CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Inadeguato il sostegno al sistema produttivo: Confindustria e Api sarda insoddisfatte = Sentiti anche i rappresentanti del sistema creditizio
Cagliari, 22 novembre 2007 - Proseguono le audizioni
davanti alla Commissione programmazione, presieduta da Giuseppe
Luigi Cucca. Oggi è stata la volta del sistema imprenditoriale e
degli istituti di credito.
I primi ad intervenire il presidente della Confindustria sarda,
Gianni Biggio, ed il segretario regionale dell'Api sarda, Vincenzo
Panio del tutto insoddisfatti per l'inadeguatezza delle risorse
messe in campo a sostegno del sistema produttivo, ma anche per la
mancata consultazione "di fatto": "Non ci sono stati forniti
elementi di dettaglio che ci consentissero neppure una valutazione
sul merito degli interventi".
Come ha ricordato il rappresentante di Confindustria, Gianni
Biggio, non si conosce la distribuzione di ben un quarto delle
risorse, ma neanche l'efficacia dlle politiche realizzate finora
poichè "manca un monitoraggio puntuale sui molti programmi di spesa
nell'ultimo triennio". "Non si può però non esprimere per lo meno
la perplessità, se non la motivata preoccupazione, per la strada
intrapresa che non sembra avere prodotto finora i risultati
attesi". Secondo Biggio, infatti, "i dati dicono che se anche
miglioriamo ciò è in linea con le tendenze nazionali e del
Mezzogiorno e non si registra alcuna discontinuità positiva che
indichi qualche accelerazione". Ma non mancano gli aspetti di
interesse, ha ricordato Confindustria, che sono sicuramente "il
provvedimento sull'Irap, a quello sulla semplificazione, dalle
iniziative sui fondi rischi all'ammo0dernamento del patrimonio del
servizio sanitario al programma di edilizia abitativa". Ma ci sono
molti aspetti critici, ha affermato Biggio, "che attengono alle
attività estrattive, alla spesa sanitaria, ai trasporti, al
turismo, alla formazione professionale". Discorso a parte per i
Consorzi industriali dei quali gli imprenditori chiedono la
riforma, ma anche la presenza negli organismi che dovranno gestire
le aree industriali. Secondo Biggio, infine, la "manovra è monca
perchè una parte sostanziosa e sostanziale delle risorse derivanti
da assegnazioni statali e comunitarie (713 milioni) non è ancora
assegnabile".
Per Vincenzo Panio, dell'Api sarda, "dopo gli ultimi esercizi in
cui le manovre finanziarie e di bilancio sono state finalizzate
nella sostanza esclusivamente alla contrazione della spesa e quindi
a ridurre il disequilibrio della finanza regionale, è ora
necessario tornare a stimolare l'avvio di una fase espansiva del
tessuto produttivo regionale, secondo regole nuove, più efficaci ed
efficienti, ma soprattutto tempestive". Per Panio, una manovra non
orientata in tal senso non può avere il consenso delle parti
produttive della Regione. "Da tre anni il sistema produttivo
dell'isola non è supportato in misura adeguata". La vera sfida è
incentivare le imprese industriali anche a organizzarsi in modo
innovativo. Su questo terreno la riforma dei Consorzi industriali è
importantissima, ma in seno al nuovo futuro assetto deve essere
presente la componente imprenditoriale industriale ed i
comuni.
Anche i rappresentanti del sistema creditizio hanno lamentato la
mancata consultazione effettiva e come ha detto il prof. Franco
Farina, presidente del Banco di Sardegna, "non è stato possibile un
esame analitico della manovra finanziaria perchè non si sono
conosciuti tempestivamente i documenti" relativi. Sembra comunque
che la manovra sia orientata positivamente alla riduzione della
spesa ed al riequilibrio dei conti. Per il settore del credito la
manovra non presenta particolari interventi, se non nella parte che
riguarda i consorzi fidi con interventi apprezzabili. Farina ha
consegnato una relazione per esprimere nei dettagli la posizione
del proprio istituto di credito.
Per il prof. Gianfranco Bottazzi "rispetto a un anno fa le
disposizioni finanziaria sembrano avere maggiori certezze".
"Significativa la decisione di ridurre l'Irap alle imprese".
Bottazzi ha ricordato come la Sfirs si pone a disposizione a
sostenere le imprese ed ha sottolineato l'importanza della politica
energetica indicata.
Tempi certi e rapidi di spesa non sono certo una eccellenza della
macchina regionale, ha sottolineato per conto dell'Abi, il dottor
Pietro Murru (in rappresentanza del prof Natalino Oggiano
presidente Abi Sardegna), che pur esprimendo un giudizio positivo
per la determinazione nell'opera di risanamento dei conti, ha
tuttavia espresso "un giudizio meno positivo sugli interventi a
favore del sistema produttivo". Necessario prediligere gli
interventi in conto interessi, ha segnalato Murru, piuttosto che
intervenire con incentivi a fondo perduto.
Le audizioni della commissione proseguono con i rappresentanti del
Forum del terzo settore e con le organizzazioni sindacali CSS, UGL,
Cisal.
Questo pomeriggio riprenderanno con l'audizione delle
rappresentanze degli enti locali.
(LP)