CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
***************
Proposta di legge per coordinare gli orari dei servizi pubblici e culturali e delle attività produttive e commerciali = Mario Bruno: “Armonizzare i tempi delle città e restituire ai cittadini il proprio tempo”
Cagliari, 29 aprile 2008 - “Armonizzare i tempi delle città e
restituire ai cittadini il proprio tempo”, potrebbe essere questo lo slogan di
presentazione della proposta di legge illustrata oggi nel corso di una
conferenza stampa dal primo firmatario, Mario bruno (Pd) e dagli altri
presentatori (Marco Espa, Chicco Porcu, Giovanna Cerina, Gianluigi Gessa,
Stefano Pinna). L’obiettivo è quello di offrire maggiore vivibilità alle grandi
città, ma anche a quelle più piccole, coordinando orari dei servizi, delle
attività commerciali e culturali, al fine di ampliare la fruizione per i singoli
e per le famiglie di tutte le opportunità.
Come ha sottolineato Mario Bruno, “La politica ha il compito di tradurre in atti
concreti le esigenze della società”. Ed allora, ha spiegato il consigliere del
Pd, coordinare gli orari dei servizi pubblici (dai trasporti al settore
scolastico e dell’assistenza) e gli orari di lavoro, gli orari per il benessere
e il tempo libero con quello dei servizi socio culturali, e così via, diventa
un’esigenza sempre più sentita nell’ottica del miglioramento della qualità della
vita. “Alla politica spetta infatti anche il compito di coordinare i tempi nelle
città per andare incontro alle nuove e diverse esigenze delle persone sia in
quanto cittadini che sono contemporaneamente lavoratori, consumatori e fruitori
di servizi”. Concretamente la proposta di legge intende gettare le basi per:
“armonizzare gli orari dei servizi con le attività lavorative, razionalizzare
gli orari della Pubblica amministrazione in rapporto alle esigenze dei fruitori
o di chi utilizza il territorio per lavoro, turismo accesso ai servizi pubblici,
programmare gli orari degli esercizi commerciali con la necessaria flessibilità
anche in funzione dei servizi socio educativi, au7mentare la durata giornaliera
e l’estensione delle fasce serali delle biblioteche, dei musei e degli enti
culturali, coordinare gli orari dei servizi turistici, ottimizzare la fruizione
dei servizi ai bambini, razionalizzare ulteriormente l’orario dei servizi
commerciali.
Oltre ad appositi contributi ai comuni per favorire piani di coordinamento dei
tempi delle città anche in forma di accordi fra più Comuni, la proposta
individua una “Banca del tempo, sostenuto e promossa da uno o più comuni, per
favorire lo scambio dei tradizionali servizi di vicinato e facilitare l’utilizzo
dei servizi delle città”. In questo ambito, “l’amministrazione regionale adotta
un piano per disciplinare orari e modalità di apertura dei propri uffici
centrali e periferici”.
Nel corso della conferenza stampa, Marco Espa ha sottolineato i disagi cui oggi
sono costrette le famiglie e soprattutto le donne nella gestione del tempo e dei
vari servizi pubblici in particolare delle attività scolastiche e di conseguenza
del tempo libero; “manca la flessibilità nella fruizione di un insieme di
attività –ha sottolineato Chicco Porcu- basta vedere cosa succede la domenica
quando arrivano le navi da crociera”. Troppi servizi è stato detto vengono
svolti in orari e tempi che ne rendono difficile la fruizione e questo si
ripercuote anche sulla propensione a mettere al mondo figli e sulle difficoltà
per le donne lavoratrici. Gianluigi Gessa ha ricordato come “nella mia
precedente vita, la National Gaòllery di Washington era aperta anche nelle ora
notturne per facilitare lo studio alle persone che lavorano, mentre qui
all’Università dopo le 17 è tutto chiuso”. Dello stesso avviso Giovanna Cerina:
“necessario regolamentare i tempi della politica e della pubblica
amministrazione, come nelle biblioteche di Boston”. E infine Stefano Pinna che
ha ricordato come questa proposta di legge completa un percorso già avviato con
le leggi già approvate sui servizi alle persone e sul servizio civile.
(LP)