presidente verrà votato a scrutinio segreto (dal Consiglio) a maggioranza assoluta.
Entro 120 giorni la Seconda commissione presenterà la legge di sistema sulla comunicazione, esercitando il potere concorrente della Regione.
Apprezzamento anche dall’opposizione. L’on. Marracini (Udc) ha detto che “per la seconda volta (dopo i Consorzi industriali) l’Aula si è riappropriata del ruolo legislativo, delegato per quattro anni alla Giunta e, soprattutto, al presidente. Importante anche il riferimento alla presenza di genere (quota rosa) che la legge prevede.
L’on. Calledda (Pd) ha ribadito che l’autonomia dell’Aula non è “un feticcio”, anche se ha avvertito “un atteggiamento quasi di contrapposizione” del Consiglio nei confronti della Commissione, falsato dalla scarsa conoscenza iniziale del provvedimento. La legge ha avuto “un iter surreale”, da deserto dei Tartari: se ne parlava da un decennio, ma con i toni dell’araba fenice. Un appunto: sono state ridotte drasticamente le indennità. La Commissione aveva fatto una scelta, nel rispetto del ruolo di garanzia che il Corecom dovrà avere, equiparando la presidenza a un ente regionale di prima fascia (83 mila euro lordi annui); il Consiglio, forse condizionato delle polemiche sui Consorzi e dai relativi sprechi, ha tagliato i due terzi. “Non si può pretendere che, a queste condizioni, personalità di primo piano accettino l’incarico”. Si correggerà il tiro (ritornando alla vecchia proposta) in Finanziaria.
Opinione condivisa anche dall’on. Vittorio Randazzo (Udc), che auspica un Corecom d’altissimo profilo, in grado da gestire una materia assai delicata. Fra gli altri aspetti, l’on. Calledda si è posto il problema di come utilizzare le frequenze militari dimesse; come per gli altri beni demaniali il passaggio alla Regione dovrebbe essere automatico. E di questo ci si dovrà occupare nel prossimo futuro. (adel)