CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Finanziaria: i punti fermi di Sinistra italiana
illustrati in conferenza stampa.
Lavoro, occupazione, lotta alle povertà, nuova Rinascita. No ai
finanziamenti al G8. L'unità politica a sinistra nascerà
ufficialmente l'8 e il 9 dicembre a Roma.
Cagliari, 27 novembre 2007 - Con gli "Stati
generali", l'8 e il 9 dicembre, a Roma, si aprirà la fase
costituente della Sinistra italiana, un nuovo soggetto politico,
"unitario e plurale", con "valori, idee e un modello alternativo di
società". Tavolo unitario anche in Sardegna, avviato a tre (mancano
i Verdi, presenti a livello nazionale e in Sardegna impegnati in
una fase di riorganizzazione) con Sinistra democratica, Comunisti
italiani e Rifondazione comunista, che oggi hanno illustrato, in
conferenza stampa, il progetto politico ("non un cartello
elettorale", ha detto Giorgi, segretario del Pdci) accelerato da
due nuovi scenari (la costituente del Pd, con qualche trauma per la
perdita di "pezzi" e quella socialista).
La sinistra unitaria, ha detto Michele Piras, segretario regionale
di Rc, è un working progress, non una fusione a freddo, come nel
caso del Partito democratico (appunto critico "che ci sentiamo di
muovere"). Il processo non avviene "malgrado i partiti", ma con un
impegno a realizzare una forza condivisa (previsti incontri con
associazioni, movimenti e quanti decidono di aderire) capace di far
sentire la sua presenza.
Il primo banco di prova sarà la Finanziaria regionale. Non è che la
Sinistra si giochi tutto, ma quasi, perché la sfida riguarda
"buchi" che la Sinistra vuol colmare: dalle politiche per il lavoro
alla battaglia per l'occupazione, dal rifinanziamento dell'articolo
13 ("nuova Rinascita") alla legge contro la povertà, dagli
investimenti per l'università, in particolare per quella diffusa
(risorse dimezzate). No anche al milione stanziato per il vertice
dei G8 a La Maddalena ("uno schiaffo alla povertà", ha detto
Giorgi) che ("può sembrare demagogia, ma noi lo diciamo lo stesso",
ha detto Piras) andrebbero spesi a favore dei sardi
bisognevoli.
Considerato che è "l'ultima Finanziaria" prima della nuova sfida
elettorale, è indi-spensabile "dare un segno concreto del ruolo
della Sinistra". Per questo "saremo te-stardi" (Giorgi) e poco
disposti "a ingoiare altri rospi", anche se, pragmaticamente,
ammette: "Sappiamo fin dove tirare la corda".
Una Finanziaria "con più occupazione e sviluppo", afferma Massimo
Zedda (Sinistra democratica, una delle tre anime del processo di
unificazione), per il quale il processo unitario prenderà le mossa
da Roma, "nucleo politico", ma, in Sardegna, tratterà con cittadini
organizzati o singoli in una prospettiva di risveglio di un lungo e
ultradecennale sogno nel corso del quale molti progetti unitari
hanno fallito. Chissà che questa, rospi in Finanziaria a parte, sia
la volta buona. (adel)