CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

***************

 

Conferenza stampa dei consiglieri regionali del Psd'az Paolo Maninchedda e Giuseppe Atzeri su "Nuove proposte sulla produzione agroalimentare in Sardegna e la grande distribuzione"

 

Cagliari, 7 maggio 2008 - La grande distribuzione in Sardegna sta provocando un effetto devastante: nel 2006 363 piccole imprese hanno chiuso i battenti e nel 2007 questo dato si è triplicato. Inoltre, nel decennio 1996-2006 la presenza dei negozi al dettaglio su tutto il territorio sardo è passata dal 41% al 21%. I consiglieri regionali del Psd'az Paolo Maninchedda e Giuseppe Atzeri e il consigliere provinciale di Nuoro Gianfranco Congiu stamattina, in una conferenza stampa, hanno annunciato le azioni che metteranno in campo per arginare questo fenomeno che sta distruggendo il sistema sardo dell'agroalimentare.
"Il nostro obiettivo - ha detto Paolo Maninchedda- è quello di correggere la Legge regionale sul Commercio, modificare il Piano delle Grandi strutture di vendita (con un energico intervento in commissione Industria che sta esaminando la legge) e subordinare la concessione delle autorizzazioni ad un modello di contratto minimo definito dalla Regione per la fornitura di prodotti agroalimentari che disciplini forniture e listing free di ingresso, pagamenti, promozioni e premi. Inoltre, la concessione delle autorizzazioni dovrà essere subordinata anche alla definizione di un numero minimo di fornitori locali, all'obbligo di segnalare in etichetta i prodotti a "basso chilometraggio" e all'obbligo di indicare nello scontrino la percentuale di spesa di prodotti sardi".
La situazione di grave crisi del settore "food" per le piccole imprese sarde è stata illustrata da Giuseppe Atzeri che ha parlato di "effetto di desertificazione" e di "abuso di posizione dominante".
"Non è accettabile - ha aggiunto Atzeri - che in Sardegna ci sia il dominio del più forte sul più debole ed è già in itinere una segnalazione all'antitrust".
I consiglieri regionali hanno specificato che non si tratta di un attacco frontale alla grande distribuzione ma la denuncia di un problema che sta assumendo proporzioni enormi.
D'altronde l'Unione Europea ha già avviato un'indagine sulla grande distribuzione e su un presunto abuso del loro potere d'acquisto sui fornitori.
Infatti, i produttori, oltre ad applicare fortissimi sconti sulla merce che forniscono alle grandi catene di distruzione, devono corrispondere contributi di ogni genere.
I dati sono stati illustrati dal consigliere provinciale di Nuoro Gianfranco Congiu che ha reso noto il risultato di uno studio sulla grande distribuzione.
"I fornitori - ha detto Congiu - devono corrispondere, tra l'altro, un contributo di inserimento di 20.000 euro, contributi per l'apertura del supermercato, per la ristrutturazione, il contributo Anniversario".
Una situazione insostenibile che sta portando non solo alla scomparsa dei punti vendita tradizionali ma alla perdita di posti di lavoro e del patrimonio culturale legato alle diversità dei prodotti. (R.R.)