CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Forza Italia: “sospetta” l’accelerazione della legge urbanistica, che consegna alla Giunta ampi margini di discrezionalità anche nei confronti del Piano paesaggistico.

 

Cagliari, 24 giugno 2008 - Una accelerazione “sospetta” quella che la maggioranza vorrebbe imprimere alla legge urbanistica. E’ lo strumento per rimediare alla gabbia del Piano paesaggistico regionale, in quanto la Regione (quindi, la Giunta) si riappropria di un ruolo, nella pianificazione del territorio, che spetterebbe (per indirizzo costituzionale) ai Comuni (secondo la “vecchia” legge, la numero 45 del 1989). La vecchia legge, appunto, affidava competenza primaria agli enti locali. La Regione si inseriva solo come partner negli accordi di programma (interventi di ampia dimensione), destinati, tuttavia, all’approvazione finale da parte del Consiglio regionale, che in questo caso (con la nuova legge urbanistica) esce di scena essendo la Giunta, si diceva, ad assumere la decisione finale.
In un momento politicamente favorevole (fine legislatura, ma, soprattutto, forti tensioni all’interno della maggioranza e del Pd sugli effetti negativi per l’economia prodotti dal Ppr) ora si tenta il colpo di coda, aprendo (una volta approvata la legge) a sostanziali deroghe rispetto ai vincoli del Piano paesaggistico, con una tempistica, sottolinea il capogruppo di Forza Italia, on La Spisa, che riflette la temperie della vigilia elettorale.
Alla gabbia del Ppr, insomma, si vuole aprire la porticina e, per farlo, si usano le norme transitorie, che affidato alla Giunta il coltello dalla parte del manico, senza procedure di garanzia per l’amministrazione locale e senza difesa dei diritti per il privato. C’è, tuttavia, una forte difficoltà a marciare in questa direzione (una parte dei Comuni, riuniti oggi all’Anci, ha manifestato il dissenso) e il disagio è confermato dalle continue modifiche a un testo che non può essere considerato – aggiunge La Spisa – definitivo, non essendo mai stato votato in Commissione, che continua ad essere modificato (l’ultima stesura è del 18 giugno).
Per l’on. Pileri, componente la Quarta commissione, la proposta di legge urbanistica è esempio di debolezza da parte della Giunta, che non avendo il coraggio di intervenire sul Ppr (“tagliato da decine di sentenze del Tar”), cerca di correggere il tiro “scrivendo, con la legge urbanistica, dentro il Piano paesaggistico”, ma con ampi margini di discrezionalità.
Pileri ha sottolineato l’impasse dei Comuni alle prese col Puc (il Ppr dava un anno di tempo per l’adeguamento), che non è stato possibile redigere, neppure in via preliminare, per la mancanza di direttive, e chi lo ha fatto di propria iniziativa (l’on. Contu ha citato Carbonia e Selargius) s’è visto bocciare il lavoro svolto. L’effetto è evidente, dicono i consiglieri di Forza Italia: il totale blocco dell’economia.
In qualche caso – cita l’on. Oscar Cherchi – siamo al paradosso: è il caso del Comune di Cuglieri, dove, per il recupero del centro storico e di alcune borgate la Regione ha stanziato 2,5 milioni, ma i vincoli di Piano non hanno consentito alcun intervento.
Di fronte a scelte “di esclusiva opportunità politica di quella parte della maggioranza che non ha digerito il Ppr”, Forza Italia promette battaglia. (adel)