CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Per la partecipazione alla Fondazione Cineteca regionale sentiti in audizione, dall'Ottava commissione", i rappresentanti dell'Umanitaria, l'ente che ha raccolto, in quarant'anni di lavoro, settemila titoli di lungo e cortometraggi sulla Sardegna. Sviluppare la collaborazione con la Regione.

 

Cagliari, 15 novembre 2007 - La Commissione cultura (presidente l'on. Balia) ha ricevuto in audizione i rappresentanti della Umanitaria per un parere sullo schema di statuto che regolerà l'attività della Fondazione Cineteca regionale, alla quale l'Umanitaria aderirà secondo procedure ancora da definire.
Il vicepresidente nazionale, Nicola Cordaro, ha ricordato un incontro avuto due anni fa col presidente Soru nel corso del quale si erano raggiunte intese di collaborazione con promessa di una sede presso la Manifattura tabacchi. Un impegno che l'Umanitaria, trasformatasi nel frattempo in ente privato, ha confermato alla Commissione: lo scopo è quello di recuperare una "memoria storica" di settemila titoli, tra lungometraggi e cortometraggi, in gran parte dedicati alla Sardegna, attraverso un lavoro durato più di 40 anni che riguarda anche restauro delle pellicole, supporto che, a dispetto delle tecnologie informatiche e digitale, rimane la strada principale della conservazione. L'ultima testimonianza di questo lavoro, il restauro de "L'ultimo pugno di terra", un film di Fiorenzo Serra degli anni 60 che racconta la storia di una Sardegna sulla via dell'industrializzazione, la cui realtà sembra remota a 50 anni scarsi dalla produzione.
L'incontro di oggi, tuttavia, riguardava alcune "contraddizioni" della bozza di Statuto (così le ha definite il dottor Cordaro), che riguardano soprattutto la partecipazione di Umanitaria alla Fondazione, come ha spiegato il socio e legale dell'ente, avvocato Mario Bassani. Intanto, due anni fa, è stata avviata la Fondazione Umanitaria sarda, "un braccio operativo", che entrerebbe, come socio fondatore, nella Fondazione della Cineteca. Ma a quali condizioni? Secondo l'ente, con accordi negoziali, nei quali definire anche il conferimento del patrimonio. La Cineteca è a maggioranza (70 per cento) pubblica, anche se "dotata di personatà giuridica di diritto privato, con autonomia gestionale, organizzativa e contabile". La presidenza affidata all'assessore della cultura di turno, può diventare argomento conflittuale, anche perché (lo ha sottolineato l'on. Corrias, Ds) è opportuno che potere politico (assessore) e gestione siano nettamente separate.
Sull'opportunità di chiarire "i modi di accesso" dell'Umanitaria si è espressa anche l'on. Cerina (Ps), sottolineando come "il patrimonio, materiale e immateriale, dell'Umanitaria sia da salvare", essendo da tutti riconosciuta la validità del percorso culturale e ad iniziative grazie alle quali, ha detto il dott. Zanda, si è formata in Sardegna una scuola cinematografica a livello di regia (Mereu è frutto dei circoli di Dorgali, organizzati dall'ente.
In Sardegna l'Umanitaria . attraverso la Fondazione, "nata per favorire la collaborazione con la Regione", ha tre centri di servizi cultura sulla cui attività è diffuso un giudizio di benemerenza. Il rapporto con la Cineteca sarà - dicono i suoi rappresentanti - sicuramente proficuo. (adel)