CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Il centro destra attacca l'assessore della Sanità sulla inaugurazione del servizio di Radioterapia all'Oncologico. "E' una presa in giro che maschera il ritardo grave e ingiustificabile". Ogni anno, oltre duemila malati non vengono curati.
Cagliari, 4 aprile 2008 - Ore 11, si inaugura al
"Businco" il centro di radioterapia. Ma si inaugura che cosa? "Un
cantiere", risponde polemicamente l'on. Vargiu (Riformatori), in
conferenza stampa, dal momento che il servizio non decolla e 2500
malati sono esclusi da questa terapia coadiuvante per i malati
oncologici, che sono, di norma, malati gravi. L'inaugurazione -
dice l'on. La Spisa (Forza Italia) - maschera "il grave e i
giustificabile ritardo" che ricade pesantemente sui malati esclusi,
molti dei quali non vanno fuori Sardegna per seguire una terapia
che, dice l'on. Contu (Fi) "cancella la speranza" perchè,
soprattutto dopo ablazioni chirurgiche dei volumi tumorali, se non
si interviene in tempi brevi si dà spazio alla ripresa delle
patologie".
Nessuna macchina in funzione, insomma, nessun paziente assistito,
afferma l'on. Vargiu il quale ricorda che per questo motivo era
stato rimosso il manager della Asl, Efisio Aste, il cui project
financing per l'acquisto degli acceleratori lineari (costose
apparecchiatura necessaria per la radioterapia) era stato ritenuto
inadeguato dalla giunta, che ne aveva proposto un altro, i cui
effetti non sono, per il momento, valutabili.
Se, infatti, si prevedeva l'inaugurazione del servizio il 31
dicembre 2006, data spostata prima di alcuni mesi e successivamente
di un anno, il fatto che il servizio sia ancora in cantiere
dimostra la responsabilità di un ritardo che penalizza ogni anno
migliaia di malati sardi. L'inaugurazione "è una presa in giro",
sostiene La Spisa, perché viene fatta "a pochi giorni dalle
elezioni politiche", perciò con "fini strumentali", ingannando
l'opinione pubblica.
Un richiamo, "a proposito di malasanità", anche alle prestazioni
per la Terapia del dolore, obiettivo strategico del Piano sanitario
regionale con finanziamento specifico nella Finanziaria 2007. Le
liste di attesa (circa 600 pazienti) prevedono prestazioni dopo un
anno. "Se invece di fare inaugurazioni - conclude Vargiu -
l'assessore si rimboccasse le maniche, sarebbe utile".
Situazione d'emergenza sanitaria anche a Sassari, dice l'on.
Cassano (Riformatori), che ricorda la chiusura del reparto di
chirurgia generale dell'azienda mista e una serie di forti disagi
in altri settori dell'assistenza. Visti i risultati - afferma -
l'assessore dovrebbe dimettersi. La situazione è insostenibile.
(adel)