CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Mozione del centrodestra sulla produzione in Sardegna di energia da fonti rinnovabili col sistema fotovoltaico ed eolico. L'isola potrebbe diventare un distretto energetico con benefici per la propria economia.
Cagliari, 21 settembre 2007 - La Sardegna potrebbe
diventare il distretto fotovoltaico d'Italia. Le 40 farm da cinque
megawatt ciascuna che, nella previsione del piano energetico
nazionale, dovrebbero consentire una produzione di 200 megawatt.
potrebbero essere allocate nell'isola e rappresentare una rilevante
risorsa economica. Avrebbero, complessivamente, impatto su 600
ettari (superficie facile da reperire tra i terreni agricoli
improduttivi), e darebbero un reddito rilevante. E' una delle
ipotesi che il centrodestra propone chiedendo, con una mozione, di
avviare in Consiglio regionale un confronto serio e approfondito
sulle fonti di energia rinnovabile, che segna, invece, il passo a
causa dei vincoli posti dalla giunta e destinati a ridurre numero e
potenza degli impianti realizzabili.
L'on. La Spisa, capogruppo di Forza Italia, definisce "ipocrita" il
piano energetico regionale, perché, a causa di tali vincoli,
limiterà la produzione anziché incentivarla. Ipocrita, perché il
presidente Soru dichiara di puntare sul fotovoltaico, ma stabilisce
condizioni tali da consentire solo la realizzazione di piccolissimi
impianti che sicuramente non riducono la dipendenza dall'esterno
dell'isola, la quale, peraltro, in assenza del metano (lo ha
sottolineato l'on. Diana, An) registra consumi energetici altissimi
(un dato molto indicativo: un milione di scaldabagni in funzione),
molto superiori ad altre regioni.
Esiste il protocollo di Kyoto, che stabilisce la soglia sulle
emissioni di CO2, la cui inosservanza porterà a dover pagare forti
penali. L'impegno del governo per gli investimenti in le energie
rinnovabili ha portato a un'addizionale sulle bollette Enel che ha
fruttato 3,5 miliardi di euro; somma che servirà invece, in questa
situazione di stallo, a pagare la penale.
Di fronte a una "carestia" evidente che annuncia inevitabili futuri
black out (on. Contu, Fi) si disperdono occasioni d'oro. In attesa
di stabilire il piano di localizzazione degli impianti di energia
eolica (i 180 giorni di tempo previsti dal Piano paesaggistico, ha
detto l'on. Pisano, Riformatori, sono trascorsi invano da due
anni), la Regione si rifugia in norme transitorie restrittive (aree
di degrado o aree industriali di grande superficie) che bloccano
qualunque iniziativa a dimensione industriale.
La mozione intende "costringere" il Consiglio ad occuparsi di un
problema strategico, che propone qualche riflessione collaterale,
non solo sull'uso del carbone, ma sui rapporti con l'Enel e sulle
dismissioni del patrimonio immobiliare, soprattutto quello più
appetibile perché ubicato in zone di pregio. Il centrodestra
propone una indagini per sapere chi sono e saranno i beneficiari
delle vendite. Tanto per capire "la molteplicità degli interessi"
che ruota attorno ai problemi dell'energia. (adel)