CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Il conflitto tra Comitato di gestione e Centro servizi unico (ente gestore) rischia di far naufragare i progetti finanziati dal ministero per il servizio civile. Duecentoquaranta giovani perderebbero questa importante opportunità di formazione civile. L'allarma del presidente della Commissione diritti civili.

 

Cagliari, 8 novembre 2007 - Servizio civile nazionale: per 240 ragazzi sardi, che avevano deciso di partecipare a questa importante esperienza di formazione civica, c'è il rischio che i progetti approvati e finanziati dal Ministero delle politiche sociali possano non avere corso se la relativa graduatoria, che scade lunedì prossimo, 12 novembre, non sarà riconosciuta. Il mancato riconoscimento riguarda l'ente gestore dei corsi, quel Centro servizi unico (bando del 1997) gestito da Sardegna solidale (la sigla che rappresenta un'ampia fetta del mondo del volontariato), in polemica col Comitato di gestione del fondo per il volontariato.
Motivo del contendere, se il centro servizi debba essere soltanto uno, pur con la sua articolazione territoriale (40 sportellini) o più di uno (tre o quattro secondo le indicazioni del Comitato di gestione, con delibera adottata il 21 marzo scorso, in assenza, tuttavia, dei rappresentanti del volontariato, successivamente eletti nel Comitato.
Quella delibera disconosce di fatto il centro servizi unico, che, in qualità di ente gestore dei progetti del servizio civile, se naufragasse, trascinerebbe con sé i progetti in questione.
Per trovare una mediazione, alcuni componenti del Comitato di gestione hanno chiesto la convocazione urgente, fissata, tuttavia, per il 14 novembre, due giorni dopo la scadenza.
Sul problema ha convocato oggi una conferenza stampa l'on. Alessandro Frau, presidente della Commissione diritti civili, che si è attivamente occupata del problema. Lo scoglio che interrompe la navigazione emerge da un mare tempestoso (il conflitto tra Comitato e Sardegna solidale) a poco più di un mese (primo ottobre) dall'approvazione della legge sul servizio civile regionale, la cui utilità era stata dichiarata dal Consiglio con un approvazione rapida all'unanimità. Ma la polemica in atto non promette nulla di buono se non si rasserena un ambiente dove, a dispetto dei valori solidali, si manifestano forti tensioni interne che hanno il sapore del controllo del potere di un settore di forte peso sociale che muove discrete somme di danaro.
Una proroga di 15 giorni è stata chiesta per evitare l'impasse della cancellazione dei progetti. Preoccupato Frau, "per l'importanza che il servizio civile ha sul piano formativo dei giovani". Non si tratta di "una forma di precariato o di avviamento al lavoro", ma di elevare il senso civile dei giovani facendoli partecipare a progetti di solidarietà. La disputa tra Comitato di gestione (che gode di ampia autonomia) e il centro servizi unico "non può creare solo macerie"; per questo motivo si auspica che si dia corso ai progetti. Entro un periodo di tempo idoneo (un anno?) si discuta se e come riformare il centro servizi; ma lo si faccia, raccomanda Frau, ascoltando il volontariato. (adel)