CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Francesco Sanna: una legge per impedire le doppie indennità nei casi di incompatibilità fra le cariche di Consigliere regionale e parlamentare = Tre proposte di legge per garantire la parità elettorale di genere.
Cagliari, 13 giugno 2008 - Una proposta di legge per la
“Sospensione delle indennità consiliari e di tutte le prerogative accessorie nei
casi di incompatibilità regionale con altre cariche” (ad esempio elezione nel
Parlamento) è stata illustrata dal Consigliere-Senatore Francesco Sanna che ha
preannunciato (“quale proprio ultimo atto legislativo da consigliere regionale”)
che se tale proposta di legge non venisse approvata entro il prossimo autunno la
donerà con atto pubblico alla Conservatoria regionale delle coste, le indennità
consiliari percepite nel frattempo. “Così, invece di atti privati di
beneficienza, le somme erogate dalla Regione attraverso le indennità consiliari
torneranno nelle casse della Regione stessa attraverso la donazione alla
Conservatoria”.
Il primo articolo recita che “nei casi di incompatibilità previsti dallo Statuto
, sino all’esercizio dell’opzione del consigliere incompatibile è vietata e
comunque sospesa la corresponsione dell’indennità, della diaria, dei rimborsi e
delle altre voci accessorie direttamente corrisposte ai consiglieri regionali”.
Inoltre, si legge nella proposta, “E’ consentita la restituzione volontaria
delle somme corrisposte in tutti i casi di incompatibilità anche sopravvenuta,
verificatasi nella XIII legislatura, precedentemente alla promulgazione della
presente legge”.
Nel corso della medesima conferenza stampa il Sen. Francesco Sanna ha anche
illustrato altre tre proposte di legge concernenti appositi meccanismi per
garantire la parità di genere uomo/donna nella elezioni in Consiglio regionale,
nei comuni e nelle province.
Per quanto riguarda le elezioni del Consiglio regionale si “stabilisce che in
ogni lista regionale e provinciale, a pena di inammissibilità, nessuno dei due
sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento”. Viene anche
introdotta la possibilità di una seconda preferenza nelle liste circoscrizionali
provinciali a patto che la seconda preferenza indichi un candidato di genere
diverso rispetto al primo.
Gli stessi limiti sono previsti dalla proposta di legge nei comuni con più di 15
mila abitanti e nelle province.
Stesso limite del 60 per cento di candidati dello stesso genere anche nei comuni
con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti ed ai 3 mila.
(lp)