CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
***************
Anche Fortza Paris si schiera per il No al referendum: si al presidenzialismo, ma dal volto umano.
Cagliari, 11 ottobre 2007 - Un altro No, "chiaro e
deciso", alla legge statutaria arriva da Fortza Paris, che ritiene
quella il referendum del 21 ottobre una data importante per
scardinare il superpresidenzialismo di Soru e riportare la
democrazia popolare nella vita politica della regione. La
statutaria - ha detto, in conferenza stampa, il presidente del
partito, Gianfranco Scalas - non ha coinvolto le autonomie locali
ed è stata interamente gestita da una maggioranza impegnata a
difendere la linea "dell'uomo solo al comando". Dalla Costituente
alla Consulta, che dovevano determinare il coinvolgimento nella
riscrittura delle nuove regole tutti i sardi, e dopo il loro
naufragio, si è giunti a scelte oligarchiche che, sicuramente, non
rappresentano il nuovo corso verso il quale tende la società
sarda.
Lo statuto è vecchio - ha detto il capogruppo on. Ladu - e va
rivisitato. C'è l'impegno di Fortza Paris per una proposta
popolare, che sarà presentata ai sardi. La maggioranza di
centrosinistra rallenta il processo della nuova carta
costituzionale, per trarre benefici da una statutaria che non
risolve, ma legittima l'esasperazione del presidenzialismo, il
conflitto di interessi, la mancata parità tra i generi (lo ha
sottolineato Maria Teresa Portoghese).
Pasquale Onida, segretario del partito, ha rivolto un appello "ai
sardi ed ai nostri amici" perché vadano a votare e votino No per
riprendere, insieme, un percorso che garantisca, ha detto, regole
democratiche per la crescita della società civile. "Non siamo
contro il presidenzialismo - ha aggiunto - ma vogliamo un
presidenzialismo dal volto umano, che non offenda la cultura
democratica della regione".
La crisi della politica è percorsa da fremiti di neo illuminismo,
una sorta di nouvelle vouge della politica, che non ama il
confronto e pretende di trovare, senza il confronto con la gente,
soluzioni puramente teoriche. "L'insuccesso della giunta Soru,
testimoniata dalla crisi dei settori produttivi e dall'aumento
delle povertà, dimostra - ha concluso Onida - che questo percorso
non è utile alla Sardegna".
Cancellando la legge statutaria, si può tornare serenamente al
lavoro per riscrivere regole condivise da tutti i sardi, non solo
(ma in parte; le defezioni nella maggioranza sono note) di chi
governa. (adel)