CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Presentata dal gruppo Sinistra autonomista una proposta di legge per l'occupazione degli adulti (over 50 anni) che punta sul lavoro duraturo per combattere la povertà.
Cagliari, 9 novembre 2007 - Il lavoro è lo strumento
principale per uscire dalla povertà. Forme assistenziali
d'intervento o assunzioni a tempo non risolvono il problema. Il
problema riguarda soprattutto gli adulti espulsi (è il caso della
prolungata crisi industriale) dal processo produttivo. La Sardegna
ha un trend elevato di disoccupazione di lunga durata e scarse
prospetti di risoluzione del problema. Chi perde il lavoro,
soprattutto se ha superato i 50, ha scarsissime possibilità di
essere riassunto a causa delle offerte assai basse del mercato
isolano. Molti ultracinquantenni sono a rischio di pensione;
rischiano di perdere gli effetti di decine di anni di lavoro.
Occorre perciò una legislazione organica che metta in campo
strumenti occupativi duraturi, con il concorso della Regione. La
proposta (di legge) viene da Sardegna autonomista, che oggi ha
presentato e illustrato l'iniziativa nel corso di una conferenza
stampa.
Il capogruppo, on. Paola Lanzi, ha spiegato le finalità e i
meccanismi. Enti locali, imprese e cooperative sociali sono in
prima fila per dare risposta. Quaranta milioni di euro sono i
finanziamenti previsti per i primi tre anni (trenta milioni per i
successivi cinque anni). La previsione è di 3600 assunzioni sin dal
primo anno (numero destinato, ovviamente, a crescere). Sono
previste 1600 assunzioni per le iniziative locali, che assorbono
l'80 per cento dei finanziamenti; duemila per il reinserimento
presso imprese e cooperative sociali (20 per cento delle
risorse).
Quattro mila euro di contributo a imprese e cooperative sociali che
assumono a tempo indeterminato (minimo tre anni). Destinatari gli
ultracinquantenni che non hanno raggiunto i requisiti minimi per la
pensione, che hanno perso il lavoro da almeno sei mesi e non più di
10 anni, residenti in Sardegna da un anno (tre mesi per gli
emigrati di ritorno).
Funzionerà, a livello comunale, una graduatoria che terrà conto del
reddito, dei carichi familiari, degli anni mancanti alla pensione.
Escluso chi non dimostrerà "di aver cercato attivamente lavoro
nell'anno antecedente alla presentazione della domanda).
I Comuni devono progettare "interventi innovativi nei settori della
tutela e valorizzazione dell'ambiente, dei beni culturali e dei
servizi sociali". Per "innovative" si intendono le iniziative che
non rientrino nell'attività ordinaria ed assicurano un ritorno
sulla qualità della vita della comunità. I progetti saranno
esaminati da una commissione regionale presso l'assessorato della
Sanità.
L'on. Lanzi e l'on. Licheri hanno criticato le politiche del lavoro
che si affidano a soluzioni tampone, la cui efficacia è
prevalentemente assistenziale e limitata nel tempo. La proposta di
legge "rappresenta, invece, un nuovo modo di ragionare", che,
attraverso una legislazione organica, si propone di dare risposte
con effetti duraturi. Può diventare un sussidio importante per il
piano straordinario del lavoro, i cui effetti (in particolare gli
interventi previsti dall'articolo 19 della legge 37) sono stati, in
questi ultimi anni, "deludenti". (adel)