CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
***************
Il presidente Spissu agli studenti: i giovani non devono essere solo spettatori, ma devono diventare i protagonisti della vita politica.
Cagliari, 29 febbraio 2008 - Lo statuto della
Sardegna e la sua attualità rispetto alla globalizzazione,
l'autonomia, la funzione delle Istituzioni, la questione morale, il
ringiovanimento della classe politica, il rapporto tra le leggi
regionali e l'ordinamento europeo.
Sono stati i temi principali affrontati stamattina nell'aula
consiliare in un incontro tra il presidente del Consiglio Giacomo
Spissu e gli studenti di numerose scuole superiori e del corso di
diritto amministrativo dell'università di Cagliari.
L'incontro, che riprende una tradizione interrotta negli ultimi
anni, è stato organizzato dal Consiglio regionale della Sardegna,
dalla Facoltà di giurisprudenza di Cagliari in collaborazione con
ELSA (l'associazione europea degli studenti di diritto) nell'ambito
delle manifestazioni organizzate per il 60esimo anniversario dello
Statuto.
E' stato un incontro molto proficuo in cui gli studenti del Liceo
scientifico Brotzu di Quartu, del liceo scientifico Eleonora
d'Arborea di Cagliari, dell'Alberti di Cagliari, dell'Istituto
tecnico commerciale Martini , del tecnico di scienze sociali
Pertini, delle magistrali di Iglesias e gli universitari di
giurisprudenza hanno rivolto una serie di domande al presidente del
Consiglio regionale.
I lavori sono stati aperti dal presidente Spissu che ha rivolto un
breve saluto agli studenti intervenuti.
La relazione introduttiva è stata svolta dal professor Andrea
Pubusa, docente di amministrativo presso la facoltà di
giurisprudenza di Cagliari, che ha ricordato le varie fasi storiche
in cui è maturato il nostro statuto speciale.
Molti credono a torto - ha detto Pubusa - che il nostro Statuto
speciale sia una carta "concessa" dall'assemblea Costituente. Ma
non è così. L'impegno dei sardi non può essere marginalizzato. I
sardi hanno voluto il loro statuto e hanno difeso questa idea con
il loro sangue.
Per Pubusa questa svalutazione storica porta a dire che possiamo
fare a meno del nostro Statuto e questo non è accettabile.
Certo, ha detto il docente universitario, la revisione del titolo V
della Costituzione ha creato un appiattimento dell'autonomia e
siamo in una situazione di grande pasticcio pertanto è necessario
un sussulto di orgoglio e di intelligenza politica per aprire una
nuova stagione statutaria. Ma il nuovo statuto non potrà essere
solo fatto di razionalità giuridica ma dovrà essere permeato di un
sentimento forte.
Per Pubusa lo statuto deve essere fatto presto e subito.
Subito dopo l'intervento del docente universitario si è aperto il
dibattito. Numerosi studenti hanno posto domande al presidente del
Consiglio soprattutto sui temi dello Statuto, della specialità,
dell'autonomia. Gli studenti hanno voluto sapere se non è
anacronistico parlare di un nuovo statuto sardo in un contesto di
globalizzazione come quello attuale.
Per il presidente Spissu lo statuto va riscritto e deve esplorare
filoni nuovi sull'identità, nei rapporti con l'Europa, nei rapporti
tra la Sardegna e gli altri Stati.
Grande dibattito anche sull'autonomia. Il presidente Spissu ha
detto che è un po' "annacquata" e che i detrattori di questo
concetto dicono che l'Autonomia è diventata una sorta di
"privilegio" che non ha più ragion d'essere. Infatti, le ragioni
storiche per cui ci era stata data erano motivate da condizioni di
arretratezza della nostra terra, ragioni attualmente superate. Il
presidente Spissu è stato chiaro: "Dobbiamo continuare a batterci
per la nostra specialità. Siamo speciali non perché la Sardegna è
in condizioni diverse rispetto agli abitanti dell'Europa ma perché
siamo un'isola e quindi abbiamo condizioni di differenza non
superabili".
Uno studente ha posto anche il problema del difficile rapporto che
si è creato tra la gente e le Istituzioni paventando la possibilità
di un astensionismo al voto. Il presidente Spissu ha sottolineato
che questa non sarebbe la strada giusta. "Se volete cambiare la
classe politica dovete andare a votare. La partecipazione è
essenziale: la democrazia è stata una conquista , dovete saperla
usare. I giovani non devono essere solo spettatori, ma devono
diventare i protagonisti della loro vita"
Inevitabile anche una domanda sulla spazzatura della Campania
arrivata in Sardegna per essere smaltita. Il presidente Spissu ha
ricordato che tutti i rifiuti tossici e speciali che la nostra
isola produce sono portati nelle altre regioni per essere smaltiti.
Nulla di strano, dunque, nella scelta della Regione di smaltire nei
nostri impianti un quantitativo modesto (pari a quanto la città di
Cagliari produce in 10 giorni) di rifiuti.
L'ultima domanda è stata fatta sui rapporti tra il Consiglio
regionale e il presidente della giunta. L'elezione diretta del
presidente della Regione - ha spiegato Spissu - ha creato
stabilità. La differenza rispetto alla legge precedente è che prima
il Consiglio manifestava il dissenso verso il capo dell'esecutivo
aprendo la crisi ora questo potere dell'assemblea non esiste più e
anzi, è il presidente della Regione che dimettendosi può mandare a
casa i consiglieri regionali.
Gli studenti hanno poi visitato il palazzo del Consiglio regionale
e le sedi delle commissioni consiliari dove hanno analizzato l'iter
di formazione delle leggi regionali. (R.R.)