CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Sulle notizie di uno stoccaggio in Sardegna di rifiuti provenienti dalla Campania il Centrodestra chiede, con una mozione, il dibattito in Consiglio. "La solidarietà nazionale non si esprime a priori quando le emergenze sono frutto di responsabilità politiche". Una legge regionale vieta il trasferimento in Sardegna di qualunque tipo di rifiuti.
Cagliari, 9 gennaio 2008 - "Dov'è finito il grande
orgoglio di sardo sfoderato dal presidente Soru contro il governo
Berlusconi nella vertenza sulle entrate? Col governo Prodi c'è un
preoccupante atteggiamento di acquiescenza, nonostante il problema,
quello dello stoccaggio in Sardegna dei rifiuti della Campania,
impegni la Regione a trovare, prima di tutto, soluzioni interne".
L'on. La Spisa, capogruppo di Forza Italia, non mette in
discussione la solidarietà nazionale ("valore che difendiamo"), ma
crede che le notizie sul trasferimento di rifiuti meriti un
dibattito in Consiglio regionale. Per provocarlo, il centrodestra
ha presentato una mozione, primo firmatario l'on. Mario Diana (An),
che è stata illustrata alla stampa.
Sì alla solidarietà nazionale, dunque, ha detto l'on. Diana, ma
quando si tratta di intervenire a favore di altre regioni colpite
da calamità o in ritardo di sviluppo per debolezze strutturali;
adesione calcolata, invece, quando le emergenze sono determinate da
evidenti responsabilità politiche, del presidente della regione
Bassolino, prima di tutto, che, "in qualità di commissario ha
lasciato che il problema dei rifiuti diventasse un problema
cruciale".
Non dobbiamo dimenticare - ha aggiunto Diana - una legge regionale
che vieta lo stoccaggio in Sardegna di qualunque tipo di rifiuti,
non solo quelli speciali (divieto che ha portato alla chiusura di
uno stabilimento a Elmas, che sulla trasformazione dei rifiuti
speciali lavorava). Una legge - ha precisato Diana - votata su
proposta (emendamento in Finanziaria 2001) dell'on. Vassallo (Prc)
che, comunque, va modificata se il presidente Soru ("con un atto di
servilismo", dice l'on. Liori, An) ha intenzione di accogliere, a
occhi chiusi, la richiesta del premier.
Ma c'è da pensare a risolvere il problema della Sardegna, dove il
tempo volge al brutto e deve considerarsi irrisolto: siamo al terzo
rinvio per la chiusura della discarica di Bau Cabroni, a Oristano,
e vanno rapidamente ad esaurimento (entro il 2008) le discariche di
Ozieri e Villacidro. Nell'isola - ha aggiunto La Spisa - si
producono 850 mila tonnellate di rifiuti, per lo più smaltiti in
discariche; siamo in ritardo con i termovalorizzatori e,
soprattutto, con la raccolta differenziata. L'urgenza di risolvere
il problema di casa nostra è manifesta.
Il piano regionale dei rifiuti - ha detto l'on. Capelli (Udc) - va
predisposto e condiviso con gli enti locali. Impensabile che, volta
per volta, si prospettino soluzioni ad iniziative dei singoli.
Affiora, robusto, anche il problema di quel "federalismo spinto"
col quale si vorrebbero risolvere a livello regionale problemi che
hanno - ha detto Vargiu (Riformatori) - interesse nazionale;
problemi "di uno stato moderno complesso" che possono essere
gestiti solo "da un governo forte".
Prima le dimissioni di Bassolino e del sindaco di Napoli - ha detto
l'on. Ladu (Fortza Paris) - che hanno sperperato senza costrutto
grandi risorse e ora cercano di coinvolgere altri livelli di
responsabilità, poi si faccia il discorso sulla solidarietà
nazionale che, "per quel che ci riguarda, non può prescindere, da
un piano generale che garantisca, prima di tutto i sardi". Del
resto, ha aggiunto l'on. Farigu (Nuovo Psi), non si può esprimere
solidarietà a situazioni che hanno privilegiato collusioni con la
criminalità organizzata. Soru denuncia una caduta di stile, "che
può nascondere secondi fini".
Solidarietà ad altri. Ed a noi?, si chiede l'on. Liori (An)
ironizzando sul fatto che la continuità territoriale esiste per
portare in Sardegna rifiuti e non per esportare le nostre merci,
mentre la solidarietà non ci viene espressa da alcuna regione
quando si parla di interventi a sostegno della nostra economia.
(adel)