CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Duemila sardi sabato a Roma per la marcia della sinistra. Si punta sul nuovo Piano di Rinascita e sulle politiche del lavoro.La Finanziaria 2008 cartina di tornasole. "Il Pd non rappresenta tutta l'Unione". Conferenza stampa Pdci e Prc
Cagliari, 17 ottobre 2007 - "Sardegna a sinistra per
la Rinascita": questo striscione accompagnerà i duemila sardi
(millesettecento partiranno in nave ed aereo) che sfileranno a
Roma, sabato prossimo, 20 ottobre, nel corso della manifestazione
nazionale organizzata dalla sinistra (Pdci e Prc) per chiedere al
governo (quello nazionale, ma anche quello regionale) di mantenere
gli impegni sulle politiche per il lavoro. Disillusi da quanto
sinora è stato realizzato, i lavoratori e le forze di sinistra che
li sostengono in questo momento, chiedono di uscire da ambiguità e
ritardi. Nella stagione dei referendum e delle primarie - hanno
detto i segretari regionali dei due partiti: Claudio Giorgi per i
comunisti italiani e Michele Piras per Rifondazione - occorre
pensare ai problemi veri. In particolare, la battaglia per la
segreteria regionale del Pd, che ha determinato la sospensione dei
lavori del Consiglio con l'evidente scopo di spostare tutta
l'attenzione sulle contrastate vicende del nuovo partito, ha
lasciato per strada "qualche ferito o, forse, qualche morto" e
rischia di far soffocare la politica "sotto le macerie", ha detto
Giorgi, sollecitando una riunione di maggioranza per discutere
della nuova finanziaria ("ancora sconosciuta") e ribadendo che il
Partito democratico "non rappresenta tutta l'Unione". Sarà la legge
finanziaria a confermare, o meno, gli impegni sul lavoro, in una
fase in cui si avverte sempre più acuto il disagio ("i salari non
salgono e le tasse non scendono"). Il risultato del referendum sul
protocollo del welfare, celebrato come una significativa vittoria
della politica del governo, in realtà è una medaglia con due facce.
Se si depura, il risultato, dal voto dei pensionati (il 25 per
cento) e si considera la non partecipazione al voto dei giovani
precari, le percentuali si modificano, soprattutto nelle fabbriche
dove il lavoro è più dure.
L'affollata assemblea nella sala mensa della Legler (la Sardegna
centrale è l'are più a rischio per l'occupazione) dimostra., ha
detto Michele Piras, la strenua lotta operai contro il profondo
malessere che affligge l'economia sarda e il giudizio,
complessivamente severo, verso il governo.
"Una nave piena di sardi" titolava il "Manifesto" per sottolineare
una mobilitazione che non si fermerà a Roma, se non ci saranno
risposte da Cagliari. Ora è tempo - ha detto Piras - che anche Soru
torni al lavorio di presidente. Rifondazione considera una
"fesseria" le notizie di un "soccorso rosso" a favore del
governatore; ribadisce il Sì alla statutaria, ma ritiene che una
più efficace politica del lavoro diventi la condizione essenziale
per una leale collaborazione.
Quando al Piano di Rinascita, l'on. Uras (Prc) ha ricordato che
esso deriva dell'articolo 13 dello Statuto speciale e diventa lo
snodo socio-economico per pensare allo sviluppo dell'isola. Per
questo il richiamo campeggia nei due striscioni che accompagneranno
i sardi ("un corteo nel corteo") e diventerà la sfida politica di
questa maggioranza.
Sinistra un po' delusa sull'azione di governo, in particolare sulla
scuola (on. Davoli) per le scelte di Fioroni a favore di quella
privata. Preoccupa (on Uras, Pdci) anche l'apertura verso il
centro, che sembra trascurare gli impegni presi. Tutte verifiche
che, dopo il 20 ottobre, sarà necessario fare. (adel)