CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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La Commissione cultura "prenota" la legge di riforma della scuola sarda e riprende l'attività con il parere su consulta e comitato del cinema e dello spettacolo, due leggi importanti, ma scritte a troppe mani, che andrebbero semplificate.
Cagliari, 12 settembre 2007 - Un'agenda fitta
d'impegni per la Commissione cultura (presidente l'on. Balia):
piatto forte la legge di riforma della scuola (istruzione e
formazione professionale), complessa e importante. La nomina del
nuovo assessore richiederà probabilmente un'ulteriore fase di
confronto. Intanto si riprende con alcuni adempimenti solo
apparentemente marginali: l'istituzione del Comitato per le
attività di spettacolo e la costituzione della Consulta per il
cinema, di competenza della giunta, previo parere della
Commissione.
E' stata l'occasione per riparlare delle leggi di riferimento, che
andrebbero - ha detto l'assessore Mongiu - ritoccate per renderle
più operative. Sono leggi, ha sottolineato l'on. Cerina (Ps),
importanti per colmano "imperdonabili lacune", ma nelle quali ci
hanno messo mano in troppi, in un taglia e cuci che ha creato, al
lato dell'applicazione, qualche difficoltà. A cominciare dalla
proliferazione di comitati.
La nomina della Consulta del cinema, ad esempio, esclude chi vi
partecipa dai benefici dei finanziamenti regionali. Il "no grazie",
degli addetti ai lavori e di tutti coloro che sperano di poter
lavorare in Sardegna col contributo regionale, è di prammatica. Le
adesioni raccolte ora sono al vaglio della Commissione, che ha
chiesto di conoscere (on. Dedoni, Riformatori e on. Gessa, Ps) i
criteri di reclutamento e le "rose" dei nomi
L'assessore ha spiegato che, in assenza di albi professionali, si è
fatto riferimento a associazioni e sindacati di categoria, passando
per nominativi autorevoli.
Si è parlato anche della futura cineteca regionale ("un grande
archivio della contemporaneità" è stata definita dall'assessore) al
cui interno si potrebbe collocare lo sportello della "film
commission", perché, insieme al passato, si progetti il presente ed
il futuro, attraverso le nuove produzioni. Occasione propizia per
parlare di una maggiore disponibilità finanziaria (1,2 milioni del
fondo di rotazione appaiono affatto insufficienti per creare le
condizioni di sviluppo), prendendo esempio da altre realtà (citato
il Marocco) che, grazie alle risorse e alla disponibilità dei
luoghi hanno trasformato il Paese in un set. In Sardegna la
situazione è propizia: lo confermano i frequenti set degli spot
pubblicitari.
Sull'archivio della cineteca si è accennato al rapporto con
l'Umanitaria, depositaria di importante documentazione di proprietà
della Regione. Sarà opportuna un'intesa, anche per salvaguardare
quelle professionalità. (adel)