CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Sulla filiera del cloro-soda si gioca il futuro dell’industria chimica sarda e le prospettive di rilancio possono essere compromesse dalle incertezze dell’Ineos (la società che dovrebbe rilevare gli impianti da Syndial) e dal silenzio della Regione. Forza Italia: che fine ha fatto l’accordo di programma del 2003 che stanziava 300 milioni?
Cagliari, 1 luglio 2008 - Un accordo di programma (luglio 2003)
caduto nel dimenticatoio; un progetto (quella della filiera del cloro-soda) che
non va avanti e rischia di mettere a repentaglio una serie di attività a
Macchiareddu e Portotorres; una serie di difficoltà nell’intesa Ineos-Syndial
(gruppo Eni) per la cessione di alcuni assets della chimica (fra i quali,
appunto, gli impianti del cloro-soda); l’assoluta percezione dell’assenza, in
questa delicata fase delle trattative, della Regione; le prospettive
preoccupanti per l’occupazione (un migliaio di posti di lavoro) hanno spinto
Forza Italia a presentare un’interpellanza “sul futuro della chimica”,
illustrata oggi in conferenza stampa.
Il capogruppo on. La Spisa ha richiamato il problema, strettamente legato al
costo dell’energia e all’uso (a tal fine) del carbone, chiedendo alla Regione
conto delle proprie strategie e come intenda far fronte all’evenienza del
disimpegno Ineos, le cui ripercussioni, sull’economia sarda, sarebbero molto
pesanti.
Si tratta infatti di decidere la sopravvivenza del sistema industriale,
strettamente legato alla chimica.
L’accordo di programma metteva a disposizione 300 milioni, due terzi statali e
un terzo regionali, per un progetto di sviluppo che riguardava le produzioni
sostenibile (rispetto al mercato, che ha trasferito nel Far East le produzioni
meno nobili).
Quanto al costo dell’energia, snodo strategico soprattutto per i grandi
consumatori (industrie energivore), nel contingente si era intervenuti – ha
ricordato l’on. Lombardo – con la legge sulla competitività. Bruxelles chiedeva
soluzioni strutturali, e quello poteva rappresentare un segnale di forte
attenzione. L’opposizione (di allora) sosteneva che era una strada sbagliata. Ma
dopo quattro anni di maggioranza e di governo “non è stata capace di imboccare
la strada giusta”. Quando alla centrale elettrica alimentata dal carbone del
Sulcis, il bando è andato deserto. Il presidente Soru ha garantito una centrale
“con la partecipazione della Regione” e la possibilità di intervenire con
l’eolico, “pur sapendo – sottolinea Claudia Lombardo – che quel tipo di energia
può coprire solo il 10 per cento del fabbisogno.
Dietro questa assenza di prospettive ci sarebbe, per Forza Italia, un disegno
preciso: far chiudere le industrie. “Per un senso di responsabilità verso i
sardi – ha concluso la Lombardo: E, precisa, quello stesso senso di
responsabilità che ieri ci ha spinto a partecipare ai lavori della Commissione
industria per i finanziamenti Pia, mentre la maggioranza non era in grado di
garantire il numero legale – ci opporremo a questo disegno”.
Sono intervenuti nella discussione anche il sindaco di Cagliari, Emilio Floris;
di Assemini, Paolo Mareu, e l’ex assessore alla programmazione Cappellacci
(“questa Giunta è sempre in fuorigioco, per sentenze o per mancanza di idee”). A
leggere le ripetute dichiarazioni Eni (mai più chimica nei piano dell’industria
di Stato) e le perplessità dell’Ineos la preoccupazione, dice La Spisa, sembra
legittima.(adel)