CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Il Piano sanitario regionale conferma: ruolo di eccellenza per il Brotzu, ospedale sovraregionale. Ma sono indispensabili risorse per tenere alto il profilo assistenziale. Conclusa la visita della Commissione sanità.

 

Cagliari, 19 luglio 2007 - - Il Piano sanitario regionale prevede per il Brotzu il ruolo di alta specializzazione garantendo strutture ricettive e attrezzature sanitarie di livello; ma non può essere l'ospedale "di tutto e di più". E' indispensabile uno screening sul territorio per evitare il sovraffollamento, che, se da un lato testimonia l'alta considerazione sulla qualità delle cure, dall'altro determina una domanda elevata di prestazioni ordinarie che assorbono risorse. Non solo, ma il crescete impegno nell'attività di emergenza-urgenza e dei trapianti d'organo non può essere affrontato con organici risalenti alla "vecchia sanità". Perciò la dotazione organica di personale (soprattutto infermieristico, precisa il direttore generale Mario Selis; ma c'è anche una classe medica dirigente anziana che, nell'arco di qualche anno, va sostituita) deve essere aumentata in funzione delle specialità e dell'intensità delle cure e le tecnologie vanno aggiornate, anno dopo anno, con ammortamenti di circa 6 milioni, che vanno corrisposti all'azienda, la quale, peraltro, non può effettuare accantonamenti. Considerato che negli ultimi due anni si è fatto poco, appare indispensabile (è il parere dell'on. Silvio Lai) un finanziamento straordinario di 8 milioni. Tutto ciò per tenere il passo. Del resto il Piano sanitario chiede al Brotzu di assicurare le prestazioni di specialità all'intera popolazione della Sardegna ed a svolgere un ruolo sovraregionale nelle alte specialità e nei trapianti.
Questa mission è stata ribadita nel corso della terza giornata di incontri promossi, nell'azienda ospedaliera, dalla Commissione sanità. Il presidente, on. Pacifico, ha premesso che l'evoluzione dell'ospedale, negli ultimi anni, non è stata accompagnata da "un'attenzione adeguata al cambiamento" mettendo in pericolo - se non vi saranno tempestivi rimedi - la leadership sanitaria. Il Brotzu è tra i riferimenti nazionali, soprattutto per qualità diagnostica e capacità di interventi ad alta qualità. Il dg Selis ha ricordato, alla Commissione, nel corso di un confronto aperto al personale sanitario che aveva per tema il posizionamento dell'ospedale alla luce del Piano, i progetti d'intervento specifico che riguardano: l'attività nel campo dei trapianti addominali, della cardiochirurgia, della cardiologia pediatrica, dell'ostetricia e ginecologia; la formazione del "Trauma team", il potenziamento dell'attività chirurgica e della struttura di rianimazione; il potenziamento del centro per l'autismo, l'attivazione della riabilitazione neurologica.
Un campo vastissimo, di progetti e impiego di risorse, a proposito delle quali c'è stato l'impegno, da parte della Commissione, ad intervenire con l'assessore perché non lasci incompiute. Fermarsi sarebbe tornare indietro, considerato che ricerca e avanzamento tecnologico hanno un passo spedito.
Il punto sul quale intervenire, con appropriata azione strategica, emerso già ieri e ribadito oggi, riguarda la necessità di alleggerire il Brotzu da prestazioni di normalità. Ci sono parti del lavoro svolto che sono territoriali e devono essere svolte (peraltro altrettanto bene) da altre strutture. Forse lo stesso Piano sanitario deve ulteriormente selezionare le prestazioni, evitando un pressing diffuso dell'utenza.
Vi sono alcuni esempi di screening capaci di ridurre la pressione. Il prof. Tumbarello, responsabile di cardiologia pediatrica, che registra quattro-cinquemila prime visite all'anno, l'80 per cento delle quali non di natura cardiologia, ha messo a punto uno screening di base con alcuni medici dei reparti periferici di ostetricia, previa formazione, per valutare l'insorgere di bisogni: le liste sono state ridotte di oltre un terzo. Anche in altre specialità si pensa che il criterio possa essere usato.
Fatto decisamente positivo, al di là delle polemiche che avevano avvelenato il clima anche sull'informazione, sembra rinsaldato lo spirito di corpo di chi lavora dell'ospedale delle eccellenze. Sofferenze e criticità ci sono e sono emerse. Lo stesso on. Vargiu (Riformatori) che ha guidato la delegazione di centrodestra in una visita risultata polemica oltre le intenzioni, ha sottolineato che i disagi sono stati confermati da personale sanitario e infermieristico (aggiungiamo: anche amministrativo), al punto che una domanda è parsa naturale: il sistema sanitario sardo "può permettersi il Brotzu"? Le sinergie, che potranno essere messe in campo, allentano la tensione e tracciano il futuro dell'ospedale: Sinergie tra direttori di reparti e di dipartimento, sinergie tra i diversi livelli sanitari; sinergie tra sanità e management.
Per questi motivi, il bilancio della "missione" della Commissione sanità chiude in attivo. Ora la verifica. (adel)