CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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L'Udeur si prepara a una Festa (da giovedì a Badesi) di lavoro: definirà il proprio profilo politico ed i rapporti con la maggioranza. Pittalis: "Abbiamo le mani libere" ma la distanza "aumenta". Per le emergenze economiche e sociali si annuncia battaglia in Finanziaria.

 

Cagliari, 18 settembre 2007 - Deluso dalla Finanziaria ("troppi emendamenti bocciati con molta superficialità"), preoccupato dalla crisi economica ("ci dovranno spiegare il perché dell'arretramento della Sardegna"), critico con l'uomo solo al comando ("dopo tre anni il centrosinistra comincia a rendersi conto degli effetti negativi"), allarmato, sotto il profilo istituzionale, della crisi della politica ("dobbiamo trovare strumenti nuovi per dialogare con la gente; proposte serie e redibili") il segretario regionale dell'Udeur, Sergio Marracini, annuncia il laboratorio di lavoro della "festa del campanile" che si svolgerà nei prossimi giorni a Badesi "per cercare di dare risposta alle molte emergenze che affliggono l'isola".
Ma è, soprattutto, l'occasione per prendere le distanze dalla maggioranza e rilanciare l'area di centro, sulla quale costruire in prospettiva una forza, dice Angelo Roych, presidente regionale del partito, che superi il bipolarismo, insufficiente a dare al Paese (e, di conseguenza, alla Regione) un governo autorevolmente stabile. L'Udeur "ha le mani libere", sottolinea l'on. Pietro Pittalis, il quale parla di impegno ("siamo tutti mobilitati") per la campagna referendaria sulla legge statutaria ("battaglia di civiltà, contro il cieco cesarismo del presidente Soru") e sulla nuova legge elettorale ("abbiamo aderito al cartello delle forze politiche che la chiedono a gran voce"). Alla fine, tra maggioranza e Udeur, "aumenta la distanza".
Punti salienti dell'azione politica del partito, che si rifà al culto degasperiano ("fortemente cattolici, fortemente laici", dice Roych), la crescita economica e sociale, il lavoro ("non posti assistiti, ma nuove opportunità", Marracini), la questione meridionale ("avete sentito più parlare del problema?", domanda Roych), un piano concreto di investimenti che vedano i sardi protagonisti con l'obiettivo di frenare la fuga di cervelli e creare una classe dirigente. Problemi concreti, come quelli legati all'attuazione del piano sanitario ("dove si registrano molte falle", chece l'on. Renato Lai, che annuncia: "ripresenteremo gli emendamenti bocciati nella prossima Finanziaria e li sosterremo con forza"), che ha scarsa attenzione e poche risorse per problemi di grande intensità umana e sociale, come l'assistenza ai malati oncologici.
Anche sui costi della politica l'Uder è drastico: riduzione del numero dei consiglieri regionali (da 80 a 60), cancellazione di alcuni benefit. Il collegio dei questori - riferisce l'on. Pittalis - sta già lavorando in tal senso ed elenca i provvedimenti adottati: no ai funerali pagati dal Consiglio per consiglieri o ex consiglieri; non ai quotidiani gratis, o da adottare: no alle indennità di carica aggiuntive, dal presidente al segretario delle Commissioni. Chi è chiamato all'incarico lo faccia senza soprassoldo, dice Pittalis.
Il movimento femminile chiede la presenza paritaria dei generi nelle candidature e ripropone (Anna Maria Busia) anche i temi della bioetica.
Un partito aperto alla gente, dice Marracini, mentre Roych parla di un laboratorio permante, una sorta di pensatoio, del quale facciano parte persone qualificate esterne al partito.
Indicate anche alcune priorità: occupazione, emergenza clandestini, sicurezza sociale (aumento "vertiginoso della criminalità non organizzata"), formazione professionale, riduzione della pressione fiscale (in particolare il taglio dell'Ici, che, avviamente va in qualche modo compensato), welfare. A seguire il rilancio dei settori produttivi che, dopo i tre anni del governo Soru, "segnano un preoccupante rallentamento". (adel)